LA NOSTRA INIZIATIVA CONTINUA!
Venerdì abbiamo tenuto il FLASH MOB sotto il Municipio.
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi, Rifiuti. Nessun commento su LA NOSTRA INIZIATIVA CONTINUA!
Venerdì abbiamo tenuto il FLASH MOB sotto il Municipio.
L’Amministrazione comunale deve esplicitare cosa intende fare per l’affidamento del servizio dei rifiuti. L’abbiamo ribadito anche in quest’occasione, chiedendo che l’Amministrazione convochi un’assemblea pubblica per discutere con la cittadinanza sulla scelta da compiere. Per quanto ci riguarda, insistiamo con l’idea della ripubblicizzazione del servizio, il passaggio alla modalità di raccolta porta a porta e il dimezzamento dell’inceneritore.
SERVIZIO SU TELESTENSE FERRARA
ARTICOLO SU IL RESTO DEL CARLINO
ARTICOLO SU LA NUOVA FERRARA
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Rifiuti, Archivio Rifiuti. Nessun commento su È partita la petizione per la ripubblicizzazione del servizio rifiuti a Ferrara, firma ora!
Hera è una società per azioni quotata in Borsa, a proprietà mista tra soggetti privati e pubblici (i Comuni che stanno nell’area che va da Modena alla Romagna, passando per Bologna, part del Triveneto e Ferrara) e adesso i privati detengono la maggioranza assoluta delle azioni, pari al 54,2%.
La quotazione in Borsa e la maggioranza in mano ad azionisti privati fa sì che Hera persegua interessi aziendali finalizzati ad aumentare i propri profitti e distribuire lauti dividendi ai soci privati e pubblici, non a produrre un servizio pubblico efficiente e ambientalmente orientato.
Per stare solo al 2023, Hera, complessivamente intesa, per i vari servizi che svolge (acqua, rifiuti, distribuzione gas e elettricità) e nell’insieme dei territori in cui è insediata, ha realizzato profitti per circa 375 milioni di € e distribuito dividendi per 205 milioni di €, in crescita progressiva rispetto agli ultimi anni.
Con riferimento solo al servizio dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara, Hera tutti gli anni ha un profitto garantito di circa 700.000 €, cifra che i cittadini ferraresi pagano nelle bollette e che potrebbe invece essere utilizzata per diminuirle e/o fare investimenti.
Un esempio clamoroso della logica privatistica e persino speculativa di Hera ci viene dalla vicenda delle tariffe del teleriscaldamento a Ferrara: ultimamente l’AGCM ( Autorità Garante della Concorrenza e del mercato) ha erogato una multa di quasi 2 milioni di € ad Hera, perché ha impedito ai consumatori di beneficiare dell’uso di fonti rinnovabili disponibili a costi contenuti per produrre un bene essenziale come il calore e ha imposto prezzi iniqui ed eccessivi rispetto ai costi.
Persino il tanto decantato risultato del forte ricorso alla raccolta differenziata viene depotenziato, vista la scelta di Hera di continuare la raccolta differenziata con i cassonetti che comporta una scarsa qualità della raccolta stessa e non tramite il modello porta a porta.
In compenso, secondo i dati raccolti da Cittadinanzattiva, nel 2024 la tariffa di una famiglia-tipo (3 componenti e un’abitazione di 100 mq) a Ferrara risulta essere di 298 €, a fronte di una media regionale di 273 €, il penultimo peggior risultato tra i Comuni capoluoghi di provincia in Emilia-Romagna.
Insomma, bisogna cambiare strada e uscire dal monopolio di HERA.
La gestione del servizio dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara è scaduta dalla fine del 2017. Hera sta continuando la gestione in proroga da quel momento.
Si sta avvicinando il momento di decidere quale sarà il gestore del servizio dei rifiuti urbani per i prossimi 15-20 anni.
L’Amministrazione Comunale di Ferrara sembra intenzionata a procedere ad una gara per affidare il servizio. Non ci vuole molto a realizzare che, andando su questa strada, Hera continuerà ad essere il gestore del servizio.
Questa sarebbe una scelta sbagliata, deleteria sia dal punto di vista ambientale, sia per gli interessi generali dei cittadini.
Chiediamo che l’Amministrazione Comunale di Ferrara affronti questa discussione in Consiglio comunale in tempi brevi e, anziché mettere a gara il servizio, lo affidi direttamente ad un’azienda pubblica, appositamente costituita. La scelta che, negli anni scorsi, è stata compiuta a Forlì e da altri 12 Comuni di quel territorio, dando vita ad ALEA, società a totale capitale pubblico, che sta realizzando i risultati migliori in Emilia-Romagna per quanto riguarda la riduzione nella produzione dei rifiuti, il minimo di rifiuti avviati a smaltimento e anche una buona situazione tariffaria (256 nel 2024 per la famiglia-tipo).
Ripubblicizzare la gestione del servizio dei rifiuti urbani è anche la premessa per poi passare al sistema di raccolta porta a porta e realizzare lo stesso dimezzamento dell’incenerimento, obiettivi possibili da realizzare e che chiediamo vengano, anche questi, progettati.
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera n8
Ripubblicizziamo la gestione dei rifiuti urbani a Ferrara!
Lo sai che già oggi si potrebbe dimezzare il ricorso all’incenerimento dei rifiuti a Ferrara?
• Nel corso degli anni la percentuale di rifiuti urbani bruciati dall’inceneritore a Ferrara è progressivamente diminuita, mentre, al contrario, è cresciuta quella di rifiuti speciali.
• Così come è aumentata la percentuale di rifiuti bruciati provenienti da fuori regione.
Nel 2023 i rifiuti urbani bruciati dall’inceneritore sono risultati essere di circa 60.000 tonnellate a fronte di un ricorso complessivo pari a più di 142.000 tonnellate.
• Ciò significa che già oggi, mandando all’incenerimento solo i rifiuti urbani di Ferrara, si potrebbe dismettere una delle due linee dell’inceneritore, con il conseguente beneficio sull’ambiente e la salute dei cittadini
#sputofatti
#liberiamoFerraraDaHera
Per saperne di più:
ferrarapartecipata.it/rifiuti
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Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera n7
Ripubblicizziamo la gestione dei rifiuti urbani a Ferrara!
Lo sai che chi ha ripubblicizzato il servizio dei rifiuti, uscendo dalla gestione di Hera, sta ottenendo i risultati migliori dal punto di vista ambientale ?
Stiamo parlando di Alea, l’azienda totalmente pubblica che gestisce il servizio dei rifiuti urbani a Forlì e in altri 12 comuni limitrofi. Il 1 gennaio 2018 Alea subentra al gestore precedente HERA.
Tra il settembre 2018 e il maggio 2019 compie la trasformazione del sistema di raccolta da prevalentemente stradale a porta a porta spinto con tariffa puntuale e in meno di 1 anno di trasformazione del servizio raggiunge e supera tutti gli obiettivi del piano regionale 2014-2020.
A tutt’oggi, Alea presenta i risultati migliori in regione per la minore produzione di rifiuti (470 kg/anno/ abitanti contro i 612 di Ferrara) e, soprattutto, di minori rifiuti non riciclati ( 97 kg/anno/abitanti contro i 159 di Ferrara).
Anche la tariffa, secondo i dati di Cittadinanza attiva, è inferiore a quella di Ferrara, 256 Euro all’anno per una famiglia tipo rispetto ai 298 Euro.
#sputofatti
#LiberiamoFerraraDaHera
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Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera n.6
Liberiamoci da Hera!
Ripubblicizziamo la gestione dei rifiuti urbani a Ferrara
Ci dicono che ripubblicizzare il servizio dei rifiuti urbani a Ferrara costa troppo.
Non è vero! È un buon investimento per il futuro.
Se prendiamo come riferimento lo studio realizzato dall’Università di Ferrara sulla gestione dei rifiuti, si evidenzia che il “costo” per costruire un’azienda interamente pubblica per gestire il servizio dei rifiuti urbani oscilla tra i 4,5 e 5,2 milioni di Euro.
Risorse che sono più che reperibili tramite due possibili strade:
Insomma, se si ha la volontà politica, si possono tranquillamente trovare le risorse per un investimento, non un costo, volto a ripubblicizzare il servizio, che può portare benefici importanti per i cittadini.
#liberiamoFerraraDaHera
#sputofatti
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera n5
Ecco quanto paga una famiglia media di Ferrara per arricchire Hera.
Questa è la spesa media per ogni bimestre di una famiglia ferrarese tipo che usufruisce dei servizi di Hera per rifiuti, acqua, gas e elettricità. Una spesa che, annualmente diventa molto rilevante, soprattutto per i redditi medi e bassi.
Questo è il prodotto dell’inflazione che aumenta, dei salari e degli stipendi che non aumentano a sufficienza, dell’aumento delle materie prime, in particolare del gas, il cui prezzo viene fissato, in modo perlopiù speculativo, dalla Borsa di Amsterdam.
E anche del fatto che il sistema tariffario garantisce una significativa remunerazione del capitale (cioè profitti garantiti), che vale, con variazioni sui singoli servizi, attorno al 5-6% sul capitale investito.
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#LiberiamoFerraraDaHera
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera n4
Lo sai che le tariffe del servizio dei rifiuti urbani a Ferrara sono decisamente superiori alla gran parte dei capoluoghi di provincia in regione?
💸 Nel Comune di Ferrara la tariffa media per il servizio rifiuti, paragonata con gli altri Comuni capoluoghi di provincia della regione, è superiore alla media e si posiziona al secondo posto, partendo da chi l’ha più alta, subito dopo il Comune di Rimini. 📈 In più, è quella che è cresciuta di più tra il 2023 e il 2024.
⬆️ Nel Comune di Ferrara una situazione tipo, quella di un nucleo familiare composto da tre persone e abitazione di 100 metri quadri, nel 2024 ha pagato 298 € rispetto ad una media dei Comuni capoluoghi di provincia della regione Emilia-Romagna che è di 273 €. Ce lo dice l’indagine di Cittadinanzattiva del 2024, che presenta il seguente dato:
Bologna 286 € nel 2023, 287 € nel 2024, quindi +0,6%
Cesena 243 € nel 2023, 240 € nel 2024, quindi – 1,1%
Ferrara 278 € nel 2023, 298 € nel 2024, quindi 👉🏼+7,0%
Forlì 256 € nel 2023, 256 € nel 2023, quindi 0%
Modena 293 € nel 2023, 294 € nel 2024, quindi +0,6%
Parma 243 € nel 2023, 251 € nel 2024, quindi +3,2%
Piacenza 273 € nel 2023, 275 € nel 2024, quindi +0,9%
Ravenna 270 € nel 2023, 274 € nel 2024, quindi +1,8%
Reggio E . 244 € nel 2023, 247 € nel 2024, quindi +1,3%
Rimini 296 € nel 2023, 310 € nel 2024, quindi +4,7%
Media : 268 € nel 2023, 273 € nel 2024, quindi +2,0%
#liberiamoFerraraDaHera
#sputofatti
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press, Rifiuti. Nessun commento su “Raccolta e gestione rifiuti, serve rivedere tutto il piano”
Ripubblicizziamo la gestione dei rifiuti urbani a Ferrara”. Si tratta dell’appello e proposta da Rete giustizia climatica e Forum Ferrara partecipata, presentato davanti ai referenti del comitato, Corrado Oddi, Marino Pedroni, Alessandra Guidorzi, Angela Soriani. Presenti anche Arianna Chendi, Giuliana Andreatti e Morena Felisatti de ‘La Comune’ (foto), che sostiene l’iniziativa. Una campagna che sarà al centro del flash mob ‘Liberiamo Ferrara da Hera’, promosso da Rete giustizia climatica e Forum, sabato alle 10 davanti allo sportello della multiutility in viale Cavour. La proposta si articola in tre azioni, ovvero, la ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti urbani, un servizio di raccolta rifiuti porta a porta, questo con la finalità di dimezzare l’incenerimento dei rifiuti. “Dalla fine del 2017, quando è scaduta la concessione, Hera – ha spiegato Corrado Oddi – continua a gestire in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara. A distanza di 7 anni, è venuto il momento di decidere quale sarà il soggetto che dovrà gestire questo servizio negli anni a venire. È sempre più chiaro che l’attuale amministrazione intende procedere a svolgere una gara per scegliere il soggetto cui affidare il servizio, con il risultato pressoché scontato che Hera continui a farlo per i prossimi 15-20 anni, vista l’esperienza concreta delle gare svolte”.
Nella relazione di Oddi, emerge la proposta di avere una raccolta porta a porta, con tariffa puntuale e gestione pubblica del servizio. “Dare vita ad un’azienda totalmente pubblica – aggiunge – di proprietà del Comune, costruendo meccanismi di partecipazione alle scelte di fondo da parte dei lavoratori e dei cittadini. Ci sono diverse realtà che l’hanno fatto: per stare in Emilia-Romagna, è il caso di Alea, azienda pubblica del Comune di Forlì e di altri 12 Comuni limitrofi, nata nel 2018. E che oggi presenta i risultati migliori in regione, in termini di diminuzione dei rifiuti prodotti e di riciclaggio degli stessi”.
Sui dati di raccolta, Corrado Oddi precisa ancora: “A Ferrara la raccolta differenziata à molto alta, circa l’87% dei rifiuti prodotti. Questo, però, è un dato ingannevole: bisogna infatti considerare anche quant’è la produzione complessiva dei rifiuti e gli scarti che derivano da una bassa qualità della differenziata. Su questi aspetti il Comune non va bene”.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press, Rifiuti. Nessun commento su Rifiuti, il monopolio di Hera nel mirino: “Serve una società pubblica”
In vista del flash mob che si terrà sabato 22 febbraio davanti allo sportello Hera di viale Cavour 62, alle ore 10, Rete Giustizia Climatica e Forum Ferrara Partecipata, con l’appoggio de La Comune, spiegano le ragioni della campagna “Liberiamo Ferrara da Hera”. Posto che la privatizzazione dei servizi non giova al portafoglio dei cittadini e nemmeno alla qualità della loro vita in termini di salute, la Rete e il Forum indicano la strada all’Amministrazione: “Ripubblicizzare la gestione dei rifiuti urbani”.
Partendo dall’esempio virtuoso della città di Forlì che dal 2017 si affida a una società interamente pubblica per la gestione dei rifiuti, la Alea Ambiente Spa, il portavoce di Forum Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica Corrado Oddi chiarisce perché sarebbe necessario togliere il monopolio a Hera e creare, invece, una nuova azienda pubblica. “La concessione del servizio a Hera è scaduta dal 2017 – afferma – e da più di sette anni è in proroga”.
“L’assessore Balboni ha annunciato che entro i primi tre mesi di quest’anno si dovrà decidere in Consiglio comunale l’affidamento del servizio – continua Oddi – ma l’ipotesi alla quale l’Amministrazione guarda è quella di aprire una gara”. Gara che “ovviamente vincerebbe Hera”, poiché per come è spartito il mercato hanno la meglio pochi grandi soggetti e, in particolare in Emilia-Romagna, “fanno da padrone le multiutility di Iren ed Hera”.
Costerebbe troppo creare una nuova azienda pubblica? Questa è stata l’obiezione presentata da Balboni in commissione, come ricorda il portavoce. Tuttavia, secondo uno studio fatto dall’Università di Ferrara e dalla Rete Giustizia Climatica “l’investimento effettivo oscilla tra i 4,5 e i 5,2 milioni di euro. “Noi indichiamo due strade che rendono questo investimento possibile – dice Oddi –. Usare le riserve di utili di Ferrara Tua, che nel 2023 ne ha registrate più di 17 milioni di cui almeno 8 disponibili. Oppure, vendere le azioni libere di Hera che corrispondono a più di 20 milioni di introiti possibili con la vendita”.
Oltre alla pubblicizzazione, Rete e Forum propongono la diffusione della raccolta porta a porta dei rifiuti. “Su 307 gestioni di rifiuti nella nostra Regione – dichiara Oddi – 57 sono considerate virtuose, e 43 di queste utilizzano il sistema porta a porta”. Virtuose perché “non è vero che la situazione del servizio rifiuti di Ferrara è così buona come viene molto spesso propagandato”, secondo il portavoce. Si riferisce al raggiungimento della città estense dell’87% di raccolta differenziata.
“Un indicatore sfalsato – spiega – poiché va comparato quanto si differenzia rispetto non solo a quanti rifiuti si produce, ma anche rispetto a quanti scarti”. Mettendo insieme questi dati, ne esce che Ferrara in regione “è al penultimo posto per quanto riguarda gli scarti della raccolta differenziata (che sono sopra al 30%) e usando invece l’indicatore ‘minore rifiuti da smaltire’ si posiziona solo al quinto posto”.
Considerato che il sistema di raccolta porta a porta responsabilizza il cittadino a una differenziata ancora più attenta, diminuirebbero non solo gli scarti, ma si dimezzerebbe anche l’incenerimento dei rifiuti. “Sulla base di questi numeri e con le proposte che avanziamo – conclude Oddi – ci sarebbero tutte le condizioni per migliorare la salute dei cittadini e la qualità dei servizi”.
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su LIberiamo Ferrara da Hera! n3
Lo sai che i risultati del servizio rifiuti gestito da Hera a Ferrara non sono così buoni come invece viene propagandato?
Viene riportato molte volte che il servizio rifiuti a Ferrara avrebbe buoni risultati, citando il fatto che la raccolta differenziata à molto alta, circa l’87% dei rifiuti prodotti. Questo, però, è un dato ingannevole: bisogna infatti considerare anche quant’è la produzione complessiva dei rifiuti e gli scarti che derivano da una bassa qualità della raccolta differenziata.
Su questi aspetti il Comune di Ferrara non va bene.
Il parametro migliore cui far riferimento per valutare se una gestione è efficace dal punto di vista ambientale è quello che misura quanti sono i kg all’anno per abitante che vanno allo smaltimento, cioè non vengono riciclati.
Quanto minori sono i rifiuti avviati allo smaltimento, tanto migliore è la gestione dei rifiuti. Se prendiamo questo parametro, allora vediamo che tra i 9 Comuni capoluoghi di provincia in Emilia Romagna, il Comune di Ferrara sta solo al 5° posto per minori kg per abitanti avviati a smaltimento.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti, Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Flash Mob “Liberiamo Ferrara da Hera”
Scritto da Viviana Manganaro il . Pubblicato in Rifiuti, Archivio Rifiuti, Volantini. Nessun commento su Liberiamo Ferrara da Hera – fatto n.2
Lo sai che Hera è stata multata nel dicembre 2024 per quasi 2 milioni di € dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) per aver imposto prezzi iniqui ed eccessivi agli utenti del teleriscaldamento a Ferrara?
Hera negli anni passati ha fatto pagare agli utenti del teleriscaldamento a Ferrara il 45% in più di quanto sarebbe stato equo incassare.
Lo ha rilevato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha condannato Hera ad una multa di quasi 2 milioni di € per abuso di posizione dominante e per aver impedito ai consumatori di beneficiare dell’uso di fonti rinnovabili a costi contenuti per produrre un bene essenziale come il calore.
Questo perché non esistendo all’epoca une regolamentazione nazionale chiara per le tariffe del teleriscaldamento, Hera ha pensato bene di fissare in sostanza unilateralmente, con la copertura del Comune di Ferrara, le tariffe del teleriscaldamento: un bell’esempio di pratica speculativa!
PER SAPERNE DI PIÙ: https://ferrarapartecipata.it/rifiuti/
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su SUL REPORT 2023 DI ARPAE ER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN REGIONE
1. Come già apparso sulla stampa nei giorni passati, il Report 2023 sulla gestione dei rifiuti in regione redatto da Arpae ER 2023, riferito ai dati consuntivi 2022, fornisce alcune indicazioni utili sul tema. Va, però, innanzitutto detto che i dati sono aggregati sulla base delle singole province e, quindi, non possono essere considerati come assolutamente indicativi per il Comune di Ferrara che, come noto, ha una gestione specifica affidata, sia pure in proroga, ad Hera.
In ogni caso, possiamo lì ritrovare alcuni elementi significativi dei risultati 2022 anche per il territorio ferrarese, di cui almeno 3 pensiamo valga la pena vengano segnalati:
– un buon risultato per quanto riguarda la raccolta differenziata, che vede la provincia di Ferrara, con il 77% sul totale dei rifiuti urbani, sia pure in lieve calo dello 0,4% rispetto al 2021, sempre al 3° posto nella classifica delle province in regione, come nel 2021 e comunque al di sopra della media regionale che si attesta al 74%;
– un risultato discreto per quanto riguarda la produzione dei rifiuti urbani, per cui la provincia di Ferrara si colloca sempre al 4° posto in regione con 615 kg/abitante, la stessa quantità prodotta nel 2021, una situazione di poco inferiore alla media regionale che nel 2022 è stata pari a 628 kg/abitantei;
– un risultato decisamente negativo per quanto riguarda il costo del servizio, che vede la nostra provincia nel 2022 al penultimo posto in regione, con un livello di 241€/abitante, inferiore solo a quello di Rimini, pari a 280 €/abitante, mentre la media regionale è di 213 €/abitante. Situazione analoga a quella del 2021, dove i numeri erano rispettivamente di 253, 282 e 223 €/abitante. In tema di costi, poi, il Report Arpae 2023 affronta la questione anche guardando alla situazione delle singole gestioni, e qui si trovano alcuni dati specifici relativi al Comune di Ferrara, visto che ha una gestione apposita da parte di Hera. In particolare, è possibile rilevare che il costo annuo procapite per gli abitanti di Ferrara è di 217 €, 12° posto peggiore tra i 19 ambiti di gestione presenti in regione.
Questo breve excursus ci serve anche per dire che siamo in presenza di una situazione sostanzialmente stabile in regione e nella provincia di Ferrara tra il 2021 e il 2022, ragionamento che torna utile per l’approfondimento che svolgiamo subito di seguito.
kg non riciclati |
kg/ab |
|||||||
abitanti |
equivalenti |
kg/ab |
kg/equiv |
% RD |
Kg/ab RU |
% riciclo |
% non riciclato |
|
Forlì |
117.147 |
194.053 |
161 |
97 |
81,9% |
469 |
65,7% |
34,3% |
Parma |
197.251 |
327.729 |
178 |
107 |
81,7% |
569 |
68,7% |
31,3% |
Reggio Emilia |
170.561 |
273.721 |
189 |
118 |
83,1% |
664 |
71,6% |
28,4% |
Rimini |
150.998 |
313.621 |
312 |
150 |
68,3% |
678 |
54,0% |
46,0% |
Ferrara |
131.417 |
218.178 |
264 |
159 |
87,3% |
612 |
56,9% |
43,1% |
Piacenza |
103.808 |
182.554 |
329 |
187 |
71,0% |
779 |
57,8% |
42,2% |
Bologna |
392.690 |
659.707 |
318 |
189 |
57,2% |
522 |
39,1% |
60,9% |
Ravenna |
157.262 |
289.928 |
396 |
215 |
60,6% |
693 |
42,9% |
57,1% |
Modena |
185.415 |
313.002 |
403 |
239 |
61,1% |
665 |
39,4% |
60,6% |
Regione |
4455598 |
637 |
La prima questione che possiamo indagare più a fondo è quella relativa ai risultati dei rifiuti non riciclati, l’indicatore che è quello maggiormente significativo sulla base dell’economia circolare, quella cioè orientata a produrre il minimo di scarti da inviare a smaltimento e massimizzare il recupero e riuso dei rifiuti. In questo senso, tale indicatore è molto migliore rispetto all’utilizzo di quello della raccolta differenziata, che non tiene conto della produzione complessiva dei rifiuti e della qualità della raccolta differenziata stessa. Ciò si attaglia perfettamente al nostro caso, per cui il Comune di Ferrara presenta la percentuale di raccolta differenziata più alta rispetto agli altri Comuni capoluogo di provincia ( 87,3%), ma si colloca solo al 5° posto per i minori kg/equivalenti non riciclati, pari a 159 su base annua. Meglio di Ferrara fanno, nell’ordine, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Rimini, che registrano rispettivamente 97, 107, 118 e 150 kg/ equivalenti di rifiuti non riciclati.
indifferenziata kg/res |
scarti RD |
% scarti RD su RD |
||
Forlì |
385 |
85 |
76 |
19,70% |
Parma |
465 |
104 |
74 |
15,90% |
Reggio Emilia |
551 |
112 |
77 |
14,00% |
Rimini |
463 |
215 |
97 |
20,90% |
Ferrara |
534 |
78 |
186 |
34,90% |
Piacenza |
553 |
226 |
103 |
18,60% |
Bologna |
299 |
223 |
95 |
31,70% |
Ravenna |
419 |
273 |
123 |
29,30% |
Modena |
406 |
259 |
144 |
35,50% |
Fonte: Atersir e Arpae ER
Nostra elaborazione
Il punto è che, nella determinazione della quantità di rifiuti non riciclati, incidono, oltre alla percentuale della raccolta differenziata, anche la quantità complessiva di rifiuti urbani prodotti e lo scarto della raccolta differenziata, che viene comunque avviata a smaltimento per la sua scarsa qualità. E su questi 2 ultimi punti, il Comune di Ferrara non va bene. Infatti, per quanto riguarda la produzione di rifiuti, il Comune di Ferrara sta al 4° posto, con 612 kg/ abitanti, appena poco di meno della media regionale, mentre ancora peggiore è la situazione relativa agli scarti della raccolta differenziata, che sono ben il 34,9% del totale della raccolta differnziata, il secondo risultato peggiore, subito dopo il Comune di Modena.
In conclusione, non c’è alcuna ragione per sostenere che il Comune di Ferrara presenta buoni risultati nelle politiche dei rifiuti ambientalmente orientate ( oltre al dato del costo del servizio, certamente non esaltante). Anzi, produzione significativa dei rifiuti e scarti importanti nella raccolta differenziata annullano di fatto il tanto sbandierato primato della più alta percentuale di raccolta differenziata in regione e tra le prime in Italia.
RACCOLTA PORTA A PORTA, TARIFFA PUNTUALE, GESTIONE PUBBLICA: LE DETERMINANTI DEI RISULTATI MIGLIORI
3. Se guardiamo poi alle situazioni che realizzano i risultati più importanti per le politiche dei rifiuti ambientalmente orientate, arriviamo a conclusioni decisamente interessanti.
Sistema raccolta |
Tariffa puntuale |
||
Forlì |
Porta a porta |
Sì |
|
Parma |
Porta a porta |
Sì |
|
Reggio Emilia |
Porta a porta misto |
Sì |
|
Rimini |
Porta a porta misto |
No |
|
Ferrara |
Stradale misto |
Sì |
|
Piacenza |
Porta a porta misto |
No |
|
Bologna |
Stradale misto |
No |
|
Ravenna |
Stradale misto |
No |
|
Modena |
Stradale misto |
No |
Esse hanno parecchio a che fare con il modello organizzativo e tariffario messo in campo. Non può essere considerato casuale che i risultati migliori si ottengono dove si accoppia il sistema di raccolta porta a porta con la tariffazione puntuale e, a contrario, i peggiori dove la raccolta è di tipo stradale e non c’è la tariffazione puntuale. Ferrara, che utilizza la raccolta stradale mista con la tariffa puntuale, si colloca ametà strada. In più, il Comune di Forlì, che occupa saldamente il primo posto, è anche l’unico che ha una gestione totalmente pubblica.
Insomma, anche per questa via, si giunge alla conclusione che gestione pubblica, ricorso al modello organizzativo basato sul porta a porta, utilizzo della tariffazione puntuale sono gli ingredienti per arrivare alla gestione migliore del servio dei rifiuti, quello che riduce la produzione, determina pochi scarti nella raccolta differenziata, riduce i rifiuti non riciclati.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Documenti. Nessun commento su Rete Giustizia Climatica: PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NEL COMUNE DI FERRARA
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Documenti. Nessun commento su Studio UNIFE : Analisi di fattibilità tecnico-economica della gestione in-house del servizio di gestione di raccolta rifiuti, spazzamento e igiene urbana
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su PER UNA POLITICA DEI RIFIUTI EFFICACE PER L’AMBIENTE E I CITTADINI
La vicenda della politica del ciclo dei rifiuti urbani a Ferrara va guardata con grande attenzione. Non solo perché essa è di per sé un tema molto rilevante rispetto alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, ma anche perché assume un tratto emblematico dell’idea di città che si vuole progettare, del fatto di considerare i beni comuni come punti fondanti
1. In primo luogo, va sfatata la narrazione per cui il Comune di Ferrara si collocherebbe ai primi posti in Italia per i buoni risultati ottenuti, a partire dal fatto che si considera come fondamentale la percentuale di raccolta differenziata , che, effettivamente, vede il Comune di Ferrara, con l’87,3% della stessa sui rifiuti prodotti nel 2021, al primo posto tra i comuni capoluoghi di provincia nella regione Emilia-Romagna e tra i primi in Italia. In realtà, l’indicatore che è quello maggiormente significativo sulla base dell’economia circolare è quello della minimizzazione dei rifiuti non riciclati , quello cioè che misura il minimo di rifiuti da inviare a smaltimento e il massimo di recupero e riuso dei rifiuti. In questo senso, tale indicatore è molto migliore rispetto all’utilizzo di quello della raccolta differenziata, che non tiene conto della produzione complessiva dei rifiuti e della qualità della raccolta differenziata stessa. Ciò si attaglia perfettamente al nostro caso, per cui il Comune di Ferrara presenta la percentuale di raccolta differenziata più alta rispetto agli altri Comuni capoluogo di provincia ( 87,3%), ma si colloca solo al 5° posto per i minori kg/equivalenti non riciclati, pari a 159 su base annua. Meglio di Ferrara fanno, nell’ordine, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Rimini, che registrano rispettivamente 97, 107, 118 e 150 kg/ equivalenti di rifiuti non riciclati. Il punto è che, nella determinazione della quantità di rifiuti non riciclati, incidono, oltre alla percentuale della raccolta differenziata, anche la quantità complessiva di rifiuti urbani prodotti e lo scarto della raccolta differenziata, che viene comunque avviata a smaltimento per la sua scarsa qualità. E su questi 2 ultimi punti, il Comune di Ferrara non va bene. Infatti, per quanto riguarda la produzione di rifiuti, il Comune di Ferrara sta al 4° posto, con 612 kg/ abitanti, appena poco di meno della media regionale, mentre ancora peggiore è la situazione relativa agli scarti della raccolta differenziata, che sono ben il 34,9% del totale della raccolta differenziata, il secondo risultato peggiore, subito dopo il Comune di Modena. In conclusione, non c’è alcuna ragione per sostenere che il Comune di Ferrara presenta buoni risultati nelle politiche dei rifiuti ambientalmente orientate. Anzi, produzione significativa dei rifiuti e scarti importanti nella raccolta differenziata annullano di fatto il tanto sbandierato primato della più alta percentuale di raccolta differenziata in regione e tra le prime in Italia. A ciò si aggiunge una situazione tariffaria certamente non positiva per i cittadini ferraresi. Qui purtroppo – e questo è certamente un problema di non poco conto- siamo in presenza di poca trasparenza e opacità rispetto ai dati sui quali basare analisi precise. In questo senso ci tocca affidarci a quanto dichiarato pubblicamente dall’assessore Balboni, che ha sostenuto che il costo complessivo per una famiglia media relativo alle tariffe domestiche nel 2021 si è aggirato attorno ai 300 € annuali, rispetto ad una media regionale di circa 274 € nel 202 1, un livello dunque decisamente alto.
2. Numerosi studi ed elaborazioni hanno accertato che i risultati migliori dal punto di vista delle politiche dei rifiuti secondo i principi individuati anche dalla stessa Unione Europea e dalla normativa italiana ( quelli delle famose 4R – riduzione, riuso, riciclaggio e recupero – che fissano la gerarchia nella gestione dei rifiuti) si realizzano laddove si utilizza la tariffa puntuale ( quella che dovrebbe essere costruita sulla prevalenza dei rifiuti effettivamente prodotti), il modello organizzativo è costruito sul sistema di raccolta porta a porta e la gestione è svolta da un’azienda pubblica. Da ultimo, ciò emerge anche dallo studio elaborato dalla Rete Giustizia Climatica di Ferrara, che ha esaminato le 307 gestioni del servizio dei rifiuti urbani nella regione Emilia-Romagna e ragiona in modo preciso sulla possibilità della ripubblicizzazione del servizio a Ferrara ( in allegato il testo completo). Ora, per quanto riguarda il Comune di Ferrara, siamo in presenza dell’applicazione della tariffa puntuale – anche se si potrebbe discutere su come essa è definita), ma il sistema di raccolta è basato sulle cosidette “calotte”, mentre la gestione del servizio, sia pure in proroga, è affidata ad Hera, grande azienda multiutility quotata in Borsa.
3. La vicenda della possibile ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti urbani a Ferrara data ormai da lungo tempo. In particolare, essa ha origine dalla fine del 2017, quando scade la concessione del servizio ad Hera. Nel corso del 2018, le Associazioni “Ferraraincomune” e “Comitato Mi rifiuto” raccolgono circa 1000 firme su una proposta di delibera di iniziativa popolare comunale che chiede di approntare uno studio di fattibilità per la ripubblicizzazione del servizio e la costituzione di un Tavolo partecipativo per discutere la realizzazione di tale percorso. In data 22 ottobre 2018 il Consiglio comunale vota una delibera, che si discosta non poco dalle richieste contenute dalla delibera di iniziativa popolare, ma comunque decide la costituzione del Tavolo partecipativo. Il Tavolo parte nel 2019, con la precedente Amministrazione, e prosegue anche nel 2020 e 2021 , in modo stentato e poco produttivo. In ogni caso, dopo svariati confronti, si arriva alla primavera del 2022, quando l’assessore Balboni annuncia la decisione di procedere con lo studio di fattibilità e affidarlo all’Università di Ferrara. Tale studio, completato alla fine del 2022, è viziato da un’impostazione economicista, nel senso che si muove semplicemente sul piano dell’analisi dei costi che comporterebbe il passaggio al sistema organizzativo della raccolta porta a porta e alla ripubblicizzazione della gestione, senza mettere in relazione queste scelte ( e i relativi costi) con gli obiettivi che si possono realizzare dal punto di vista di un’efficace politica dei rifiuti.
Peraltro, è possibile convenire con la stima delle risorse necessarie per passare alla gestione pubblica del servizio nel Comune di Ferrara, che lì è quantificato in un importo variabile tra i 4,4 e 5,2 milioni di €. Tale è il costo dell’investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova azienda in house per la gestione del servizio dei rifiuti urbani relativo al Comune di Ferrara. Ebbene, tali risorse sono assolutamente in grado di essere reperite all’interno delle disponibilità economiche – finanziarie esistenti nel bilancio consolidato del Comune di Ferrara. In particolare, si possono individuare almeno 2 strade per compiere tale operazione. La prima è quella di seguire l’esperienza che ha portato alla creazione di Alea Ambiente S.p.a nel giugno 2017, azienda a totale capitale pubblico che serve il Comune di Forlì e altri 12 Comuni di quell’area. Essa si è costituita tramite l’intervento di Livia Tellius Romagna Holding S.p.a. in qualità di socio unico e con la dotazione di un capitale sociale di 2.000.000 di €, portato progressivamente ad oggi a 6.000.000 di €, sempre da parte di Livia Tellius. Livia Tellius Romagna Holding Spa, che è l’ h olding delle partecipazioni dei Comuni appartenenti all’Unione dei Comuni della Romagna forlivese. Essa è sostanzialmente equiparabile al ruolo e alla funzione svolta da Ferrara Tua Spa, dopo che essa ha incorporato con un’operazione di fusione inversa Holding Ferrara Servizi srl. Venendo ora al bilancio consuntivo di Ferrara Tua del 2022, si può facilmente notare come essa vanta un significativo patrimonio netto di 105.776.904 €, di cui 85.117.400 € di capitale sociale, 13.283.824 € come riserve di varia natura, di cui almeno 5.893.284 disponibili. ( oltre che da un risultato molto positivo di utili registratosi nel 2022 pari a 5.654.911 €). Da qui è assolutamente possibile attingere le risorse per dare vita ad una nuova azienda pubblica interamente posseduta da Ferrara Tua Spa, con la finalità di gestire il servizio dei rifiuti urbani nel Comune. La seconda ipotesi di lavoro è riferita all’operazione di vendita, anche parziale, delle azioni di Hera Spa detenute dal Comune di Ferrara e da Ferrara Tua Spa. Il riferimento è a circa 6.000.000 di azioni “libere”, cioe svincolate dal patto di sindacato dei Comuni soci, che non sono dunque disponibili, anch’esse possedute tra il Comune di Ferrara e Ferrara Tua. Azioni “libere”, che, se messe in vendita ( corso azionario al 2/4/2024 pari a 3,21 € con una variazione nei primi 4 mesi dell’anno tra un minimo di 2,87 ad un massimo di di 3,34 €), potrebbero arrivare a dare un introito non inferiore a circa 20 milioni di €). Anche una parte decisamente limitata di esso può agevolmente finanziare la ripubblicizzazione del servizio rifiuti. Questa seconda strada, quella della vendita delle azioni Hera, è sempre stata vista dai movimenti per i beni comuni come scelta non del tutto opportuna, perché comunque si andava ad indebolire la quota di proprietà pubblica di Hera, peraltro già fortemente viziata da orientamenti di natura privatistica. Questa remora oggi ha sempre meno ragione di essere, in particolare da quando la proprietà pubblica complessiva dei Comuni soci è scesa sotto il 50%: dal 20 settembre 2022, infatti, la quota complessiva dei 111 Comuni soci di Hera arrivava al 48,5%, mentre il restante flottante, costituito prevalentemente da azionariato privato diffuso, si attestava al 54,2%. 4. Collegata alla scelta della ripubblicizzazione, c’è quella del passaggio al sistema di raccolta porta a porta, che, come già detto, contribuisce in modo significativo soprattutto rispetto all’innalzamento della qualità della raccolta , diminuendone gli scarti successivi. Non a caso, nella graduatoria di miglior efficienza dei sistemi di raccolta, essa sta al primo posto, seguita da quella mista ( porta a porta assieme a quella stradale) e, i9nfine, da quella stradale, sia effettuata tramite “calotte” o cassonetti. Ovviamente, l’instaurazione del sistema porta a porta va preceduta dalla messa a punto di un adeguato piano organizzativo , che è utile venga discussa con la cittadinanza, insieme con le finalità cui esso si ispira. 5. Infine, occorre intervenire sul sistema dell’incenerimento . In prospettiva, come fa la proposta di legge regionale di iniziativa popolare in materia di rifiuti presentata da RECA ( Rete pe l’Emergenza Climatica e Ambientale ER) e da Legambiente regionale, si tratta di mettere a punto una strategia di uscita completa dall’incenerimento. Già oggi, però, guardando alla situazione ferrarese e a maggior ragione dopo il vulnus del 2022, per cui si è aumentata la capacità produttiva dell’inceneritore, passando da 130.000 tonn./anno a 142.000, è possibile giungere subito alla chiusura di una delle 2 linee dell’inceneritore, visto che ora esso brucia più rifiuti speciali che rifiuti urbani: su circa 146.000 tonn./anno trattate, circa 85.000 si riferiscono a rifiuti speciali e 61.000 ai rifiuti urbani del Comune di Ferrara, con una distribuzione percentuale rispettivamente del 58% e del 42%, mentre nel 2017 esse erano del 35% e del 65%. Anche per quanto riguarda la provenienza, nel corso del tempo, è aumentato il trattamento dei rifiuti provenienti da fuori regione, che nel 2023 rappresentano il 26%. Insomma, c’è n’è quanto basta per arrivare al dimezzamento dell’impianto rispetto alla situazione esistente.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su RIPUBBLICIZZARE IL SERVIZIO DEI RIFIUTI URBANI E’ UTILE E POSSIBILE
Dalla fine del 2017, quando è scaduta la concessione, Hera continua a gestire in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara. A distanza di 7 anni, è venuto il momento di decidere quale sarà il soggetto che dovrà gestire questo servizio negli anni a venire.
E’ sempre più chiaro che l’attuale Amministrazione intende procedere a svolgere una gara per scegliere il soggetto cui affidare il servizio, con il risultato pressochè scontato che Hera continui a farlo per i prossimi 15-20 anni, vista l’esperienza concreta delle gare svolte.
Per noi, questa sarebbe una scelta sbagliata, dettata unicamente dal fatto che quest’Amministrazione, come peraltro quelle precedenti di centro-sinistra, continua ad essere subalterna alla potente multiutility Hera. Che, come dimostra la vicenda delle tariffe del teleriscaldamento, è più interessata a produrre utili e dividendi da distribuire ai soci, piuttosto che a offrire un servizio pubblico efficace e ambientalmente orientato.
Si può, invece, percorrere un’altra strada, che è quella della ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti: dar vita ad un’azienda totalmente pubblica, di proprietà del Comune di Ferrara, costruendo meccanismi di partecipazione alle scelte di fondo da parte dei lavoratori e dei cittadini.
Ci sono diverse realtà che l’hanno fatto: per stare in Emilia-Romagna, è il caso di ALEA, azienda pubblica del Comune di Forlì e di altri 12 Comuni limitrofi, nata nel 2018. E che oggi presenta i risultati migliori in regione, in termini di diminuzione dei rifiuti prodotti e
di riciclaggio degli stessi.
Il Comune di Ferrara non può dire lo stesso: molto spesso si magnifica che abbiamo una percentuale molto alta di raccolta differenziata, ma si occulta che produciamo una quantità di rifiuti alta e che gli scarti della raccolta differenziata sono notevoli, per cui, alla fine, il Comune di Ferrara sta solo al 5° posto tra i Comuni capoluogo di provincia in regione per risultati ambientalmente virtuosi.
Questo è anche il prodotto della modalità di raccolta effettuata con le calotte ( che viene riproposta oggi con uno spreco ingiustificato di risorse economiche) e che incentiva tralaltro comportamenti negativi come l’abbandono dei rifiuti, a differenza del sistema di raccolta porta a porta, che non ha queste controindicazioni e favorisce una raccolta differenziata di maggior qualità e che, dunque, per noi, è la scelta da mettere progressivamente in atto.
Ci viene detto che la ripubblicizzazione e il passaggio al sistema porta a porta comporta costi elevati e non sopportabili: ci sentiamo di rispondere tranquillamente che le risorse per andare in questa direzione, che non sono un costo ma un investimento per il futuro, in particolare per le giovani generazioni, si possono facilmente trovare impiegando le riserve di utili di Ferrara Tua o vendendo parti delle azioni di Hera possedute dal Comune.
Anche l’occupazione verrebbe interamente salvaguardata, con il passaggio dei lavoratori Hera inpiegati nel servizio dei rifiuti alla nuova azienda pubblica, come è stato realizzato con la creazione di ALEA di Forlì.
Con queste scelte, inoltre si può arrivare a dimezzare l’attuale impianto di incenerimento (che già oggi brucia più rifiuti speciali che non rifiuti urbani del Comune di Ferrara).
Si può ripubblicizzare la gestione dei rifiuti urbani, passare al sistema di raccolta porta a porta, avviare il dimezzamento dell’incenerimento: basta solo la volontà politica e la scelta di uscire dalla sudditanza da Hera.