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Quando: Giovedì 23 ottobre 2025, ore 18:00
Dove: CHIOSTRO DI SANTA MARIA IN VADO, via Borgovado 3

    Autore: Rodolfo Baraldini

    Retromarcia Fé.Ris, Forum soddisfatto: “Ora vigileremo sull’effettiva utilità pubblica dell’ex Caserma”

    Ferrara Partecipata organizza un’assemblea per raccogliere idee sulla ristrutturazione da presentare al tavolo di confronto con l’Amministrazione. Il compiacimento di Ferrara Nostra. Intanto sindaco e assessore Balboni promettono: “Sarà un progetto più bello”

    La retromarcia sul progetto Feris da parte dell’Amministrazione accoglie in gran parte le rimostranze della popolazione e non potevano che essere soddisfatti i cittadini del Forum Ferrara Partecipata, che si sono battuti da subito contro l’ipotesi del nuovo supermercato in via Caldirolo e del parcheggio in viale Volano. E l’apertura dell’Amministrazione al confronto con i cittadini viene quindi immediatamente colta da Ferrara Partecipata, che ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei ferraresi sulla ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, “in attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio”.

    “Nella serata di lunedì 27 febbraio – riepiloga il Forum – il Consiglio comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e, di fatto, accantona il progetto originario. Infatti, nella mozione si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città, si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione) e si avanza l’impegno a destinare quell’area a Parco Urbano con conseguente inedificabilità, si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico, si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati”.

    Impegni che, per Ferrara Partecipata, “rappresentano senza dubbio un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris”. Viene perciò registrata positivamente “l’evidente retromarcia dell’Amministrazione comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale”, retromarcia resa possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata “e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, e anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio comunale”. I cittadini del Forum si dicono inoltre soddisfatti “anche dal riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle associazioni e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati”.

    Ora l’impegno del Forum Ferrara Partecipata sarà quello di propseguire il lavoro intrapreso “con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione approvata in Consiglio comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno. Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro”.

    La soddisfazione attraversa anche il gruppo politico di Ferrara in Azione, che si attribuisce qualche merito in proposito: “Il nostro contributo in tal senso – commentano dal direttivo del gruppo – è stato chiaro sin dall’inizio, quando abbiamo espresso i nostri dubbi su di un progetto che, pur avendo il merito di portare investimenti privati e di consentire, almeno nelle intenzioni, il recupero della ex Caserma, si dimostrava opaco e poco chiaro sul fronte della rigenerazione urbana e della destinazione degli spazi di via Caldirolo e di via Volano. Anche per questo abbiamo provato a fornire il nostro contributo fattivo all’interno del Tavolo delle opposizioni. Auspichiamo ora che la Giunta riveda il progetto indirizzandolo verso una direzione che contempli l’interesse pubblico, la sostenibilità ambientale e la necessità di attrarre investimenti privati sul territorio con pari dignità”.

    Quanto avvenuto in Consiglio comunale sembra essere fonte di soddisfazione per la stessa Giunta comunale, a partire dal sindaco Alan Fabbri e dall’assessore Alessandro Balboni, gli stessi che solo qualche mese fa, rivolgendosi proprio alle proteste di Ferrara Partecipata, avevano rifiutato di dialogare con “persone che hanno tempo da perdere e stanno cercando di gettare discredito su un lavoro che invece è ambientalista”, e che ora, benché con un certo ritardo e ‘stimolati’ da alcuni consiglieri della propria maggioranza, giudicano positiva la scelta di confrontarsi su sollecitazione dei comitati e della partecipazione attiva. “Con il voto di ieri, e con il coinvolgimento di tutti – promette Fabbri – miglioreremo questo progetto urbanistico, che porterà a Ferrara importanti investimenti e sanerà dopo trent’anni la ferita della Caserma di Cisterna del Follo. La maggioranza, ancora una volta, si è dimostrata compatta e le opposizioni hanno dato finalmente un segnale di apertura, accantonando l’ostruzionismo e sostenendo le istanze da noi proposte. Desidero ringraziare tutti i consiglieri e i cittadini che con i loro suggerimenti ci hanno motivato a fare un passo avanti verso un progetto ancora più bello”. Mentre per Balboni, assessore all’Università e all’Ambiente del Comune di Ferrara, “resta centrale la collaborazione tra pubblico e privato che porterà investimenti mai visti prima a Ferrara con benefici importanti per l’Università e i suoi studenti. Dopo trent’anni finalmente l’ex Caserma, cuore dell’operazione, verrà riqualificata in uno studentato. Sul fronte ambientale, ora, vogliamo spingerci oltre desigillando migliaia di metri quadri di asfalto, con un bilancio ambientale positivo: più verde e meno cemento. Il voto del Consiglio ha, inoltre, indicato che l’operazione commerciale inizialmente prevista in via Caldirolo, indispensabile per l’equilibrio economico dell’intera operazione di rigenerazione urbana, dovrà trovare una nuova collocazione. Su questo lavoreremo in sede di Conferenza dei Servizi, che resta tutt’ora in corso e che è propedeutica all’Accordo di programma pubblico-privato. Il nuovo progetto, che costruiremo insieme ai cittadini, cambierà in meglio il volto della città”.

    Alla fine la Partecipazione ha piegato il FE.Ris. Ma continua la mobilitazione…

    Nella serata di lunedì il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e. di fatto, accantona il progetto originario.
    Infatti, nella mozione si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città, si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione) e si avanza l’impegno a destinare quell’area a Parco Urbano con conseguente inedificabilità, si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico, si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati.

    Questi impegni rappresentano senza dubbio un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di
    pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris.

    Registriamo positivamente l’evidente retromarcia dell’Amministrazione Comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale. Ciò è stato reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alladiscussione in Consiglio Comunale.

    Siamo soddisfatti anche dal riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle Associazioni e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati.

    Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro lavoro e nel nostro impegno con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione
    approvata in Consiglio Comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno. Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro.

    Anche per questo Forum Ferrara Partecipata ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito. In attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione Comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio Comunale.

    FORUM FERRARA PARTECIPATA

    Nota di redazione:
    Mobilitarsi contro  il progetto FE.Ris., lottare per difendere la città e il suo verde, rivendicare il diritto dei cittadini ad esprimersi e a contare, ha significato anche liberare la propria fantasia e creatività. La città si è riempita di lenzuoli con tante scritte diverse, molto decise ma anche originali, simpatiche, ironiche. Ad esempio, “Il FE.Ris. ferisce Ferrara”. Ma come non documentare quel ferraresissimo MAIAL (MAI AL FERIS) che è riuscito ad  arrivare fino in braccio a Girolamo Savonarola?

    NUOVO FERIS, FABBRI: “ASCOLTATI I CITTADINI, ORA AVANTI PER MIGLIORARE IL PROGETTO”. BALBONI: “LO STUDENTATO AL CENTRO DI UN PIANO CHE DESIGILLERA’ DECINE DI MIGLIAIA DI METRI QUADRI DI SUOLO”

    “Il voto unanime di tutti i consiglieri sul documento di maggioranza che accoglie le istanze dei ferraresi su Feris è un successo per tutta la città. A differenza di quanto accadeva in passato, quando di certo dove aprire un supermercato o un centro commerciale non era tema di confronto con i cittadini, Feris non sarà un progetto calato dall’alto. Da sindaco ritengo del tutto normale, anzi positivo, che una proposta progettuale di una amministrazione aperta al confronto com’è la nostra, possa cambiare su sollecitazione dei comitati e della partecipazione attiva. E, ancora più positiva, è la scelta di confrontarsi, strada facendo, con il Consiglio Comunale che è l’organo deputato a rappresentare i ferraresi e le loro volontà. Con il voto di ieri, e con il coinvolgimento di tutti, quindi miglioreremo questo progetto urbanistico, che porterà a Ferrara importanti investimenti e sanerà dopo trent’anni la ferita della Caserma di Cisterna del Follo. La maggioranza, ancora una volta, si è dimostrata compatta e le opposizioni hanno dato finalmente un segnale di apertura, accantonando l’ostruzionismo e sostenendo le istanze da noi proposte. Desidero ringraziare tutti i consiglieri e i cittadini che con i loro suggerimenti ci hanno motivato a fare un passo avanti verso un progetto ancora più bello”. Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, commenta i risultati della seduta del Consiglio Comunale di ieri, che ha avuto come tema il progetto di rigenerazione urbana Ferìs e l’integrazione in esso delle istanze dei cittadini su alcune delle aree comprese nella progettazione complessiva.

    Sul tema interviene anche Alessandro Balboni, assessore all’Università e all’Ambiente del Comune di Ferrara: “Abbiamo immaginato un Nuovo Feris, ascoltando le idee delle associazioni e delle forze del territorio. Il documento di ieri rappresenta un passo avanti che dà un nuovo impulso al progetto. Resta centrale la collaborazione tra pubblico e privato che porterà investimenti mai visti prima a Ferrara con benefici importanti per l’Università e i suoi studenti. Dopo trent’anni finalmente l’ex Caserma, cuore dell’operazione, verrà riqualificata in uno studentato. Sul fronte ambientale, ora, vogliamo spingerci oltre desigillando migliaia di metri quadri di asfalto, con un bilancio ambientale positivo: più verde e meno cemento. Il voto del Consiglio ha, inoltre, indicato che l’operazione commerciale inizialmente prevista in via Caldirolo, indispensabile per l’equilibrio economico dell’intera operazione di rigenerazione urbana, dovrà trovare una nuova collocazione. Su questo lavoreremo in sede di Conferenza dei Servizi, che resta tutt’ora in corso e che è propedeutica all’Accordo di programma pubblico-privato. Il nuovo progetto, che costruiremo insieme ai cittadini, cambierà in meglio il volto della città”.

    (Comunicazione Sindaco)

     

    Feris, Forum Ferrara Partecipata: “Soddisfatti del riconoscimento alla mobilitazione dei cittadini”

    In programma un’assemblea pubblica, il 14 marzo alla Factory Grisù, per raccogliere idee e proposte
    Uno dei manifestanti con un cartello contro il supermercato di via Caldirolo

    Le modifiche al progetto originario del Feris non hanno lasciato indifferente cittadini e attivisti del Forum Ferrara Partecipata. Una realtà che, oltre a esprimere la propria soddisfazione per l’esito della seduta del Consiglio comunale di lunedì, ha comunicato l’intenzione di coinvolgere ulteriormente la cittadinanza in un dibattito aperto a nuove proposte di riqualificazione.

    “Nella serata di lunedì 27 febbraio – ha indicato una nota proveniente dal Forum – il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e, di fatto, accantona il progetto originario. Infatti, nella mozione si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città, si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione) e si avanza l’impegno a destinare quell’area a parco urbano con conseguente inedificabilità, si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico, si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati”.

    Impegni salutati come “un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris. Registriamo positivamente l’evidente retromarcia dell’Amministrazione comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale. Ciò è stato reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, e anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale”.

    Spazio quindi alla soddisfazione per gli attivisti per il “riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle associazioni, e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati. Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro lavoro e nel nostro impegno con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione approvata in Consiglio Comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno. Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro”.

    Un cenno, infine, alle intenzioni di un nuovo dibattito aperto al contributo della popolazione. “Forum Ferrara Partecipata – ha concluso la nota – ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù, in via Poledrelli 21, per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito. In attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio comunale”.

    Fè.ris. La protesta fa cambiare idea al Comune: niente ipermercato vicino alle Mura

    L’emendamento approvato prevede di mantenere vivo l’interesse per la riqualificazione dell’ex caserma e bonificare l’area di via Volano

    La protesta montata in città contro la volontà della giunta Fabbri di far costruire un ipermercato accanto alle Mura in via Caldirolo ha avuto successo.

    Il consiglio comunale ha votato un emendamento alla delibera che lasciava mano libera ai privati per edificare un mega store in zona verde e parcheggi in via Volano in cambio della riqualificazione dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli.

    Questo grazie alla opposizione, all’interno della stessa maggioranza, di Rossella Arquà e dei tre consiglieri di Ferrara Nostra (Francesca Savini, Luca Caprini e Catia Pignatti).

    È stata necessaria una riunione dei capigruppo di maggioranza, indetta dal sindaco a consiglio in corso, per cercare di far uscire un documento unico e non soccombere alla conta dei voti.

    Alla fine la mozione di Ferrara Nostra, che chiedeva di stralciare la parte di via Caldirolo, è stata leggermente corretta tramite un emendamento di Tommaso Mantovani del M5S (che chiedeva la bonifica di via Volano, approvato all’unanimità) e un altro emendamento della maggioranza (approvato con 17 voti favorevoli, nessuno contrario e 14 astenuti).

    L’esito finale è stata l’approvazione all’unanimità della mozione, che impegna la giunta a “mantenere in essere le interlocuzioni con i privati per individuare un progetto diverso che tenga fermo come punto centrale la riqualificazione dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli e delle aree inquinate di viale Volano”.

    Il progetto allo stesso tempo dovrà “rivalutare l’intervento complessivo alla luce delle criticità emerse, avviando un processo partecipativo con la città, ponendo una particolare attenzione al bilancio ambientale dell’operazione, la quale deve mantenere un saldo positivo di aree verdi e di suolo desigillato”.

    Altro impegno chiesto alla giunta riguarda l’invito, “nell’ottica di proseguire con l’operazione di valorizzazione del sistema delle Mura, ai progettisti incaricati dell’elaborazione del Pug a vincolare l’area a parco urbano mettendola così al riparo da eventuali possibili futuri tentativi di utilizzo improprio, con conseguente assoluta inedificabilità”.

    Un passaggio che protegge l’area da futuri eventuali tentativi di speculazione edilizia. Quanto alla parte tanto temuta da cittadini, comitati, associazioni di categoria, urbanisti e ambientalisti, si dovrà “stralciare dal progetto Fè.ris l’intervento commerciale sull’area di via Caldirolo, demandando a uno specifico strumento urbanistico l’individuazione di una eventuale diversa localizzazione dell’attività commerciale”.

    Quanto alla parte del recupero dell’ex caserma, il progetto dovrà essere “dimensionato anche in relazione all’esito delle ricerche storico archeologiche da effettuarsi nell’area in questione ad attivarsi presso l’Università di Ferrara per sviluppare strategie utili a definire una destinazione dell’area ad alloggi per studenti a canone calmierato ed eventuali attività compatibili con lo studio”.

    L’area in via Volano, infine, non sarà destinata all’uso di parcheggio scambiatore, bensì sarà convertita, “previa bonifica delle ingenti quantità di amianto riscontrate nel sottosuolo, ad area verde pubblica”, valutando le proposte progettuali “presentate dai portatori di interesse locali, molte delle quali emerse in maniera spontanea da associazioni, comitati e professionisti, che siano compatibili”.

    “Un esito impensato – esulta al termine del consiglio la capogruppo di Ferrara Nostra Francesca Savini -. Ora vigileremo affinché sindaco e giunta mantengano l’impegno preso davanti al consiglio comunale. Questo progetto deve essere utile alla città”.

    Feris: si riparte dalla mozione di Ferrara Nostra. Partecipazione dei cittadini e nuovi impegni per l’Amministrazione. Soddisfatto il Forum

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato con cui il Forum Ferrara partecipata commenta il risultato della mozione di Ferrara Nostra in Consiglio comunale.

    Nella serata di lunedì 27 febbraio, il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e. di fatto, accantona il progetto originario.

    Infatti, nella mozione

    • si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città,
    • si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione)
    • si avanza l’impegno a destinare quell’area a Parco Urbano con conseguente inedificabilità,
    • si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico,
    • si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati.

    Questi impegni rappresentano senza dubbio un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris.

    Registriamo positivamente l’evidente retromarcia dell’Amministrazione Comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale.

    Ciò è stato reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale.

    Siamo soddisfatti anche dal riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle Associazioni e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati.

    Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro lavoro e nel nostro impegno con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione approvata in Consiglio Comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno.

    Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro. Anche per questo Forum Ferrara Partecipata ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito. In attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione Comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio Comunale.

    Naturalmente il Forum conferma i convegni di approfondimento sui temi della città.

    Feris: salta il supermercato di via Caldirolo dopo l’emendamento di Ferrara Nostra

    Il supermercato di via Caldirolo non si farà e il progetto Feris è ora destinato ad un ‘ripensamento’ da parte della maggioranza. A mettere in crisi il progetto originario è stato il gruppo consiliare Ferrara Nostra, che proprio arriva dalla maggioranza che alle ultime amministrative aveva sostenuto Alan Fabbri.

    Francesca Savini – che insieme a Catia Pignatti e Luca Caprini compone il gruppo consiliare in questione – ha presentato, durante il consiglio comunale di lunedì 27 febbraio (conclusosi alle 23.20) una mozione che contestava sia la realizzazione del supermercato di via Caldirolo, sia il parcheggio di via Volano, ponendo dubbi anche sullo studentato dell’ex-caserma.

    La mozione dei tre ex-leghisti ha rischiato di mettere in crisi la maggioranza, a cui sono seguiti due emendamenti di Tommaso Mantovani (M5S) e della consigliera Diletta D’Andrea (FI). Nel dibattito che ne è seguito ha risposto l’assessore Alessandro Balboni sostenendo che il progetto Feris già era sostenibile, ma che verrà modificato presentando idee migliorative. Non ha vinto il No Feris – ha dichiarato Balboni – ma il dialogo ed il confronto.

    A sua volta, il sindaco Fabbri ha accusato il PD di aver incentivato in passato la realizzazione di ipermercati sul territorio cittadino e di aver agito facendo ostruzionismo ad un progetto di riqualifica. Ha sottolineato poi di “non essere sottomessi ad alcun privato”.

    L’emendamento del M5S è stato approvato all’unanimità, mentre l’emendamento corretto della maggioranza è stato approvato con 17 voti favorevoli e 14 astenuti. La mozione di Ferrara nostra è stata quindi approvata all’unanimità.

    Per cui il progetto Feris verrà modificato, vincolando in primis l’area di via Caldirolo che dunque non avrà il tanto contestato supermercato.

    Progetto Feris ai blocchi della ri-partenza, con l’unanimità del Consiglio comunale

    In un comunicato  la soddisfazione del Forum Ferrara partecipata, grata ai consiglieri di Ferrara Nostra che ne hanno ascoltato la voce e accolto le critiche in uno scontro con l’Amministrazione, che è stato mediatico, oltre che di merito.

    Il Consiglio Comunale di ieri non poteva andare meglio per il Forum Ferrara partecipata che ha visto accolte le principali critiche rivolte in questi mesi al progetto Feris a partire, come ha detto la consigliera di Ferrara Nostra Francesca Savini – che insieme a Catia Pignatti e Luca Caprini compone il gruppo consiliare che ha presentato ieri  in Consiglio la mozione che  contesta  il progetto –  dallo  squilibrio fra interesse privato e interesse pubblico e la prevalenza dell’interesse privato su quello pubblico, come osservato dalla stessa Conferenza preliminare dei servizi riunitasi in ottobre, del cui verbale la Savini ha consigliato la lettura .

    La mozione ha accolto quello che il Forum chiede da luglio:

    avviare un processo partecipativo nella città,
    bocciare un ipermercato in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una diversa localizzazione) e destinare l’area a Parco Urbano quindi inedificabile.
    niente parcheggio in viale Volano in un’area da vincolare a verde pubblico,
    recupero della ex Caserma di Cisterna del Follo che tenga conto delle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi sul sito, prevedendo in accordo con l’Università la costruzione di uno studentato a prezzi calmierati.
    Questi impegni, scrive il Forum in un comunicato stampa inviato alle redazioni in mattinata  rappresentano un risultato e una vittoria importante per la città, testimoniata dal dietrofront dell’Amministrazione Comunale  rispetto al progetto di luglio.

    Un risultato, continua il comunicato, reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata,  dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale.

    Continua, naturalmente l’impegno del Forum, che invita le cittadine e i cittadini martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito, e conferma i convegni di approfondimento sul futuro della città già in calendario fra marzo e maggio .

    Il Forum registra nel pomeriggio con un certo stupore l’iniziativa presa da Arco Costruzioni di ripubblicare, pari pari sul proprio sito, proprio oggi, il comunicato del 14 febbraio scorso, che riporta l’ipotesi del vecchio Feris:  una proposta che  appare del tutto superata e fuori discussione dopo il voto di ieri in consiglio comunale.

    Progetto Feris, battuta d’arresto Il Consiglio boccia la proposta

    Passa la mozione di Ferrara Nostra dopo una seduta fiume nella quale anche la maggioranza prende atto della necessità di modificare il piano ascoltando le richieste dei cittadini. Soddisfatta l’opposizione.

    Il progetto Feris non c’è più. O quantomeno, nella forma presentata lo scorso luglio, il piano di riqualificazione urbana viene bocciato dal Consiglio comunale e dovrà gioco forza cambiare volto. Troppi i punti discordanti, che hanno generato interrogativi non solo tra i banchi dell’opposizione, ma anche tra quelli della maggioranza, fino al voto di ieri sera.E’ il responso di un Consiglio comunale fiume, nel quale maggioranza e opposizione non si sono fatte mancare nulla, tra polemiche e schermaglie, ma che a tarda sera presentava il suo momento clou, ovvero la mozione di Ferrara Nostra, la parte della maggioranza più critica sul tema, che chiedeva modifiche urgenti al progetto. Una contrarietà nota, quella dei consiglieri Francesca Savini, Luca Caprini e Catia Pignatti, che ieri hanno spiegato come vorrebbero modificare questo imponente progetto.

    “Ci siamo fatti portavoce di tante persone che hanno dedicato molto tempo a questa battaglia che noi condividiamo – ha detto Francesca Savini aprendo il suo intervento –. Sottolineiamo in più parti il grande squilibrio tra interesse privato e pubblico in questo tema, in conferenza dei servizi era stato evidenziato in diversi punti che la documentazione fosse manchevole e che non risultavano chiare le relazioni tra diversi soggetti. E’ emerso poi che un grande numero di elaborati fosse firmato dai tecnici del privato, risulta difficile quindi in queste condizioni valutare nel merito il reale interesse pubblico di questa proposta. Spetta solo all’amministrazione comunale spiegare questo progetto, non alle imprese private, è inaccettabile appiattirsi così. Chiediamo perciò di stralciare dal progetto la parte relativa a via Caldirolo e di destinare a verde l’area di via Volano, stimolando la giunta a rendere tutta l’operazione più equilibrata, trasparente e comprensibile per tutti”. Dopo una discussione fiume, sull’emedamento della stessa maggioranza e su quello dei 5 Stelle, il voto finale ha sancito la battuta d’arresto della giunta e i sorrisi dai banchi dell’opposizione, che vincono così un round molto atteso.

    Mauro Paterlini

    Colpo mortale a Fè.ris dagli stessi consiglieri della maggioranza di Alan Fabbri

    Il gruppo Ferrara Nostra chiede di stralciare l’ipermercato: “È evidente la prevalenza dell’interesse privato rispetto a quello pubblico”

    Ferrara Nostra – il gruppo di tre consiglieri che fanno parte della stessa maggioranza del sindaco Alan Fabbri – ha protocollato una mozione per chiedere di stralciare dal progetto Fè.ris la parte riguardante l’ipermercato in via Caldirolo, perché “è evidente la preminenza dell’interesse privato su quello pubblico”. Interesse pubblico, questa una novità mai emersa, che non è stato intravisto nemmeno in sede di conferenza preliminare dei servizi.

    Ma qualche problema potrebbe aversi anche per l’ex caserma, dal momento che il sottosuolo sarebbe ricco di reperti archeologici di notevole importanza.

    “Dalla discussione emersa in consiglio – afferma Ferrara Nostra – è risultato evidente che, pur esistendo l’ormai storica necessità di un intervento di riqualificazione dell’intero complesso dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli, l’intera operazione presenta numerose criticità e aspetti controversi”:

    In particolare “emerge come le rilevanti ragioni di interesse pubblico, che dovrebbero sostenere l’intera operazione, non risultino affatto preponderanti e, anzi, appare in tutta evidenza la prevalenza dell’interesse privato rispetto all’interesse pubblico, in quanto la futura proprietà, oltre a manifestare una generica intenzione a realizzare residenze private e alloggi per studenti in assenza di una specifica convenzione Unife, sarebbe beneficiaria di una estesa area agricola in Via Caldirolo, fronte mura, sulla quale intenderebbe realizzare una grande struttura commerciale”.

    Ferrara Nostra fa presente poi che contro il progetto Fè.ris ha iniziato a svilupparsi in città un animato dibattito su questo tema, dapprima con singole prese di posizione attraverso la stampa locale, successivamente anche con la nascita di numerosi comitati e gruppi di cittadini che “manifestano il loro totale dissenso rispetto ad un intervento che andrebbe ad alterare profondamente l’esistente equilibrio urbanistico della zona est della città”.

    E anche le associazioni di categoria come Ascom e Confesercenti hanno espresso forti perplessità in merito a Fè.ris “e soprattutto grande preoccupazione per la prospettata apertura del nuovo centro commerciale di Via Caldirolo e per le ricadute economico-commerciali che tale intervento avrebbe sul nostro territorio”.

    Eppure in origine, fino a inizio dello scorso anno, il programma politico del sindaco, in riferimento alla riqualificazione dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli parlava di “Centro Congressi” all’avanguardia sul piano tecnologico, “Museo Innovazione Artistica Digitale e del Futuro Contemporaneo”; “Nuova Officina Ferrarese”, incubatore d’imprese e start up legate alle nuove figure professionali connesse ai “contenuti” digitali in partner con UniFe.

    Nelle linee programmatiche dello stesso sindaco, inoltre, nella “sfida della città vivibile e sostenibile”, si trova l’impegno a non consumare suolo agricolo e a valorizzare il paesaggio agrario.

    Ecco perché, spiega Ferrara Nostra, “tutto ciò in evidente e stridente contrasto con la realizzazione della struttura commerciale di Via Caldirolo, che richiede proprio la trasformazione di una vasta area di terreno agricolo in area commerciale”.

    Una novità, finora rimasta sottotraccia, riguarda poi il fatto che in sede di conferenza preliminare dei servizi, che ha avuto luogo il 28 ottobre 2022, alla presenza, oltre che del Comune di Ferrara, di diversi Enti, quali Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Ausl, Arpae, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e altri, “sono emerse diverse criticità: una su tutte la poca chiarezza nell’individuare gli elementi di pubblico interesse che dovrebbero suffragare l’ipotesi dell’intervento”.

    Altra stranezza riguarda il fatto che “da più parti è emerso come la documentazione proposta e sottoposta alle valutazioni degli intervenuti fosse costituita da elaborati della sola parte privata e non figurassero documenti tecnico-amministrativi redatti dal Comune”.

    Su via Caldirolo è stato fatto notare “come l’intervento commerciale non sia coerente con la L.R.24 per ciò che riguarda il contenimento del consumo di suolo” e come “sia localizzato su di un’area strategica in quanto nodo della rete ecologica e collegamento di aree verdi per l’allargamento di un parco urbano già presente nella fascia nord delle mura cittadine”.

    Per l’area dell’ex Caserma, a seguito dei carotaggi effettuati, “è stata evidenziata la presenza di testimonianze archeologiche, alla profondità di oltre 3 metri, riferibili alla chiesa del Convento di San Vito e probabilmente anche di strutture molto più profonde e quindi anche più antiche: si tratta, pertanto, di un’area di importanza straordinaria e unica dal punto di vista storico/archeologico”.

    Sull’area di Via Volano, infine, “è stata evidenziata l’esistenza di un vincolo di tutela indiretta che prescrive il divieto di nuove costruzioni e modifica dell’esistente, per cui è necessario pensare ad un intervento avente un significato esclusivamente rigenerativo e conservativo di questa area fronte mura”.

    Per tutti questi motivi la mozione chiede di stralciare dal progetto Fè.Ris l’intero intervento su Via Caldirolo e chiede al consiglio di impegnarsi, “nell’ottica di proseguire con l’operazione di valorizzazione del sistema delle Mura, ad invitare i progettisti incaricati per l’elaborazione del Pug a vincolare l’area quale area destinata a Parco Urbano, mettendola in tal modo al riparo da eventuali possibili futuri tentativi di utilizzo improprio” e di “adoperarsi affinché l’area di Via Volano sia restituita alla propria funzione di area a verde a protezione delle Mura”.

    Il recupero dell’ex caserma, infine, va “dimensionato anche in relazione all’esito delle ricerche storico/archeologico da effettuarsi nell’area in questione, tenendo conto che le destinazioni possibili dei volumi consentiti non potranno che essere vincolate alla realizzazione di alloggi per studenti e attività compatibili, in linea con le esigenze emerse dai confronti con Unife e associazioni di categoria, attraverso specifiche convenzioni che possano garantire ai fruitori costi calmierati”.

     

    Colpo di scena su Feris in Consiglio comunale

    E’ a firma dei tre consiglieri di Ferrara Nostra, gruppo interno alla maggioranza di governo della città, la mozione all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì 27 febbraio che riguarda il progetto Feris, in cui si chiede al Sindaco e alla Giunta, date le numerose criticità interne al progetto, sottolineate in sede di conferenza preliminare dei servizi, il 28/10/2022, alla presenza, oltre che del Comune di Ferrara, di Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Ausl, Arpae, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e altri enti, , di rivedere integralmente il progetto in tutte le sue parti, a partire dall’intervento su Via Caldirolo e dalla proposta di insediare in quella zona un nuovo ipermercato.

    Ma non è solo contro l’ipermercato che la mozione impegna il sindaco e la giunta a mettere in discussione e rivedere il progetto perché Ferrara nostra chiede anche di restituire all’area di Via Volano la funzione di area a verde a protezione delle Mura; e di ridimensionare il recupero dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli , tenendo conto sia della natura archeologica dell’area che della destinazione a studentato, purchè in linea con le esigenze di Unife di offrire ai propri studenti alloggi ad affitto calmierato.

    Una mozione bomba per la maggioranza che ha portato avanti il Feris sostenendo i progetti di Arco costruzioni, in cui vengono messe in dubbio le ragioni di utilità pubblica del progetto e in primo piano le ragioni avanzate in questi mesi da numerosi comitati di cittadini dalle stesse associazioni imprenditoriali e da organizzazioni sindacali .I comitati del progetto hanno ampiamente messo in evidenza la mancanza di trasparenza, di sostenibilità ambientale ed economica , oltre che le ragioni di pubblica utilità.

    Feris, lo strappo – L’idea di Ferrara Nostra “Stralciare dal piano l’area di via Caldirolo”

    I consiglieri Savini, Caprini e Pignatti puntano i piedi con una mozione “Conservare la vocazione verde di quella zona e tutelare viale Volano”. Il documento verrà discusso nel Consiglio comunale di lunedì.

    Stralciare dal progetto Feris “l’intero intervento su via Caldirolo, garantendo che quella porzione di territorio conservi la propria vocazione verde”. Alla fine è arrivato il redde rationem: Ferrara Nostra ha puntato i piedi. Il piano di riqualificazione urbanistica presentato dalla Giunta proprio non va giù. E ora, Francesca Savini, Luca Caprini e Catia Pignatti, attraverso una mozione che verrà calendarizzata in discussione durante il Consiglio comunale di lunedì, ne chiedono una radicale riformulazione. Sì, perché lo stralcio della parte legata a via Caldirolo (su cui dovrebbe sorgere una nuova struttura commerciale), è solo una delle richieste contenute nel documento di ‘Ferrara Nostra’. Un documento destinato a far discutere, e che rischia davvero di segnare una prima grande battuta d’arresto per Feris. Quanto meno per come la città ha imparato a conoscerlo fino a ora. Infatti, i consiglieri chiedono a sindaco e giunta di impegnarsi affinché “l’area di via Volano – si legge nel documento – sia restituita alla propria funzione di area verde a protezione delle mura”. L’ultima richiesta riguarda il progetto di riqualificazione dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli. Secondo i consiglieri di Ferrara Nostra il recupero dell’immobile deve essere “dimensionato in relazione all’esito delle ricerche storicoarcheologiche che devono essere effettuate nell’area, tenendo conto che le destinazioni possibili dei volumi consentiti non potranno che essere vincolate alla realizzazione di alloggi per studenti e attività compatibili”. In linea, insomma, con le esigenze emerse negli ultimi mesi. Gli alloggi per gli universitari dovranno essere gestiti “attraverso specifiche convenzioni che possano garantire ai fruitori costi calmierati”.

    Se la seduta del Consiglio comunale di lunedì già si preannuncia bollente, il clima politico in maggioranza non deve essere da meno. La ‘regista’ di tutto, l’ex leghista Savini, ha preso carta e penna e ha fatto i conti: dovrebbe esserci i voti sufficienti per far approvare questa mozione. Ma i ‘sì’ più preziosi arriverebbero chiaramente dalla minoranza. Uno smacco. A leggere bene l’atto, che tra le richieste avanza anche quella di uno specifico impegno verso chi redigerà il Piano urbanistico generale (pug) a “vincolare l’area di via Caldirolo, identificandola come Parco Urbano e mettendo a riparo da eventuali possibili futuri tentativi di utilizzo improprio”, emergono diversi dettagli interessanti. Innanzitutto la comunanza di argomentazioni adottata da ‘Ferrara Nostra’ e dai comitati cittadini che sono nati in questi mesi con l’obiettivo di avversare questo progetto. “Le rilevanti ragioni di interesse pubblico che dovrebbero sostenere l’intera operazione – si legge nella mozione, protocollata ieri – non risultano affatto preponderanti. Anzi, appare in tutta evidenza la prevalenza dell’interesse privato rispetto all’interesse pubblico”.

    Federico Di Bisceglie

    Feris, nuova protesta Slogan e striscioni in viale Volano “Difendiamo il verde”

    Un centinaio di manifestanti radunati all’ex Edilizia Estense

    di Lauro Casoni

    Erano un centinaio i manifestanti del ‘Forum Ferrara Partecipata’ e del Comitato residenti zona San Giorgio che si sono dati appuntamento ieri nell’area dell’ex Edilizia Estense in viale Volano per dare vita al terzo flashmob settimanale contro il progetto Feris. Chiare le indicazioni che da settimane vengono ribadite ad ogni livello, partendo dall’attenzione alla tutela delle Mura e del verde. “La zona recuperata dell’ex deposito edilizio deve diventare parte del Parco delle Mura. I parcheggi vanno realizzati lontano dal centro e serviti dai mezzi pubblici – spiegano i promotori dei flashmob –. La zona di via Caldirolo deve rimanere a uso agricolo, un polmone verde da tutelare. I nuovi posti di lavoro non compenseranno i danni economici alle realtà commerciali già esistenti. L’area dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli è un bene comune e come tale deve essere utilizzata”. La protesta, ha spiegato Corrado Oddi del Comitato residenti zona San Giorgio, “è legata al fatto che questo progetto è costruito in funzione di interessi privati. Noi non sentiamo il bisogno che venga realizzato un nuovo supermercato in una città che ne ha già diversi”. Il ‘Forum Ferrara Partecipata’ già negli scorsi giorni aveva chiesto che venissero rese pubbliche tutte le documentazioni del progetto. Il Forum ribadiva inoltre che “se si vuole davvero aprire un dibattito pubblico, trasparente e civile sul principio di utilità pubblica” allora “occorre assumere un’ottica di promozione di una discussione partecipata, coinvolgendo i cittadini. Chiediamo al sindaco di organizzare in tempi brevi un’assemblea pubblica per spiegare con chiarezza e completezza le intenzioni dell’amministrazione”.

    “Noi spingiamo per la rinaturalizzazione di un’area che è stata deposito di materiale edilizio – sottolinea Claudio Fochi del Forum – e per questo siamo contrari a questo progetto. Inoltre siamo fermamente convinti che tutto sia un grande errore perché è un progetto di riqualificazione in cui si curano solo interessi privati; perché un parcheggio sotto le mura deturpa un patrimonio dell’Unesco e non risolve il problema del traffico; perché in quella zona ci sono già cinque supermercati; perché un magazzino comporta aumento del traffico pesante e perché siamo contro ulteriore cementificazione che aumenta il rischio idrogeologico”.

    No al Fe.Ris! Viva il volontariato! Viva la cittadinanza attiva!

    Come socie e soci del centro di promozione sociale la Resistenza aderiamo alla protesta contro il progetto Fe.Ris.
    Pensiamo sia fondamentale fare rete con chiunque sia contrario alle scelte dell’amministrazione cittadina e sopratutto a come queste scelte vengono messe in pratica.
    Mentre da un lato il comune sta svendendo a privati il patrimonio pubblico, dall’altro, sta sfrattando dallo stesso patrimonio pubblico le associazioni di volontariato.
    Senza un dialogo, attraverso decisioni calate dall’alto, in maniera arrogante e discriminatoria.
    Questa è la sorte che sta toccando al centro di promozione la Resistenza, un centro sociale ANCeSCAO, un bene comune, che da quasi 40 anni è uno spazio di socialità attiva e
    cultura.
    Dove si sviluppa solidarietà tra diverse generazioni e che promuove quotidianamente attività che perseguono questi scopi.
    Dove ha sede la biblioteca Stefano Tassinari un distaccamento dell’Istituto di Storia Contemporanea, che offre una ricca collezione di libri a disposizione della città.
    Dove l’associazione LINK studenti indipendenti garantisce un’aula studio gratuità ed è un punto di riferimento per tutti gli universitari in città.
    Questo posto rischia di essere tolto alla cittadinanza attraverso una delibera di giunta che parla di accordi che non sono mai avvenuti, che parla della necessità di fare lavori per cui
    non sono mai neanche stati stanziati fondi e conseguentemente non sono mai stati redatti dei progetti.
    In questa delibera si parla di importanti lavori di ristrutturazione del fabbricato mentre nell’ultimo sopralluogo i tecnici del comune han confermato ciò che pensavamo, ovvero che
    lo stabile, non necessita di una completa ristrutturazione, ma è sufficiente una mezza giornata di lavoro per riprendere qualche crepa nell’intonaco.
    Quello di via della resistenza non sarà l’unico spazio che verrà tolto alla cittadinanza attiva di Ferrara, perché la stessa sorte tocca alla Casa del Volontariato, dove il centro servizi per il volontariato con altre 21 associazioni, oltre 10 gruppi informali di mutuo aiuto che vivono negli spazi dell’ex scuola Bombonati di via Ravenna e altre 45 associazione che vi hanno
    sede legale ad oggi sono in uno stato di semi-clandestinità, poiché non gli è stata rinnovata la concessione.
    Al momento il comune non ha presentato nessun alternativa valida e da luglio scorso non stanno ottenendo nessuna possibilità di dialogo ne con l’assessore preposto ne con nessun
    membro della consiglio comunale.
    È indecente come l’amministrazione cittadina stia mettendo in atto uno sfratto nei confronti del volontariato cittadino e con i suoi silenzi di fronte alla richiesta di dialogo si sta ponendo in maniera sfacciatamente arrogante.

    Citando la delibera con cui si vorrebbe chiudere l’esperienza quarantennale del centro sociale la resistenza, tutto questo fa parte di un processo che mira a valorizzare,
    razionalizzare, riqualificare il patrimonio cittadino.
    A questo punto pretendiamo che ci vengano quantomeno presentati dei progetti concreti, e non delle parole vuote, a cui molto probabilmente diamo significati diversi, cosa ne sarà di questi spazi pubblici?
    In questo momento ci sorge anche il dubbio che la risposta, come per il progetto Fè.Ris, potrebbe essere un’ulteriore svendita a privati.
    Ci teniamo a sottolineare che per quanto ci riguarda concedere a privati patrimonio pubblico non è sinonimo di valorizzazione.
    Siamo convinti che in questo momento nulla può dimostrare di aver più valore di quello che è già presente in questi spazi, e se è necessaria una riqualifica deve avvenire attraverso la
    partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni coinvolte, e non alla loro spalle.
    Gruppi di individui, che nel tempo, hanno deciso di non delegare ed hanno risposto a dei bisogni concreti, unendosi nella gratuita, per rispondere a delle esigenze e va ricordato che
    spesso queste associazioni assolvono dei compiti che dovrebbero competere all’amministrazione stessa.
    Questi spazi, queste associazioni, questi individui hanno un valore inestimabile ed il comportamento della giunta è oltremodo offensivo verso chi mette a disposizione il proprio
    lavoro, il proprio tempo e le proprie risorse per aiutare il prossimo.
    Con ANCeSCAO abbiamo deciso di difenderci con iniziative legali ma pensiamo che sia indispensabile informare la cittadinanza di quello che sta accadendo, pensiamo che come il
    forum ferrara partecipata ci insegna non è più tempo di delegare ad altri la difesa della città e del suo patrimonio.
    È compito di tutti fermare i progetti nefasti di questa amministrazione e spetta a tutti coloro che abitano Ferrara immaginare la città che vorrebbero e di una cosa siamo certi nella
    nostra città ideale gli spazi di socialità, condivisione e solidarietà non vengono chiusi ma si moltiplicano.

    Sabato 18 febbraio 2023
    Il direttivo, le socie e i soci del centro di promozione sociale La Resistenza

    No Feris in viale Volano, con il terzo flash mob prosegue la protesta contro il progetto

    I manifestanti si sono dati appuntamento nella mattina di sabato nell’area dell’ex Edilizia Estense

    I cartelli dei dimostranti continuano a ribadire un secco no al progetto Feris. La mattina di sabato, nell’area dell’ex Edilizia Estense in viale Volano, i manifestanti si sono radunati per dare vita al terzo flash mob settimanale consecutivo. Dopo le manifestazioni nelle settimane precedenti in via Scandiana e in via Caldirolo, infatti, la protesta ha riguardato la zona dove è destinato a sorgere un nuovo parcheggio.

    Presenti, oltre un centinaio, fra cittadini e attivisti del Forum Ferrara Partecipata e del comitato residenti Zona San Giorgio, che hanno sottolineato l’attenzione alla tutela delle antiche Mura e al verde pubblico, oltre a rimarcare la propria contrarietà a soluzioni legate al cemento e all’incremento del traffico delle automobili.

    “La protesta che abbiamo posto in essere – ha evidenziato Corrado Oddi, del comitato residenti Zona San Giorgio – è legata al fatto che questo progetto non va bene perché rispetta un’idea vecchia di mobilità. Un progetto che è costruito in funzione di interessi privati. Noi non sentiamo il bisogno che venga realizzato un nuovo supermercato in una città che ne ha già diversi. E, rispetto ai nuovi posti letto che si genererebbero per gli studenti, chiediamo invece di intervenire per calmierare gli affitti. Dopo la conclusione di questo terzo flashmob, abbiamo intenzione di convocare verso la metà di marzo un’assemblea pubblica, aperta alle proposte di cittadini per riflettere su soluzioni alternative al progetto”. Claudio Fochi, del Forum Ferrara Partecipata, si è soffermato sull’importanza della “rinaturalizzazione di un’area che è stata deposito di materiale edilizio”, sul riconoscimento Unesco che caratterizza Ferrara e sulla “tutela di Mura e spazi aperti”.