Proposte per l’Ex-Caserma
Uno Spazio come quello dell’Ex Caserma con due localizzazioni al lati della via Scandiana
può essere una buona occasione per drenare parte del flusso di auto che accedono alla
città, in un quartiere vicino al centro e denso di attrattive turistico-culturali, a partire
dall’attiguo Museo di Schifanoia e dal Lapidario Civico per proseguire in direzione di Casa
Marfisa e Casa Romei che si trovano sulla stessa direttrice verso il centro e che sul lato est
permettono l’accesso al convento di San Antonio, della basilica di San Giorgio e da lì il lungo
Volano fino al Meis.
La mia proposta è quella di pensare ad un parcheggio nell’area dell’Ex Cavallerizza legato
all’acquisto dei biglietti per gli accessi museali, attraverso la definizione di un percorso
strutturato che leghi assieme diverse situazioni di interesse storico-culturale ovvero un
parcheggio dedicato esclusivamente a chi viene in città per scegliere un pacchetto con un
itinerario di visita ai monumenti della città. Insomma un parcheggio dedicato ai turisti a
prezzi calmierati, ma che acquistano ingressi nei luoghi museali pubblici.
L’accesso potrebbe avvenire direttamente da via Porta Romana, Via Formignana e dritti in
Ex-Cavallerizza. Si potrebbe conservare la struttura esterna e organizzare il parcheggio
interno coperto, magari con noleggio bici.
Book shop e biglietteria informativa dall’altro lato in una parte dell’Ex Caserma.
La cubatura dell’ex Caserma (di cui andrebbero conservate e restaurate le parti più
“antiche”) potrebbe invece diventare un polo dell’istruzione, innanzitutto accogliendo la
sede del Cpia, il Centro per l’Istruzione degli adulti, una scuola statale che oggi è malamente
ricoverato presso l’Aleotti in un seminterrato soggetto ad allagamenti.
Data l’utenza prevalentemente adulta e straniera, bisognosa di percorsi di orientamento
sia di studio che di formazione professionale, l’area potrebbe fungere da polo di riferimento
anche per gli studenti universitari stranieri con tanto di alloggi a prezzo calmierato.
Mi immagino una sorta di campus che accoglie gli studenti dai 16 ai 60 anni, che è l’utenza
dell’istruzione per adulti, in un contesto dove convive l’area di istruzione (CPIA), l’area di
formazione professionale con tanto di laboratori (centri di formazione), l’area di supporto
all’università (aule studio, multimediali, altri laboratori) e un’area di accoglienza abitativa
per gli studenti stranieri. Si tratta di un’utenza che in gran parte si muove senza auto e con
mezzi pubblici o biciclette, quindi la localizzazione è funzionale essendoci vicine diverse
fermate degli autobus e anche delle corriere. Inoltre il parcheggio dell’ex Cavallerizza nei
giorni feriali, potrebbe riservare parte dei parcheggi ai frequentatori del Campus.
Chi paga? Fondi PNRR per l’investimento pubblico per la realizzazione degli ambienti
scolastici (già di pertinenza pubblica) e per gli alloggi a canone fisso; affitto anticipato dei
centri di formazione professionale in cambio di canone zero negli anni a venire;
organizzazione di lavoro autogestito, sfruttando competenze pregresse di chi si rivolge al
Cpia, spesso immigrati con competenze specifiche o italiani espulsi dal contesto lavorativo
per vari motivi. Si potrebbe creare una sorta di mutua autogestione per alcuni aspetti
connessi per esempio all’impiantistica, alla definizione e gestione degli spazi verdi o
dell’arredamento interno in cambio dell’alloggio per un predefinito periodo di tempo e
come forme di start up per nuove attività imprenditoriali ( accesso ai bandi per le start up).
In sostanza una sorta di Città del ragazzo, modello Don Calabria ma tarata sugli adulti
nell’ottica della formazione permanente, dell’accoglienza multietnica e dell’inclusività.
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