No al Fe.Ris! Viva il volontariato! Viva la cittadinanza attiva!
Come socie e soci del centro di promozione sociale la Resistenza aderiamo alla protesta contro il progetto Fe.Ris.
Pensiamo sia fondamentale fare rete con chiunque sia contrario alle scelte dell’amministrazione cittadina e sopratutto a come queste scelte vengono messe in pratica.
Mentre da un lato il comune sta svendendo a privati il patrimonio pubblico, dall’altro, sta sfrattando dallo stesso patrimonio pubblico le associazioni di volontariato.
Senza un dialogo, attraverso decisioni calate dall’alto, in maniera arrogante e discriminatoria.
Questa è la sorte che sta toccando al centro di promozione la Resistenza, un centro sociale ANCeSCAO, un bene comune, che da quasi 40 anni è uno spazio di socialità attiva e
cultura.
Dove si sviluppa solidarietà tra diverse generazioni e che promuove quotidianamente attività che perseguono questi scopi.
Dove ha sede la biblioteca Stefano Tassinari un distaccamento dell’Istituto di Storia Contemporanea, che offre una ricca collezione di libri a disposizione della città.
Dove l’associazione LINK studenti indipendenti garantisce un’aula studio gratuità ed è un punto di riferimento per tutti gli universitari in città.
Questo posto rischia di essere tolto alla cittadinanza attraverso una delibera di giunta che parla di accordi che non sono mai avvenuti, che parla della necessità di fare lavori per cui
non sono mai neanche stati stanziati fondi e conseguentemente non sono mai stati redatti dei progetti.
In questa delibera si parla di importanti lavori di ristrutturazione del fabbricato mentre nell’ultimo sopralluogo i tecnici del comune han confermato ciò che pensavamo, ovvero che
lo stabile, non necessita di una completa ristrutturazione, ma è sufficiente una mezza giornata di lavoro per riprendere qualche crepa nell’intonaco.
Quello di via della resistenza non sarà l’unico spazio che verrà tolto alla cittadinanza attiva di Ferrara, perché la stessa sorte tocca alla Casa del Volontariato, dove il centro servizi per il volontariato con altre 21 associazioni, oltre 10 gruppi informali di mutuo aiuto che vivono negli spazi dell’ex scuola Bombonati di via Ravenna e altre 45 associazione che vi hanno
sede legale ad oggi sono in uno stato di semi-clandestinità, poiché non gli è stata rinnovata la concessione.
Al momento il comune non ha presentato nessun alternativa valida e da luglio scorso non stanno ottenendo nessuna possibilità di dialogo ne con l’assessore preposto ne con nessun
membro della consiglio comunale.
È indecente come l’amministrazione cittadina stia mettendo in atto uno sfratto nei confronti del volontariato cittadino e con i suoi silenzi di fronte alla richiesta di dialogo si sta ponendo in maniera sfacciatamente arrogante.
Citando la delibera con cui si vorrebbe chiudere l’esperienza quarantennale del centro sociale la resistenza, tutto questo fa parte di un processo che mira a valorizzare,
razionalizzare, riqualificare il patrimonio cittadino.
A questo punto pretendiamo che ci vengano quantomeno presentati dei progetti concreti, e non delle parole vuote, a cui molto probabilmente diamo significati diversi, cosa ne sarà di questi spazi pubblici?
In questo momento ci sorge anche il dubbio che la risposta, come per il progetto Fè.Ris, potrebbe essere un’ulteriore svendita a privati.
Ci teniamo a sottolineare che per quanto ci riguarda concedere a privati patrimonio pubblico non è sinonimo di valorizzazione.
Siamo convinti che in questo momento nulla può dimostrare di aver più valore di quello che è già presente in questi spazi, e se è necessaria una riqualifica deve avvenire attraverso la
partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni coinvolte, e non alla loro spalle.
Gruppi di individui, che nel tempo, hanno deciso di non delegare ed hanno risposto a dei bisogni concreti, unendosi nella gratuita, per rispondere a delle esigenze e va ricordato che
spesso queste associazioni assolvono dei compiti che dovrebbero competere all’amministrazione stessa.
Questi spazi, queste associazioni, questi individui hanno un valore inestimabile ed il comportamento della giunta è oltremodo offensivo verso chi mette a disposizione il proprio
lavoro, il proprio tempo e le proprie risorse per aiutare il prossimo.
Con ANCeSCAO abbiamo deciso di difenderci con iniziative legali ma pensiamo che sia indispensabile informare la cittadinanza di quello che sta accadendo, pensiamo che come il
forum ferrara partecipata ci insegna non è più tempo di delegare ad altri la difesa della città e del suo patrimonio.
È compito di tutti fermare i progetti nefasti di questa amministrazione e spetta a tutti coloro che abitano Ferrara immaginare la città che vorrebbero e di una cosa siamo certi nella
nostra città ideale gli spazi di socialità, condivisione e solidarietà non vengono chiusi ma si moltiplicano.
Sabato 18 febbraio 2023
Il direttivo, le socie e i soci del centro di promozione sociale La Resistenza
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