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Quando: Giovedì 23 ottobre 2025, ore 18:00
Dove: CHIOSTRO DI SANTA MARIA IN VADO, via Borgovado 3

    Autore: Rodolfo Baraldini

    Proposte per l’Ex-Caserma

    Uno Spazio come quello dell’Ex Caserma con due localizzazioni al lati della via Scandiana
    può essere una buona occasione per drenare parte del flusso di auto che accedono alla
    città, in un quartiere vicino al centro e denso di attrattive turistico-culturali, a partire
    dall’attiguo Museo di Schifanoia e dal Lapidario Civico per proseguire in direzione di Casa
    Marfisa e Casa Romei che si trovano sulla stessa direttrice verso il centro e che sul lato est
    permettono l’accesso al convento di San Antonio, della basilica di San Giorgio e da lì il lungo
    Volano fino al Meis.
    La mia proposta è quella di pensare ad un parcheggio nell’area dell’Ex Cavallerizza legato
    all’acquisto dei biglietti per gli accessi museali, attraverso la definizione di un percorso
    strutturato che leghi assieme diverse situazioni di interesse storico-culturale ovvero un
    parcheggio dedicato esclusivamente a chi viene in città per scegliere un pacchetto con un
    itinerario di visita ai monumenti della città. Insomma un parcheggio dedicato ai turisti a
    prezzi calmierati, ma che acquistano ingressi nei luoghi museali pubblici.
    L’accesso potrebbe avvenire direttamente da via Porta Romana, Via Formignana e dritti in
    Ex-Cavallerizza. Si potrebbe conservare la struttura esterna e organizzare il parcheggio
    interno coperto, magari con noleggio bici.
    Book shop e biglietteria informativa dall’altro lato in una parte dell’Ex Caserma.
    La cubatura dell’ex Caserma (di cui andrebbero conservate e restaurate le parti più
    “antiche”) potrebbe invece diventare un polo dell’istruzione, innanzitutto accogliendo la
    sede del Cpia, il Centro per l’Istruzione degli adulti, una scuola statale che oggi è malamente
    ricoverato presso l’Aleotti in un seminterrato soggetto ad allagamenti.
    Data l’utenza prevalentemente adulta e straniera, bisognosa di percorsi di orientamento
    sia di studio che di formazione professionale, l’area potrebbe fungere da polo di riferimento
    anche per gli studenti universitari stranieri con tanto di alloggi a prezzo calmierato.
    Mi immagino una sorta di campus che accoglie gli studenti dai 16 ai 60 anni, che è l’utenza
    dell’istruzione per adulti, in un contesto dove convive l’area di istruzione (CPIA), l’area di
    formazione professionale con tanto di laboratori (centri di formazione), l’area di supporto
    all’università (aule studio, multimediali, altri laboratori) e un’area di accoglienza abitativa
    per gli studenti stranieri. Si tratta di un’utenza che in gran parte si muove senza auto e con
    mezzi pubblici o biciclette, quindi la localizzazione è funzionale essendoci vicine diverse
    fermate degli autobus e anche delle corriere. Inoltre il parcheggio dell’ex Cavallerizza nei
    giorni feriali, potrebbe riservare parte dei parcheggi ai frequentatori del Campus.

    Chi paga? Fondi PNRR per l’investimento pubblico per la realizzazione degli ambienti
    scolastici (già di pertinenza pubblica) e per gli alloggi a canone fisso; affitto anticipato dei
    centri di formazione professionale in cambio di canone zero negli anni a venire;
    organizzazione di lavoro autogestito, sfruttando competenze pregresse di chi si rivolge al
    Cpia, spesso immigrati con competenze specifiche o italiani espulsi dal contesto lavorativo
    per vari motivi. Si potrebbe creare una sorta di mutua autogestione per alcuni aspetti
    connessi per esempio all’impiantistica, alla definizione e gestione degli spazi verdi o
    dell’arredamento interno in cambio dell’alloggio per un predefinito periodo di tempo e
    come forme di start up per nuove attività imprenditoriali ( accesso ai bandi per le start up).
    In sostanza una sorta di Città del ragazzo, modello Don Calabria ma tarata sugli adulti
    nell’ottica della formazione permanente, dell’accoglienza multietnica e dell’inclusività.

    Risanare la città: fermare le auto è possibile?

    Gli incontri, organizzati dal Forum con il Dipatimento di Architettura, hanno in questi mesi evidenziato le tante problematicità del nostro vivere urbano: quali spazi ci mancano, quale mobilità sostenibile, la crisi ecologica.
    Sono da studiare trasformazioni possibili, cambiamenti della città e dei nostri comportamenti. Il Forum in tutte le sue iniziative ha sempre ribadito che i cittadini devono partecipare alle decisioni prese dall’Amministrazione, per cui è necessario informarsi, confrontarsi, proporre.
    L’incontro di Caldirolo Libera sul parcheggio inutile di Via del Melo ha fatto emergere alcune questioni che si potrebbero portare avanti nel gruppo e nel quartiere.
    Ridurre l’uso delle auto nella città sostituendole con mezzi pubblici e biciclette è da più di 50 anni che se ne parla, ma attualmente non è tra le priorità della politica italiana.
    Elena Dorato, architetto-urbanista, spiega chiaramente nel suo intervento ( incontro Forum, “Abitare sano….del 19 aprile) le relazioni tra mobilità e salute e rileva che non si è cambiato il modello di sviluppo delle città, basato sulla centralità dell’auto, dove la pianificazione è basata sulla fluidità del transito auto e sui parcheggi perché possano sostare.
    Sedentarietà, inquinamento, consumo di suolo per i parcheggi(auto ferme per il 92% del tempo), insufficienza del verde pubblico, mortalità per incidenti, meno spazio per i nostri corpi, sono i danni prodotti dalle auto nelle città, in quanto mezzo di trasporto dominante.
    Dice Dorato che è ora, perché è possibile, parecchi gli esempi di città e di tecnologie di supporto, di progettare, pianificare interventi in cui la città sia delle persone e non delle auto.
    È un problema culturale e politico che se affrontato, cambierà la qualità della vita urbana.
    È ora di riprendere queste questioni, devono tornare attuali: lasciare l’auto a casa e gestire gli spostamenti in altro modo, rivedere l’uso delle vie, delle strade, per permettere una mobilità a misura umana nella città.

    Abitare sano: mobilità, salute urbana e diritto alla casa – Forum Ferrara Partecipata

    Oggi 19 aprile alle ore 17 il penultimo degli Incontri sulla città, organizzato dal Dipartimento di architettura Unife e dal Forum Ferrara Partecipata

    Si tiene oggi 19 aprile alle ore 17 il penultimo degli Incontri sulla città, organizzato dal Dipartimento di architettura Unife e dal Forum Ferrara Partecipata. Nella sala sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, via Arginone 161, si svolge il tema “Abitare sano: mobilità, salute urbana e diritto alla casa”.

    Elena Dorato, architetto-urbanista, Dipartimento di Architettura di Unife, discuterà delle relazioni complesse tra progettazione della mobilità e le ricadute sulla qualità e vivibilità urbana. Gli spazi della mobilità costituiscono oggi un patrimonio fondamentale e non (più) negoziabile per la nostra salute e per la salute delle nostre città. Un campo di dibattito e azione per definire politiche e progetti lungimiranti e realmente sostenibili, capaci di rompere con la tradizione della città organizzata per il traffico veicolare privato e muoversi, invece, a favore della costruzione di una “piattaforma integrata di spazi pubblici” a sostegno di migliori condizioni di vivibilità, socialità e sicurezza.

    Diego Carrara, economista ed esperto di politiche della casa si occuperà del “diritto ad abitare”, che è una questione ancora aperta, nel nostro Paese e nella nostra regione, soprattutto per i ceti a basso reddito. Questo diritto, soprattutto dopo la pandemia, è ancora ignorato, mancano le politiche abitative pubbliche e una programmazione degna di questo nome. Tutto questo ha una ricaduta negativa, anche sulla salute dei cittadini e sulla loro vita nelle città.

    ABITARE SANO: MOBILITÀ, SALUTE URBANA E DIRITTO ALLA CASA

    ABITARE SANO: MOBILITÀ, SALUTE URBANA E DIRITTO ALLA CASA
    17:00, c/o Sala Sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, Via Arginone, 161
    ne parlano:
    Elena Dorato, architetto-urbanista, Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara
    Diego Carrara, economista e esperto di politiche della casa
    con: Andrea Ubiali, Forum Ferrara Partecipata

    Disegnare Ferrara con il Forum La progettazione è partecipata

    Nel Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara 36, oggi alle 16 si svolge l’incontro ‘Disegnare Ferrara. Un incontro di progettazione partecipata’, organizzato dal Dipartimento di Architettura, Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanista, prof Romeo Farinella in collaborazione con il Forum Ferrara Partecipata. L’incontro è organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica Lsfd, diretto dal prof Romeo Farinella e parteciperanno docenti e studentesse del Lsfd e sono stati invitati rappresentanti di enti, agenzie, istituzioni. Si tratta di un’iniziativa culturale, svolta all’interno di un percorso didattico. Il Lsfd è il laboratorio del 5° anno dove le studentesse e gli studenti del Dipartimento di Architettura preparano le loro tesi di laurea.
    Lo scopo di questo incontro è di contribuire alla costruzione del quadro problematico necessario per lo sviluppo delle tesi di laurea che secondo la nostra consuetudine si presentano come momenti di ricerca progettuale, applicando un metodo di lavoro denominato research by design. L’incontro è pubblico e tutti i partecipanti potranno partecipare contribuire al dialogo.

     

    DISEGNARE FERRARA. UN INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA Palazzo Tassoni (via Ghiara 36), giovedì 13 aprile ore 16,00

    Organizzato dal Dipartimento di Architettura, Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanista, Prof. Romeo Farinella 
    in collaborazione con il Forum Ferrara Partecipata.
    INCONTRO PUBBLICO
    Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, Ferrara, giovedì 13 aprile 2023, con inizio alle ore 16

    L’incontro è organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica LSFD, diretto dal Prof. Romeo Farinella e parteciperanno docenti e studentesse del LSFD e sono stati invitati rappresentanti di Enti, Agenzie, Istituzioni.  Si tratta ovviamente di una iniziativa culturale, svolta all’interno di un percorso didattico. Il LSFD è il laboratorio del 5° anno dove le studentesse e gli studenti del Dipartimento di Architettura preparano le loro tesi di laurea.

    Attualmente sono in corso di elaborazione tre tesi di laurea riguardanti Ferrara che approfondiranno dei progetti di rigenerazione urbana riguardanti le aree comprese tra:
    – il Polo scientifico-tecnologico e Darsena City;
    – l’area gravitante attorno all’ex Caserma Pozzuolo del Friuli;
    – l’area gravitante attorno all’Ippodromo.
    Verranno approfondite anche le relazioni con il Po di Volano e con il futuro potenziale corridoio verde coincidente con l’interramento della linea ferroviaria verso est.

    Lo scopo di questo incontro è di contribuire alla costruzione del quadro problematico necessario per lo sviluppo delle tesi di laurea che secondo la nostra consuetudine si presentano come momenti di ricerca progettuale, applicando un metodo di lavoro denominato research by design. Lo scopo di questa iniziativa è anche quello di avvicinare l’università alla città contribuendo al rafforzamento del confronto sul futuro della città di Ferrara, attraverso un contatto con associazioni e cittadini, con l’obiettivo anche di rafforzare il public engagement di UNIFE nei confronti del suo principale territorio di riferimento.
    L’incontro è pertanto pubblico e tutti i partecipanti potranno partecipare contribuire al dialogo. L’incontro si svolgerà presso il Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, Ferrara, giovedì 13 aprile 2023, con inizio alle ore 16.

    Lavoro di gruppo degli studenti di Architettura

    DISEGNARE FERRARA. UN INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA

      Palazzo Tassoni (via Ghiara 36), giovedì 13 aprile ore 16,00

    DISEGNARE FERRARA. UN INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA

    Organizzato dal Dipartimento di Architettura, Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanista, Prof. Romeo Farinella 
    in collaborazione con il Forum Ferrara Partecipata.
    INCONTRO PUBBLICO
    Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, Ferrara, giovedì 13 aprile 2023, con inizio alle ore 16

    L’incontro è organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica LSFD, diretto dal Prof. Romeo Farinella e parteciperanno docenti e studentesse del LSFD e sono stati invitati rappresentanti di Enti, Agenzie, Istituzioni.  Si tratta ovviamente di una iniziativa culturale, svolta all’interno di un percorso didattico. Il LSFD è il laboratorio del 5° anno dove le studentesse e gli studenti del Dipartimento di Architettura preparano le loro tesi di laurea.

    Attualmente sono in corso di elaborazione tre tesi di laurea riguardanti Ferrara che approfondiranno dei progetti di rigenerazione urbana riguardanti le aree comprese tra:
    – il Polo scientifico-tecnologico e Darsena City;
    – l’area gravitante attorno all’ex Caserma Pozzuolo del Friuli;
    – l’area gravitante attorno all’Ippodromo.
    Verranno approfondite anche le relazioni con il Po di Volano e con il futuro potenziale corridoio verde coincidente con l’interramento della linea ferroviaria verso est.

    Lo scopo di questo incontro è di contribuire alla costruzione del quadro problematico necessario per lo sviluppo delle tesi di laurea che secondo la nostra consuetudine si presentano come momenti di ricerca progettuale, applicando un metodo di lavoro denominato research by design. Lo scopo di questa iniziativa è anche quello di avvicinare l’università alla città contribuendo al rafforzamento del confronto sul futuro della città di Ferrara, attraverso un contatto con associazioni e cittadini, con l’obiettivo anche di rafforzare il public engagement di UNIFE nei confronti del suo principale territorio di riferimento.
    L’incontro è pertanto pubblico e tutti i partecipanti potranno partecipare contribuire al dialogo. L’incontro si svolgerà presso il Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, Ferrara, giovedì 13 aprile 2023, con inizio alle ore 16.

    Lavoro di gruppo degli studenti di Architettura

    OPERE DI PUBBLICA INUTILITÀ

    OPERE DI PUBBLICA INUTILITÀ 

     Dove inizia il viaggio che porta la terra fertile a essere asfaltata da una colata di cemento?  

    Questo è probabilmente quello che i cittadini del nostro quartiere hanno pensato, quando si sono visti costruire un nuovo parcheggio, accanto a un altro molto esteso in via del Melo, proprio a ridosso degli orti.  

    “E dopo questo pezzo di terra, non diventa più facile asfaltarne altri?” 

    Per rispondere a questa e ad altre domande sul futuro delle aree verdi che ci circondano, per essere in grado di riconoscere, di capire e di opporci al consumo indiscriminato del suolo, abbiamo organizzato un  

    incontro pubblico

    con l’architetto Massimo Mastella

    giovedì 20 aprile, alle ore 21.00

    presso la Contrada in via del Melo, 105

     

    CaldiroloLibera caldirololibera@gmail.com  

     

    https://www.facebook.com/groups/caldirololibera 

    https://ferrarapartecipata.it 

     

    Disegnare la città: università e cittadini insieme: un incontro di progettazione partecipata

    A Ferrara un incontro di progettazione partecipata con l’architetto Farinella e le associazioni

    “Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che vogliamo include città che offrano opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro.” Queste sono le parole che illustrano l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’Onu: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi.

    Oggi metà dell’Umanità, vale a dire 4 miliardi di persone, vive in città, ed entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane che, pur occupando solamente il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.

    Come governare questi processi? La portata è globale e la scala planetaria: mentre nei Paesi poveri le sfide legate alla povertà e salute sono enormi, in quelli ricchi non basta inserire un po’ di verde per rinaturalizzare le città, ma occorre puntare alla valorizzazione e riuso del costruito e bloccare il consumo di suolo secondo un’“etica del metro cubo”.

    Disegnare Ferrara. Giovedì incontro di progettazione partecipata

    “Research by design” designa un metodo di ricerca progettuale accademica che consente di progettare gli interventi urbani in una maniera molto “aperta”, tenendo conto delle esigenze della città e dei cittadini che la abitano. È quello che fa, presso il  Dipartimento di architettura, il Laboratorio di sintesi finale di urbanista diretto dall’architetto Romeo Farinella.

    Romeo Farinella, architetto presso l’Università di Ferrara (©Unife)

    Sulla base di questo metodo, il Laboratorio ha organizzato per giovedì prossimo l’incontro pubblico “Disegnare Ferrara. Un incontro di progettazione partecipata”,  che, a partire dalle tesi di laurea in corso di elaborazione,  approfondirà i progetti di rigenerazione urbana riguardanti le aree comprese tra il Polo scientifico-tecnologico e Darsena City; l’area gravitante attorno all’ex Caserma Pozzuolo del Friuli e l’area gravitante attorno all’Ippodromo. Verranno approfondite anche le relazioni con il Po di Volano e con il futuro potenziale corridoio verde coincidente con l’interramento della linea ferroviaria verso est.

    L’incontro è organizzato in collaborazione con il Forum Ferrara partecipata e lo scopo è quello di avvicinare l’università alla città contribuendo al rafforzamento del confronto sul futuro della città, attraverso un contatto con associazioni e cittadini, con l’obiettivo anche di rafforzare il public engagement di Unife nei confronti del suo principale territorio di riferimento.

    “L’iniziativa – ha dichiarato il Forum Ferrara partecipata – rappresenta un importante spazio di confronto tra i ‘saperi’ dell’Università e i ‘saperi’ dei cittadini. Confronto e riflessione pubblica sulla rigenerazione di tre aree urbane significa mettere in pratica quell’esigenza di partecipazione dei cittadini riconosciuta da tutti ma raramente realizzata.”

    Il Forum Ferrara Partecipata si è costituito come luogo di riflessione sul futuro della città e della cittadinanza attiva. L’occasione che ha portato alla sua nascita è stato il dibattito scaturito dal Progetto Feris, ma l’obiettivo è più ampio e riguarda la volontà di consolidare a Ferrara un luogo di discussione sul futuro urbano, aspetto strutturale di ogni ipotesi o strategia di transizione ecologica.

    Insieme all’Università di Ferrara il Forum ha già  organizzato un ciclo di incontri pubblici (“Incontri sulla città”) rivolti alla cittadinanza per l’approfondimento di tematiche relative alla qualità del vivere e dell’abitare in città, preliminari all’elaborazione di proposte e visioni per la Ferrara di domani.

    L’incontro si svolgerà presso il Salone d’Onore di Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, Ferrara, giovedì 13 aprile 2023, con inizio alle ore 16. È aperto al pubblico, e tutti i partecipanti potranno intervenire e contribuire al dialogo.

    DISEGNARE FERRARA. UN INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA

    Inviamo a tutte le associazioni e ai singoli aderenti al Forum l’invito a partecipare all’ INCONTRO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA organizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara in collaborazione con il Forum Ferrara Partecipata.

    Parteciperanno docenti e studentesse del LSFD_Laboratorio di Sintesi Finale in Urbanistica, Comitati cittadini e rappresentanti di Enti, Agenzie, Istituzioni.  Si tratta ovviamente di una iniziativa culturale, svolta all’interno di un percorso didattico.

    L’incontro è organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica LSFD, diretto dal professor Romeo Farinella e parteciperanno docenti e studentesse del LSFD e rappresentanti di Enti, Agenzie, Istituzioni.  Si tratta ovviamente di una iniziativa culturale, svolta all’interno di un percorso didattico. Il LSFD è il laboratorio del 5° anno dove le studentesse e gli studenti del Dipartimento di Architettura preparano le loro tesi di laurea.

    Attualmente sono in corso di elaborazione tre tesi di laurea riguardanti Ferrara che approfondiranno dei progetti di rigenerazione urbana riguardanti le aree comprese tra il Polo scientifico-tecnologico e Darsena City; l’area gravitante attorno all’ex Caserma Pozzuolo del Friuli di e l’area gravitante attorno all’Ippodromo. Verranno approfondite anche le relazioni con il Po di Volano e con il futuro potenziale corridoio verde coincidente con l’interramento della linea ferroviaria verso est.

    Lo scopo di questo incontro è di contribuire alla costruzione del quadro problematico necessario per lo sviluppo delle tesi di laurea che secondo la nostra consuetudine si presentano come momenti di ricerca progettuale, applicando un metodo di lavoro denominato research by design. Lo scopo di questa iniziativa è anche quello di avvicinare l’università alla città contribuendo al rafforzamento del confronto sul futuro della città di Ferrara, attraverso un contatto con associazioni e cittadini.

    L’incontro è pertanto pubblico e tutti i partecipanti del Forum potranno partecipare, contribuire al dialogo.

    PARTECIPATE E FATE PARTECIPARE|

    Coordinamento Forum Ferrara Partecipata

    Assemblea Forum Ferrara Partecipata

    Dopo esser riusciti a fermare il progetto originario di Feris, si tratta ora di decidere come proseguire la nostra iniziativa, sia per vigilare perchè Feris non rientri sotto mentite spoglie, sia per vedere come mettere in campo la nostra intenzione di lavorare per l’idea di futuro della città.
    Dovremo discutere come utilizzare il materiale emerso con l’assemblea pubblica del 14 marzo dedicata alle proposte per la ristrutturazione della ex Caserma e quali iniziative intraprendere per sostenere l’insieme del nostro progetto.
    Come potete vedere, ci aspetta una discussione impegnativa, per cui è importante la partecipazione di tutti.

    Il problema viabilità

    Come cittadina della zona di San Giorgio vorrei porre l’attenzione al tema viabilità.
    Anche se l’incontro è focalizzato più sulla ex-caserma, vorrei che ci fosse una attenta
    valutazione dei flussi che verranno attivati con la rigenerazione di quell’area della città,
    intrinsecamente connessa all’accesso sud-est Via Ravenna-Via Comacchio.
    Se si realizza uno studentato collegato con ciclabili, siamo certi che tutti gli studenti vadano
    solo in bici e non aumentino il traffico veicolare? Non si faranno nuove residenze private:
    quindi non saranno previsti nuovi parcheggi?
    I residenti di via Cisterna del Follo, tuttavia, chiedono più posti auto e da anni ne lamentano
    l’assenza. Le loro abitazioni sono state costruite senza un box auto quando queste ancora
    non esistevano e quindi sono costretti a lasciarle sulla strada, riducendo la larghezza della
    carreggiata e creando problemi alla sicurezza dei ciclisti che devono farsi da parte per
    lasciar passare le automobili in transito.
    Qualunque progetto venga attuato non può prescindere dai temi della mobilità sostenibile,
    con la riduzione dell’uso di automobili dentro la cerchia muraria, la creazione di parcheggi
    scambiatori esterni e il potenziamento dei mezzi pubblici.
    Si stimano ogni anno 60.000 morti premature per l’inquinamento in Italia. A Ferrara sforiamo
    troppo spesso i parametri di Pm10, le famigerate polveri sottili; siamo ai massimi livelli storici
    di concentrazione di smog che comporta problemi alla salute, malattie respiratorie croniche,
    incidenza tumori, ecc. come ci viene spesso ricordato dai medici.
    Abbiamo uno degli indici più alti di incidenti bici-auto. E’ vero che siamo la città delle
    biciclette, con il numero maggiore di bici circolanti, ma questo non dovrebbe essere una
    giustificazione quanto un ulteriore stimolo ad attuare politiche di prevenzione degli incidenti
    stradali e di messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali.
    Insomma, più sicurezza, sostenibilità, migliore qualità dell’aria…concordiamo tutti sul fatto
    che per ottenere questi obiettivi il traffico vada ridotto?
    Assistiamo spesso a prese di posizione contrarie a provvedimenti di limitazione del traffico:
    ingrandimento o regole più restrittive della ZTL, creazione di zone a 30Km, limitazioni alla
    circolazione di mezzi inquinanti euro 5, ecc…., sono misure molte volte osteggiate dai
    cittadini.
    Si teme che siano un attentato alla libertà individuale, alla libertà di circolazione, una
    limitazione alla proprietà privata: possiedo l’auto, ho la casa in centro, devo poterla usare
    liberamente….
    Vorrei ricordare che l’uomo non è soltanto soggetto di libertà per sé stesso. La sua libertà
    deve essere subordinata ai principi di tutela della salute pubblica e dei beni comuni, che
    hanno una destinazione universale (come la ztl nel centro per preservare il patrimonio
    storico artistico).
    L’interesse generale della comunità richiede oggi scelte importanti non più rinviabili, a causa
    dell’emergenza climatica.
    Scelte anche impopolari che gli amministratori pubblici sembrano restii a compiere. Per
    esempio, l’Amministrazione Comunale di Ferrara, degli 81 ML di euro di fondi del PNRR,
    sulla missione “infrastrutture per la mobilità sostenibile”, non ha previsto alcun investimento.
    Sono 6 le missioni del piano.
    Sulla missione 3 “transizione ecologica” sono previsti 21 milioni di cui 2,4 ml per 9 km di
    nuove piste ciclabili / ciclovie urbane e 7 ML per 10 nuovi autobus a idrogeno.
    (https://www.comune.fe.it/it/b/44054/pnrr-81-milioni-di-euro-intercettati-140milioni-potenziali)
    Una scelta che sembra avallare il paradigma tecnocratico (v. Papa Francesco, Laudato Sì),
    cioè la convinzione che la nuova tecnologia, in questo caso la mobilità elettrica o a idrogeno,
    risolverà tutti i problemi ambientali in futuro. Sì, gli autobus saranno meno inquinanti ma
    sostituiranno semplicemente i mezzi esistenti o potenzieranno i collegamenti? I nuovi mezzi
    elettrici eviteranno la congestione del traffico? In una città che invecchia, quanto ha senso
    investire solo sulla mobilità ciclabile?
    Le scelte di sviluppo della mobilità sostenibile richiedono prima di tutto un cambio di
    paradigma. Si tratta di un problema culturale: l’auto non è vista solo come un mezzo ma
    anche come status symbol e questo rende difficile rinunciarvi.
    Eppure, le tendenze del futuro ci invitano a vedere sempre più la mobilità non in funzione del
    mezzo privato ma come un servizio, in cui si realizza una mobilità condivisa: autobus e
    navette, car pooling (auto che si condividono su tragitti comuni), car sharing (noleggio auto
    di terzi), trasporto a chiamata, mezzi a guida autonoma, ecc.
    In questa ottica, per privilegiare il trasporto pubblico non basta rinnovare il parco mezzi,
    piuttosto occorre attuare politiche che favoriscano gli spostamenti con mezzi pubblici rispetto
    a quelli con auto private, in particolare all’interno delle mura cittadine.
    Si dovrebbe agire non solo con scelte basate sulla limitazione o l’aggravio di costi (tasse sui
    parcheggi, sui mezzi inquinanti, sui permessi per accedere in ztl, ecc.) ma con incentivi che
    rendano la mobilità condivisa più competitiva sia economicamente sia per tempi di
    percorrenza.
    Ad esempio, con l’estensione di abbonamenti gratuiti o agevolati per determinate categorie
    di utenti (studenti, anziani, pendolari, ecc.), con la creazione di parcheggi dedicati alle auto
    condivise o di corsie preferenziali per i mezzi pubblici.
    Come sui due assi viari principali est-ovest, Corso Giovecca-Viale Cavour e Corso Porta Po-
    Via Porta Mare, dove si potrebbero creare sensi unici opposti con una corsia solo per gli
    autobus per percorrere la distanza tra la Prospettiva e la Stazione ferroviaria in 5 minuti
    anziché in 20, quando il traffico è congestionato.
    Oppure nella cintura verde delle mura e del Parco Urbano a nord, tema al centro del nuovo
    PUG: si potrebbe pensare ad un collegamento ad anello con navetta pubblica ad alta
    frequenza, che renda l’auto privata meno attrattiva su questo percorso.
    Infine, ma non ultimo, il completamento della tangenziale est, per risolvere il nodo di
    accesso alla città a sud-est deviando il traffico automobilistico all’esterno dell’area di San
    Giorgio, ovviando all’attuale paralisi.
    In conclusione, vorrei invitare il Forum a monitorare il percorso di elaborazione della
    riqualificazione dell’area di Cisterna del Follo ed anche quello del futuro PUMS, facendosi
    portatore anche di questa nuova visione di mobilità urbana.

    Nuovo incontro per un progetto alternativo

    scrivo a seguito del vostro invito a presentare proposte anche da parte di chi non è
    intervenuto all’assemblea del 14 marzo u.s.
    Ho partecipato all’incontro suddetto e ho notato che tutte le interessantissime proposte
    relative all’utilizzo dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli vertevano sul contenuto delle attività
    che eventualmente potrebbero svolgersi all’interno di quegli spazi, ma non mi pare siano
    ancora stati avanzati suggerimenti riguardanti l’aspetto squisitamente tecnico, urbanistico-
    architettonico, vale a dire il criterio con cui si dovrebbe intervenire per il recupero del
    contenitore.
    Sarebbe importante secondo me opporre al progetto di Ar.Co qualcosa di meno impattante,
    quindi una ristrutturazione il più possibile rispettosa dell’edificio esistente, che non preveda
    demolizioni, nè superfetazioni o nuovi edifici fuori scala, come purtroppo si rinvenivano nella
    prima versione del Fe.Ris.
    Vanno evitati errori che secondo me sono stati commessi anche recentemente nella nostra
    città e Provincia, a seguito di interventi di “pseudo-ristrutturazione” di edifici d’epoca che si
    sono rivelati veri e propri rifacimenti, con l’aggiunta di notevoli volumi di nuovo cemento.
    Chiedo pertanto se si potesse dedicare un incontro specificamente a questi aspetti, facendo
    intervenire architetti ed esperti di progettazione urbana con i quali si possa elaborare un
    progetto tecnico alternativo di fattibilità.

    Il cohousing, soluzione per i giovani

    Vivere in cohousing significa abitare in un condominio che prevede spazi comuni, attività culturali, progetti ecologici condivisi e soprattutto la volontà di investire nelle relazioni.

    La nostra esperienza di vita nel cohousing SanGiorgio è una scelta che unisce all’economia delle spese quotidiane, il vantaggio di condividere spazi ed esigenze che vanno a beneficio dei rapporti di buon vicinato . Ogni co-housing può essere diverso, per la composizione delle famiglie, per la condivisione di bisogni, visione del mondo, finalità.

    L’associazione Cohousing Solidaria ha come una delle finalità, quella di diffondere e supportare la nascita di altri cohousing nella realtà ferrarese; il protocollo d’intesa firmato dall’amministrazione comunale nel 2014 con le associazioni di cohousing presenti nel territorio, ha riconosciuto la valenza e l’importanza di questo modello abitativo, finalizzato a migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.

    Uno dei problemi più importanti della cittadinanza ferrarese è, da molti anni, la denatalità.

    Alcune delle cause che la determinano sono : la disoccupazione giovanile, i lavori precari dei giovani, la difficoltà di prendere decisioni di matrimonio o di convivenza a causa di un mercato della casa che preferisce gli studenti alle famiglie, soprattutto se tali famiglie sono in condizioni di reddito precario; a questo si aggiunge la difficoltà di acquistare un immobile o di accendere un mutuo senza la garanzia, richiesta dalle banche, di un lavoro fisso.

    Il risultato di questo sistema è che le coppie si formano tardivamente e la costituzione di famiglie con bambini si sposta nel tempo, con il risultato spesso di avere un unico figlio.

    La proposta della associazione Co-housing Solidaria è di sperimentare un cohousing per giovani coppie, cui accedere con affitto agevolato per un tempo massimo, ad esempio, di otto/dieci anni, per consentire un ricambio di opportunità. Questo modello è stato efficacemente già sperimentato da alcuni Comuni italiani; in particolare il Comune di Bologna ha emesso nel 2015 un Bando per giovani con bassa ISEE, per un’abitazione in cohousing in pieno centro, ad affitto calmierato – vedi www.porto15.it per i dettagli. Il modello ha avuto molto successo e diverse amministrazioni lo stanno replicando, con parametri diversi ma sempre in cohousing, che viene riconosciuto come una dei migliori modelli abitativi possibili per la prevenzione del disagio.

    Nella ex-caserma una Accademia del Clima

    Buongiorno a tutti, ho visto che state raccogliendo le proposte per la destinazione d’uso della Caserma.

    Vi proporrei una Accademia del Clima, come visto a Parigi: uno spazio pubblico e libero, sempre aperto alle associazioni ambientaliste e ai cittadini impegnati in buone prassi ecologiche e climatiche, anche per la presentazione libri, una birra dopo il lavoro, un the alla domenica pomeriggio, qualche mercatino second hand (economia circolare) piuttosto che vendita di miele e prodotti a km zero..uno spazio culturale e di comunità insomma, da vivere giorno per giorno (pensate quanto sarebbe apprezzato dagli studenti universitari, che potrebbero incaricarsi della gestione mediante borsa di studio.. chissà). 

    Vi lascio il sito dell’Accademia di Parigi per approfondire. https://www.academieduclimat.paris/

    E alcune foto in allegato. L’interno era un giardino molto grazioso con tavolini.

     

    Forum Ferrara Partecipata, il prossimo appuntamento è dedicato al tema delle nature urbane e degli spazi pubblici

    Continua il ciclo di incontri organizzati dai Laboratori Citerlab e Lsfd del dipartimento di Architettura dell’ateneo estense

    Prosegue il ciclo di incontri pubblici organizzati dal Laboratorio di ricerca Citerlab e dal Laboratorio didattico Lsfd del dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, insieme al Forum Ferrara Partecipata. Appuntamenti che si prefiggono di trattare temi generali e rilevanti per il futuro delle città, legati sia all’Agenda 2030 dell’Onu (Obiettivo 11) che a numerose esperienze in corso di svolgimento anche futuro dall’Italia. Al centro degli incontri, argomenti come la rigenerazione e il consumo di suolo, la natura, il verde urbano e gli spazi pubblici, la mobilità, il diritto alla casa, la salute urbana, la partecipazione dei cittadini. Temi destinati a essere affrontati da ricercatori di diversi atenei e da esperti del settore.

    A questo proposito, l’incontro in programma lunedì alle 17, nella sala sinodale della parrocchia di San Giacomo Apostolo, in via Arginone 161, verterà sulle nature urbane e sugli spazi pubblici. I relatori sono Romeo Farinella, architetto urbanista del dipartimento di Architettura di Unife, e Anna Lambertini, architetto del paesaggio del dipartimento di Architettura di Unifi. I due ospiti discuteranno con Giovanna Foddis del Forum Ferrara Partecipata. L’obiettivo ampio riguarda la volontà di consolidare a Ferrara un luogo di discussione sul futuro urbano, e sull’aspetto strutturale di ogni ipotesi o strategia di transizione ecologica. L’intenzione è dunque di coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano la città, avviare un percorso di cittadinanza attiva finalizzato alla formulazione di idee innovative e orientate alle necessità future e alla costruzione di una visione condivisa della trasformazione urbana.

    L’esigenza degli organizzatori è di promuovere una visione più consona alla situazione della crisi eco-climatica in corso, senza trascurare le questioni economiche e sociali, al di là delle “vecchie logiche di ‘sviluppo’ a base di cemento, plastica e combustibili fossili”. Un approccio, in relazione al quale “la città va ripensata, come stanno facendo in molte città europee, con più verde, senza automobili private, con trasporti collettivi efficienti, con più spazi per attività sociali e culturali, salvaguardando il patrimonio culturale e naturale, riducendo l’inquinamento, garantendo a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, difendendo i beni comuni e i servizi pubblici”.

    NATURE URBANE E SPAZI PUBBLICI Secondo Incontro sulla Città che Vogliamo: lunedì 27 marzo alle 17

    INCONTRI SULLA CITTÀ RIFLESSIONI E PROPOSTE PER LA CITTÀ FUTURA
    Ciclo di incontri pubblici organizzati dall’Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura_CITERlab e LSFD e dal Forum Ferrara Partecipata

    Gli incontri proposti trattano temi generali importanti per il futuro delle città che si possono riscontrare sia nell’Agenda 2030 dell’ONU (Obiettivo 11) che in numerose esperienze che si stanno compiendo non solo in Italia. Gli incontri riguardano la rigenerazione e il consumo di suolo, la natura, il verde urbano e gli spazi pubblici, la mobilità, il diritto alla casa, la salute urbana, la partecipazione dei cittadini. Tali temi saranno trattati da ricercatori e esperti di diverse università italiane e da esperti di settore.
    La presentazione dell’intero ciclo di incontri è su Periscopio [Qui]

    Secondo incontro
    NATURE URBANE E SPAZI PUBBLICI
    Lunedì 27 marzo ore 17,00
    Sala Sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, via Arginone 161.
    Relatori:
    Romeo Farinella (architetto-urbanista, Dipartimento di Architettura-UNIFE)
    Anna Lambertini ( architetto del paesaggio, Dipartimento di Architettura-UNIFI)
    ne parlano con Giovanna Foddis (Forum Ferrara Partecipata)

    L’INCONTRO E’ APERTO A TUTTI

    L’iniziativa è nata grazie all’incontro tra il laboratorio di Ricerca CITERlab del Dipartimento di Architettura dell’Università, il Laboratorio didattico LSFD entrambi diretti dal Prof. Romeo Farinella e il Forum Ferrara Partecipata, costituitosi come luogo di riflessione sul futuro di Ferrara e di cittadinanza attiva finalizzato al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte future che riguardano la città. L’occasione che ha portato alla nascita del Forum è stato il dibattito scaturito dal Progetto Fe.Ris, ma l’obiettivo è più ampio e riguarda la volontà di consolidare a Ferrara un luogo di discussione sul futuro urbano, aspetto strutturale di ogni ipotesi o strategia di transizione ecologica.

    Si intende pertanto coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano la città, avviare un percorso di cittadinanza attiva finalizzato alla formulazione di idee innovative, orientate alle necessità future e alla costruzione di una visione condivisa della trasformazione urbana. Un’esperienza che rientra anche nel campo del public engagement che sempre più connota i rapporti tra le università e i loro territori.

    C’è bisogno di una visione più consona alla situazione di crisi eco climatica, economica e sociale in cui ci troviamo. Non si può continuare con le vecchie logiche di “sviluppo” a base di cemento, plastica e combustibili fossili. La città va ripensata, come stanno facendo in molte città europee, con più verde, senza automobili private, con trasporti collettivi efficienti, con più spazi per attività sociali e culturali, salvaguardando il patrimonio culturale e naturale, riducendo l’inquinamento, garantendo a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, difendendo i beni comuni e i servizi pubblici.

    Per contatti:
    forumferrarapartecipata@gmail.com

    New Home

    Ex-caserma: Cosa Ci farò

    Questo è il primo progetto Co.ci.Farò che avevo indicato come abbozzo per un’ipotesi di lavoro in qualche modo connessa all’intervento che ho fatto il 14 scorso al Grisù:
    Questa è una prima idea-bozza, formulata il 6 dicembre 2022, di un possibile intervento Co.Ci.Fa (Cosa Ci Farò) in contrasto col progetto Fé.Ris

    Per la caserma Cisterna del Follo + Cavallerizza servono progetti prospettici ed evolutivi che inducano nuovi lavori in un centro città e che potrebbe diventare perno di sviluppo e bacino di idee per tutta la regione e non solo.
    Considerati:
    la scarsità di lavoro e di reale innovazione che avvolgono Ferrara (e più in generale l’Italia tutta e l’Europa);
    il vanto dei grandi fondi relativi ai fanta (nel senso di fantasma) Progetti PNRR che mai nessuno ha visto e da cui i cittadini sono bellamente stati esclusi, ma che tutti sbandierano come unica possibile soluzione salvifica e imprescindibile per la crescita dell’Italia e dell’Europa;
    che è falso ed intellettualmente disonesto affermare che un finto dormitorio per studenti al posto della caserma Pozzuolo del Friuli di Cisterna del Follo + un nuovo ipermercato in via Caldirolo 98/100 creino nuove opportunità di lavoro in quanto:
    – Ferrara già di suo è il dormitorio dei lavoratori di mezza regione,
    – Ferrara ha già una media doppia per cittadino di superfici di supermercati/ipermercati rispetto a tutta la regione
    e che quindi ci sarebbe, alla fine, un saldo negativo di occupati con solo uno scambio di lavoratori (o potenzialmente tali) derivanti dalle piccole attività commerciali costrette a chiudere e/o da quelle in ulteriore crisi a causa della illogica sovrabbondanza di offerta commerciale peraltro ampiamente massificata e troppo spesso non di qualità e non diversificata;
    vogliamo qui proporre la bozza di progetto su cui una città con un minimo di visione futura dovrebbe sentirsi coinvolta per portarlo in porto e renderlo effettivo e praticabile. Espandere in questa zona le attività museali con l’aggiunta di incubatori di innovazione collegati con Unife e con il tessuto produttivo è l’idea e la visione da perseguire!

    Breve descrizione di questa ipotesi di progetto:

    POLO MUSEALE TECNICO SCIENTIFICO INTERATTIVO

    Si tratta di:
    creare un museo Tecnico Scientifico Interattivo ed Innovativo in cui dovrebbe trovare ampio spazio una sezione dedicata alle innovazioni “calde” del momento e in divenire in ogni campo Tecnico Scientifico;
    inglobare al suo interno l’attuale Museo di Storia Naturale esattamente come avvenuto per il Muse di Trento;
    inglobare (spazio permettendo) le collezioni museali e storiche dell’Università di Ferrara ora spesso dimenticate e sparse nei vari dipartimenti Unife;
    inglobare all’interno o all’esterno un planetario;

    INCUBATORI per L’INNOVAZIONE (2 unità)

    creare due pool di tecnici in creazione di start-up innovative con il compito di gestire e dare supporto alle attività che si insedieranno temporaneamente nei due blocchi utilizzati come sedi delle start-up stesse;
    consentire e favorire l’insediamento delle start-up innovative nei due blocchi a prezzi calmierati per i tempi necessari all’avvio dell’impresa stessa;

    Servizi & Meeting

    Locali dedicati al supporto delle attività museali, delle attività di start-up e di chiunque voglia usufruire di:
    Bar;
    Ristoranti;
    Punti di incontro per meeting e per convegni;
    Laboratori connessi con le attività museali e Start-up.
    Ad esempio:
    laboratori Steam & Tinkering;
    laboratori di musica;
    laboratori di informatica evoluta;
    Altro;
    Laboratori per set fotografici e video;
    aree di incontro per discussione libera;
    Aree commerciali connesse con le attività museali;
    Radio Polo;
    altro

    Teatro delle Arti Visive & Sonore e dell’Innovazione

    Siccome le parole hanno un significato anche il nome di questa area, da collocare all’interno della Cavallerizza, e significativo ed e composto da parole che parlano da sole e comprendono, nelle varie forme, proprio lo sviluppo e l’attuazione delle attività connesse con:
    il teatro nelle sue totali accezioni
    le arti visive
    le arti connesse alla musica e ai suoni.

    PIAZZA DELLE SCIENZE

    Piazza nel vero senso della parola: vera piazza all’Italiana e luogo in cui tutti possano trovare il modo di incontrarsi, di discutere, di condividere e di accedere alle idee più disparate per dare corpo al futuro e al presente della propria vita e del proprio mondo che, in fondo, è il nostro mondo.

    Nell’intento di approfondire l’argomento mi farebbe piacere avere un incontro che abbia ad oggetto i seguenti punti:

    1. Come organizzare il lavoro per sviluppare e dare profondità “progettuale” ed analitica alle diverse proposte che sono emerse il 14 scorso
    2. quali strumenti informatici utilizzare:
      • forum di discussione & Bouletin Board
      • elaborazione condivisa di documenti wiki o altro
      • creazione di gruppi
      • i social come usarli
      • altro da mettere in campo per dare forma ai vari progetti che emergeranno.
    3. come raccogliere dal territorio gli input dei cittadini che desiderano essere coinvolti e semmai hanno anche le relative competenze.
    4. come organizzare i vari contributi e quali metodo darsi per organizzare al meglio la reale partecipazione.
    5. non ultimo, ma da ultimo, come trovare metodi di finanziamento collettivo per portare avanti le diverse attività.

    Ex-caserma: una piazza attrezzata per agevolare l’animazione e la socializzazione

    l’altra sera, per la prima volta, ho partecipato ai vostri incontri sulle proposte urbanistiche oramai impellenti, cioè a quello tenuto al Grisù.

    Di conseguenza, dopo aver condiviso con l’amico Andrea Firrincieli che mi ha sollecitato, vi scrivo quanto mi è venuto istintivamente proprio l’altra sera a seguito dei vari interventi.

    E’ stata sicuramente un’occasione dove ho sentito molte proposte interessanti sulla caserma, indubbiamente meritevoli di essere approfondite, però ho avuto anche la sensazione che mancasse qualcosa, un’anima, un cuore pulsante che possa legare il tutto, quali una piazza attrezzata per agevolare l’animazione e la socializzazione, un minimo di attività commerciali mirate e correlate, un anfiteatro per attività varie anche popolari, un auditorium all’aperto, ecc…

    Cioè un qualcosa, magari anche con delle regole ben precise, che possa comunque animare e tenere vivo il tutto con una certa continuità, possibilmente indirizzato a tutte le fascie di cittadini e di potenziali utenti, anche turisti, e non solo agli eventuali “utenti” di nicchia.

    Questo perchè ritengo che creare solo dei bei contenitori, magari senza prevedere ampi orizzonti di socializzazione e di animazione, a lungo andare potrebbe portare il rischio di avere in città un’altro “deserto” non adeguatamente utilizzato come il Darsena City.

    Scusate il disturbo ma l’altra sera, ad incontro oramai concluso, mi sono venute spontaneamente queste considerazioni che ho voluto condividere anche con Voi.

    GRAZIE!

    FèRis, una lotta davvero partecipata

    Un’azione dal basso ha permesso che il progetto venisse ridiscusso Abbiamo già scritto dell’impegno del nostro Circolo Laudato si’ nel Forum Ferrara Partecipata per contrastare il progetto Féris. Dopo mesi di mobilitazione attiva da parte di moltissimi cittadini, il progetto è stato ridiscusso in Consiglio Comunale dove è stato fermato con una mozione votata all’unanimità, accettando le condizioni che i cittadini avevano richiesto dall’inizio. Non vogliamo soffermarci qui sulla vicenda politica giocatasi in Consiglio comunale, quanto piuttosto sul percorso partecipato, sottolineando quanto sia stato importante e bello che i cittadini si siano uniti per difendere Ferrara da un intervento negativo e impattante per molti aspetti.
    Attraverso il volantinaggio porta a porta è stato possibile conoscere molte persone, scambiare due chiacchiere e informare di quanto stava succedendo. Nei quartieri interessati dal progetto sono nati comitati di cittadini che hanno cominciato a ritrovarsi anche a cadenza settimanale. Durante i flash mob, le assemblee, i laboratori e le riunioni organizzative, ci si è potuti confrontare con passione sui valori del bene comune e della sostenibilità ambientale. È stato bellissimo conoscersi: tutti così diversi, senza appartenenza politica, ognuno con una storia alle spalle, ognuno con un contributo preziosissimo da dare, ognuno con la voglia di ascoltare e imparare dagli altri. È stato realizzato un sito senza spendere un euro, ci si è autotassati per pagare i volantini e le sedi in cui trovarsi, poiché a Ferrara non ci sono sale in cui i cittadini possano ritrovarsi gratuitamente. Un ringraziamento particolare va alle guide turistiche che altrettanto gratuitamente domenica 12 marzo hanno accompagnato 150 cittadini in un percorso storico/artistico nei luoghi adiacenti l’ex Caserma.
    L’impegno civico ha reso possibile quanto auspica la Laudato si’: «nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato. Bisogna abbandonare l’idea di “interventi” sull’ambiente, per dar luogo a politiche pensate e dibattute da tutte le parti interessate. La partecipazione richiede che tutti siano adeguatamente informati sui diversi aspetti e sui vari rischi e possibilità», e non si riduce alla decisione iniziale su un progetto, ma implica anche azioni di controllo o monitoraggio costante. C’è bisogno di sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione» (183). E ancora, «la redditività non può essere l’unico criterio da tener presente e, nel momento in cui apparissero nuovi elementi di giudizio a partire dagli sviluppi dell’informazione, dovrebbe esserci una nuova valutazione con la partecipazione di tutte le parti interessate. Il risultato della discussione potrà essere la decisione di non proseguire in un progetto, ma potrebbe anche essere la sua modifica o l’elaborazione di proposte alternative» (187).
    Di proposte alternative per l’ex Caserma di via Cisterna del Follo si è discusso nell’ultimo incontro del Forum il 14 marzo scorso e il percorso continuerà anche negli “Incontri sulla città: idee e proposte per una città futura” organizzati con il dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara. Lunedì 27 marzo ore 17 nella Sala della Parrocchia di via Arginone si parlerà di “Nature urbane e spazi pubblici”.
    Ne parlano Romeo Farinella, architetto urbanista, Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara; Anna Lambertini, architetto del paesaggio, Dipartimento di Architettura, Università di Firenze; con Giovanna Foddis, Forum Ferrara Partecipata. Gli altri due appuntamenti in programma sono, invece: mercoledì 19 aprile, ore 17, Parrocchia di San Giacomo Apostolo: “Abitare sano: mobilità, salute urbana e diritto alla casa”. Mercoledì 10 maggio, ore 17, Factory Grisù: “Di chi è la città? Processi partecipativi e rigenerazione urbana”. Siete tutti invitati. Circolo Laudato si’ Ferrara-Comacchio Féris, una lotta davvero partecipata