Flash Mob “Liberiamo Ferrara da Hera”

Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti, Archivio Rifiuti, Rifiuti. Nessun commento su Flash Mob “Liberiamo Ferrara da Hera”

Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su SUL REPORT 2023 DI ARPAE ER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN REGIONE
1. Come già apparso sulla stampa nei giorni passati, il Report 2023 sulla gestione dei rifiuti in regione redatto da Arpae ER 2023, riferito ai dati consuntivi 2022, fornisce alcune indicazioni utili sul tema. Va, però, innanzitutto detto che i dati sono aggregati sulla base delle singole province e, quindi, non possono essere considerati come assolutamente indicativi per il Comune di Ferrara che, come noto, ha una gestione specifica affidata, sia pure in proroga, ad Hera.
In ogni caso, possiamo lì ritrovare alcuni elementi significativi dei risultati 2022 anche per il territorio ferrarese, di cui almeno 3 pensiamo valga la pena vengano segnalati:
– un buon risultato per quanto riguarda la raccolta differenziata, che vede la provincia di Ferrara, con il 77% sul totale dei rifiuti urbani, sia pure in lieve calo dello 0,4% rispetto al 2021, sempre al 3° posto nella classifica delle province in regione, come nel 2021 e comunque al di sopra della media regionale che si attesta al 74%;
– un risultato discreto per quanto riguarda la produzione dei rifiuti urbani, per cui la provincia di Ferrara si colloca sempre al 4° posto in regione con 615 kg/abitante, la stessa quantità prodotta nel 2021, una situazione di poco inferiore alla media regionale che nel 2022 è stata pari a 628 kg/abitantei;
– un risultato decisamente negativo per quanto riguarda il costo del servizio, che vede la nostra provincia nel 2022 al penultimo posto in regione, con un livello di 241€/abitante, inferiore solo a quello di Rimini, pari a 280 €/abitante, mentre la media regionale è di 213 €/abitante. Situazione analoga a quella del 2021, dove i numeri erano rispettivamente di 253, 282 e 223 €/abitante. In tema di costi, poi, il Report Arpae 2023 affronta la questione anche guardando alla situazione delle singole gestioni, e qui si trovano alcuni dati specifici relativi al Comune di Ferrara, visto che ha una gestione apposita da parte di Hera. In particolare, è possibile rilevare che il costo annuo procapite per gli abitanti di Ferrara è di 217 €, 12° posto peggiore tra i 19 ambiti di gestione presenti in regione.
Questo breve excursus ci serve anche per dire che siamo in presenza di una situazione sostanzialmente stabile in regione e nella provincia di Ferrara tra il 2021 e il 2022, ragionamento che torna utile per l’approfondimento che svolgiamo subito di seguito.
|
kg non riciclati |
kg/ab |
|||||||
|
abitanti |
equivalenti |
kg/ab |
kg/equiv |
% RD |
Kg/ab RU |
% riciclo |
% non riciclato |
|
|
Forlì |
117.147 |
194.053 |
161 |
97 |
81,9% |
469 |
65,7% |
34,3% |
|
Parma |
197.251 |
327.729 |
178 |
107 |
81,7% |
569 |
68,7% |
31,3% |
|
Reggio Emilia |
170.561 |
273.721 |
189 |
118 |
83,1% |
664 |
71,6% |
28,4% |
|
Rimini |
150.998 |
313.621 |
312 |
150 |
68,3% |
678 |
54,0% |
46,0% |
|
Ferrara |
131.417 |
218.178 |
264 |
159 |
87,3% |
612 |
56,9% |
43,1% |
|
Piacenza |
103.808 |
182.554 |
329 |
187 |
71,0% |
779 |
57,8% |
42,2% |
|
Bologna |
392.690 |
659.707 |
318 |
189 |
57,2% |
522 |
39,1% |
60,9% |
|
Ravenna |
157.262 |
289.928 |
396 |
215 |
60,6% |
693 |
42,9% |
57,1% |
|
Modena |
185.415 |
313.002 |
403 |
239 |
61,1% |
665 |
39,4% |
60,6% |
|
Regione |
4455598 |
637 |
||||||
La prima questione che possiamo indagare più a fondo è quella relativa ai risultati dei rifiuti non riciclati, l’indicatore che è quello maggiormente significativo sulla base dell’economia circolare, quella cioè orientata a produrre il minimo di scarti da inviare a smaltimento e massimizzare il recupero e riuso dei rifiuti. In questo senso, tale indicatore è molto migliore rispetto all’utilizzo di quello della raccolta differenziata, che non tiene conto della produzione complessiva dei rifiuti e della qualità della raccolta differenziata stessa. Ciò si attaglia perfettamente al nostro caso, per cui il Comune di Ferrara presenta la percentuale di raccolta differenziata più alta rispetto agli altri Comuni capoluogo di provincia ( 87,3%), ma si colloca solo al 5° posto per i minori kg/equivalenti non riciclati, pari a 159 su base annua. Meglio di Ferrara fanno, nell’ordine, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Rimini, che registrano rispettivamente 97, 107, 118 e 150 kg/ equivalenti di rifiuti non riciclati.
|
indifferenziata kg/res |
scarti RD |
% scarti RD su RD |
||
|
Forlì |
385 |
85 |
76 |
19,70% |
|
Parma |
465 |
104 |
74 |
15,90% |
|
Reggio Emilia |
551 |
112 |
77 |
14,00% |
|
Rimini |
463 |
215 |
97 |
20,90% |
|
Ferrara |
534 |
78 |
186 |
34,90% |
|
Piacenza |
553 |
226 |
103 |
18,60% |
|
Bologna |
299 |
223 |
95 |
31,70% |
|
Ravenna |
419 |
273 |
123 |
29,30% |
|
Modena |
406 |
259 |
144 |
35,50% |
Fonte: Atersir e Arpae ER
Nostra elaborazione
Il punto è che, nella determinazione della quantità di rifiuti non riciclati, incidono, oltre alla percentuale della raccolta differenziata, anche la quantità complessiva di rifiuti urbani prodotti e lo scarto della raccolta differenziata, che viene comunque avviata a smaltimento per la sua scarsa qualità. E su questi 2 ultimi punti, il Comune di Ferrara non va bene. Infatti, per quanto riguarda la produzione di rifiuti, il Comune di Ferrara sta al 4° posto, con 612 kg/ abitanti, appena poco di meno della media regionale, mentre ancora peggiore è la situazione relativa agli scarti della raccolta differenziata, che sono ben il 34,9% del totale della raccolta differnziata, il secondo risultato peggiore, subito dopo il Comune di Modena.
In conclusione, non c’è alcuna ragione per sostenere che il Comune di Ferrara presenta buoni risultati nelle politiche dei rifiuti ambientalmente orientate ( oltre al dato del costo del servizio, certamente non esaltante). Anzi, produzione significativa dei rifiuti e scarti importanti nella raccolta differenziata annullano di fatto il tanto sbandierato primato della più alta percentuale di raccolta differenziata in regione e tra le prime in Italia.
RACCOLTA PORTA A PORTA, TARIFFA PUNTUALE, GESTIONE PUBBLICA: LE DETERMINANTI DEI RISULTATI MIGLIORI
3. Se guardiamo poi alle situazioni che realizzano i risultati più importanti per le politiche dei rifiuti ambientalmente orientate, arriviamo a conclusioni decisamente interessanti.
|
Sistema raccolta |
Tariffa puntuale |
||
|
Forlì |
Porta a porta |
Sì |
|
|
Parma |
Porta a porta |
Sì |
|
|
Reggio Emilia |
Porta a porta misto |
Sì |
|
|
Rimini |
Porta a porta misto |
No |
|
|
Ferrara |
Stradale misto |
Sì |
|
|
Piacenza |
Porta a porta misto |
No |
|
|
Bologna |
Stradale misto |
No |
|
|
Ravenna |
Stradale misto |
No |
|
|
Modena |
Stradale misto |
No |
Esse hanno parecchio a che fare con il modello organizzativo e tariffario messo in campo. Non può essere considerato casuale che i risultati migliori si ottengono dove si accoppia il sistema di raccolta porta a porta con la tariffazione puntuale e, a contrario, i peggiori dove la raccolta è di tipo stradale e non c’è la tariffazione puntuale. Ferrara, che utilizza la raccolta stradale mista con la tariffa puntuale, si colloca ametà strada. In più, il Comune di Forlì, che occupa saldamente il primo posto, è anche l’unico che ha una gestione totalmente pubblica.
Insomma, anche per questa via, si giunge alla conclusione che gestione pubblica, ricorso al modello organizzativo basato sul porta a porta, utilizzo della tariffazione puntuale sono gli ingredienti per arrivare alla gestione migliore del servio dei rifiuti, quello che riduce la produzione, determina pochi scarti nella raccolta differenziata, riduce i rifiuti non riciclati.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Documenti. Nessun commento su Rete Giustizia Climatica: PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI NEL COMUNE DI FERRARA
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Documenti. Nessun commento su Studio UNIFE : Analisi di fattibilità tecnico-economica della gestione in-house del servizio di gestione di raccolta rifiuti, spazzamento e igiene urbana
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su PER UNA POLITICA DEI RIFIUTI EFFICACE PER L’AMBIENTE E I CITTADINI
La vicenda della politica del ciclo dei rifiuti urbani a Ferrara va guardata con grande attenzione. Non solo perché essa è di per sé un tema molto rilevante rispetto alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, ma anche perché assume un tratto emblematico dell’idea di città che si vuole progettare, del fatto di considerare i beni comuni come punti fondanti
1. In primo luogo, va sfatata la narrazione per cui il Comune di Ferrara si collocherebbe ai primi posti in Italia per i buoni risultati ottenuti, a partire dal fatto che si considera come fondamentale la percentuale di raccolta differenziata , che, effettivamente, vede il Comune di Ferrara, con l’87,3% della stessa sui rifiuti prodotti nel 2021, al primo posto tra i comuni capoluoghi di provincia nella regione Emilia-Romagna e tra i primi in Italia. In realtà, l’indicatore che è quello maggiormente significativo sulla base dell’economia circolare è quello della minimizzazione dei rifiuti non riciclati , quello cioè che misura il minimo di rifiuti da inviare a smaltimento e il massimo di recupero e riuso dei rifiuti. In questo senso, tale indicatore è molto migliore rispetto all’utilizzo di quello della raccolta differenziata, che non tiene conto della produzione complessiva dei rifiuti e della qualità della raccolta differenziata stessa. Ciò si attaglia perfettamente al nostro caso, per cui il Comune di Ferrara presenta la percentuale di raccolta differenziata più alta rispetto agli altri Comuni capoluogo di provincia ( 87,3%), ma si colloca solo al 5° posto per i minori kg/equivalenti non riciclati, pari a 159 su base annua. Meglio di Ferrara fanno, nell’ordine, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Rimini, che registrano rispettivamente 97, 107, 118 e 150 kg/ equivalenti di rifiuti non riciclati. Il punto è che, nella determinazione della quantità di rifiuti non riciclati, incidono, oltre alla percentuale della raccolta differenziata, anche la quantità complessiva di rifiuti urbani prodotti e lo scarto della raccolta differenziata, che viene comunque avviata a smaltimento per la sua scarsa qualità. E su questi 2 ultimi punti, il Comune di Ferrara non va bene. Infatti, per quanto riguarda la produzione di rifiuti, il Comune di Ferrara sta al 4° posto, con 612 kg/ abitanti, appena poco di meno della media regionale, mentre ancora peggiore è la situazione relativa agli scarti della raccolta differenziata, che sono ben il 34,9% del totale della raccolta differenziata, il secondo risultato peggiore, subito dopo il Comune di Modena. In conclusione, non c’è alcuna ragione per sostenere che il Comune di Ferrara presenta buoni risultati nelle politiche dei rifiuti ambientalmente orientate. Anzi, produzione significativa dei rifiuti e scarti importanti nella raccolta differenziata annullano di fatto il tanto sbandierato primato della più alta percentuale di raccolta differenziata in regione e tra le prime in Italia. A ciò si aggiunge una situazione tariffaria certamente non positiva per i cittadini ferraresi. Qui purtroppo – e questo è certamente un problema di non poco conto- siamo in presenza di poca trasparenza e opacità rispetto ai dati sui quali basare analisi precise. In questo senso ci tocca affidarci a quanto dichiarato pubblicamente dall’assessore Balboni, che ha sostenuto che il costo complessivo per una famiglia media relativo alle tariffe domestiche nel 2021 si è aggirato attorno ai 300 € annuali, rispetto ad una media regionale di circa 274 € nel 202 1, un livello dunque decisamente alto.
2. Numerosi studi ed elaborazioni hanno accertato che i risultati migliori dal punto di vista delle politiche dei rifiuti secondo i principi individuati anche dalla stessa Unione Europea e dalla normativa italiana ( quelli delle famose 4R – riduzione, riuso, riciclaggio e recupero – che fissano la gerarchia nella gestione dei rifiuti) si realizzano laddove si utilizza la tariffa puntuale ( quella che dovrebbe essere costruita sulla prevalenza dei rifiuti effettivamente prodotti), il modello organizzativo è costruito sul sistema di raccolta porta a porta e la gestione è svolta da un’azienda pubblica. Da ultimo, ciò emerge anche dallo studio elaborato dalla Rete Giustizia Climatica di Ferrara, che ha esaminato le 307 gestioni del servizio dei rifiuti urbani nella regione Emilia-Romagna e ragiona in modo preciso sulla possibilità della ripubblicizzazione del servizio a Ferrara ( in allegato il testo completo). Ora, per quanto riguarda il Comune di Ferrara, siamo in presenza dell’applicazione della tariffa puntuale – anche se si potrebbe discutere su come essa è definita), ma il sistema di raccolta è basato sulle cosidette “calotte”, mentre la gestione del servizio, sia pure in proroga, è affidata ad Hera, grande azienda multiutility quotata in Borsa.
3. La vicenda della possibile ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti urbani a Ferrara data ormai da lungo tempo. In particolare, essa ha origine dalla fine del 2017, quando scade la concessione del servizio ad Hera. Nel corso del 2018, le Associazioni “Ferraraincomune” e “Comitato Mi rifiuto” raccolgono circa 1000 firme su una proposta di delibera di iniziativa popolare comunale che chiede di approntare uno studio di fattibilità per la ripubblicizzazione del servizio e la costituzione di un Tavolo partecipativo per discutere la realizzazione di tale percorso. In data 22 ottobre 2018 il Consiglio comunale vota una delibera, che si discosta non poco dalle richieste contenute dalla delibera di iniziativa popolare, ma comunque decide la costituzione del Tavolo partecipativo. Il Tavolo parte nel 2019, con la precedente Amministrazione, e prosegue anche nel 2020 e 2021 , in modo stentato e poco produttivo. In ogni caso, dopo svariati confronti, si arriva alla primavera del 2022, quando l’assessore Balboni annuncia la decisione di procedere con lo studio di fattibilità e affidarlo all’Università di Ferrara. Tale studio, completato alla fine del 2022, è viziato da un’impostazione economicista, nel senso che si muove semplicemente sul piano dell’analisi dei costi che comporterebbe il passaggio al sistema organizzativo della raccolta porta a porta e alla ripubblicizzazione della gestione, senza mettere in relazione queste scelte ( e i relativi costi) con gli obiettivi che si possono realizzare dal punto di vista di un’efficace politica dei rifiuti.
Peraltro, è possibile convenire con la stima delle risorse necessarie per passare alla gestione pubblica del servizio nel Comune di Ferrara, che lì è quantificato in un importo variabile tra i 4,4 e 5,2 milioni di €. Tale è il costo dell’investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova azienda in house per la gestione del servizio dei rifiuti urbani relativo al Comune di Ferrara. Ebbene, tali risorse sono assolutamente in grado di essere reperite all’interno delle disponibilità economiche – finanziarie esistenti nel bilancio consolidato del Comune di Ferrara. In particolare, si possono individuare almeno 2 strade per compiere tale operazione. La prima è quella di seguire l’esperienza che ha portato alla creazione di Alea Ambiente S.p.a nel giugno 2017, azienda a totale capitale pubblico che serve il Comune di Forlì e altri 12 Comuni di quell’area. Essa si è costituita tramite l’intervento di Livia Tellius Romagna Holding S.p.a. in qualità di socio unico e con la dotazione di un capitale sociale di 2.000.000 di €, portato progressivamente ad oggi a 6.000.000 di €, sempre da parte di Livia Tellius. Livia Tellius Romagna Holding Spa, che è l’ h olding delle partecipazioni dei Comuni appartenenti all’Unione dei Comuni della Romagna forlivese. Essa è sostanzialmente equiparabile al ruolo e alla funzione svolta da Ferrara Tua Spa, dopo che essa ha incorporato con un’operazione di fusione inversa Holding Ferrara Servizi srl. Venendo ora al bilancio consuntivo di Ferrara Tua del 2022, si può facilmente notare come essa vanta un significativo patrimonio netto di 105.776.904 €, di cui 85.117.400 € di capitale sociale, 13.283.824 € come riserve di varia natura, di cui almeno 5.893.284 disponibili. ( oltre che da un risultato molto positivo di utili registratosi nel 2022 pari a 5.654.911 €). Da qui è assolutamente possibile attingere le risorse per dare vita ad una nuova azienda pubblica interamente posseduta da Ferrara Tua Spa, con la finalità di gestire il servizio dei rifiuti urbani nel Comune. La seconda ipotesi di lavoro è riferita all’operazione di vendita, anche parziale, delle azioni di Hera Spa detenute dal Comune di Ferrara e da Ferrara Tua Spa. Il riferimento è a circa 6.000.000 di azioni “libere”, cioe svincolate dal patto di sindacato dei Comuni soci, che non sono dunque disponibili, anch’esse possedute tra il Comune di Ferrara e Ferrara Tua. Azioni “libere”, che, se messe in vendita ( corso azionario al 2/4/2024 pari a 3,21 € con una variazione nei primi 4 mesi dell’anno tra un minimo di 2,87 ad un massimo di di 3,34 €), potrebbero arrivare a dare un introito non inferiore a circa 20 milioni di €). Anche una parte decisamente limitata di esso può agevolmente finanziare la ripubblicizzazione del servizio rifiuti. Questa seconda strada, quella della vendita delle azioni Hera, è sempre stata vista dai movimenti per i beni comuni come scelta non del tutto opportuna, perché comunque si andava ad indebolire la quota di proprietà pubblica di Hera, peraltro già fortemente viziata da orientamenti di natura privatistica. Questa remora oggi ha sempre meno ragione di essere, in particolare da quando la proprietà pubblica complessiva dei Comuni soci è scesa sotto il 50%: dal 20 settembre 2022, infatti, la quota complessiva dei 111 Comuni soci di Hera arrivava al 48,5%, mentre il restante flottante, costituito prevalentemente da azionariato privato diffuso, si attestava al 54,2%. 4. Collegata alla scelta della ripubblicizzazione, c’è quella del passaggio al sistema di raccolta porta a porta, che, come già detto, contribuisce in modo significativo soprattutto rispetto all’innalzamento della qualità della raccolta , diminuendone gli scarti successivi. Non a caso, nella graduatoria di miglior efficienza dei sistemi di raccolta, essa sta al primo posto, seguita da quella mista ( porta a porta assieme a quella stradale) e, i9nfine, da quella stradale, sia effettuata tramite “calotte” o cassonetti. Ovviamente, l’instaurazione del sistema porta a porta va preceduta dalla messa a punto di un adeguato piano organizzativo , che è utile venga discussa con la cittadinanza, insieme con le finalità cui esso si ispira. 5. Infine, occorre intervenire sul sistema dell’incenerimento . In prospettiva, come fa la proposta di legge regionale di iniziativa popolare in materia di rifiuti presentata da RECA ( Rete pe l’Emergenza Climatica e Ambientale ER) e da Legambiente regionale, si tratta di mettere a punto una strategia di uscita completa dall’incenerimento. Già oggi, però, guardando alla situazione ferrarese e a maggior ragione dopo il vulnus del 2022, per cui si è aumentata la capacità produttiva dell’inceneritore, passando da 130.000 tonn./anno a 142.000, è possibile giungere subito alla chiusura di una delle 2 linee dell’inceneritore, visto che ora esso brucia più rifiuti speciali che rifiuti urbani: su circa 146.000 tonn./anno trattate, circa 85.000 si riferiscono a rifiuti speciali e 61.000 ai rifiuti urbani del Comune di Ferrara, con una distribuzione percentuale rispettivamente del 58% e del 42%, mentre nel 2017 esse erano del 35% e del 65%. Anche per quanto riguarda la provenienza, nel corso del tempo, è aumentato il trattamento dei rifiuti provenienti da fuori regione, che nel 2023 rappresentano il 26%. Insomma, c’è n’è quanto basta per arrivare al dimezzamento dell’impianto rispetto alla situazione esistente.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Archivio Rifiuti, Contributi. Nessun commento su RIPUBBLICIZZARE IL SERVIZIO DEI RIFIUTI URBANI E’ UTILE E POSSIBILE
Dalla fine del 2017, quando è scaduta la concessione, Hera continua a gestire in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara. A distanza di 7 anni, è venuto il momento di decidere quale sarà il soggetto che dovrà gestire questo servizio negli anni a venire.
E’ sempre più chiaro che l’attuale Amministrazione intende procedere a svolgere una gara per scegliere il soggetto cui affidare il servizio, con il risultato pressochè scontato che Hera continui a farlo per i prossimi 15-20 anni, vista l’esperienza concreta delle gare svolte.
Per noi, questa sarebbe una scelta sbagliata, dettata unicamente dal fatto che quest’Amministrazione, come peraltro quelle precedenti di centro-sinistra, continua ad essere subalterna alla potente multiutility Hera. Che, come dimostra la vicenda delle tariffe del teleriscaldamento, è più interessata a produrre utili e dividendi da distribuire ai soci, piuttosto che a offrire un servizio pubblico efficace e ambientalmente orientato.
Si può, invece, percorrere un’altra strada, che è quella della ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti: dar vita ad un’azienda totalmente pubblica, di proprietà del Comune di Ferrara, costruendo meccanismi di partecipazione alle scelte di fondo da parte dei lavoratori e dei cittadini.
Ci sono diverse realtà che l’hanno fatto: per stare in Emilia-Romagna, è il caso di ALEA, azienda pubblica del Comune di Forlì e di altri 12 Comuni limitrofi, nata nel 2018. E che oggi presenta i risultati migliori in regione, in termini di diminuzione dei rifiuti prodotti e
di riciclaggio degli stessi.
Il Comune di Ferrara non può dire lo stesso: molto spesso si magnifica che abbiamo una percentuale molto alta di raccolta differenziata, ma si occulta che produciamo una quantità di rifiuti alta e che gli scarti della raccolta differenziata sono notevoli, per cui, alla fine, il Comune di Ferrara sta solo al 5° posto tra i Comuni capoluogo di provincia in regione per risultati ambientalmente virtuosi.
Questo è anche il prodotto della modalità di raccolta effettuata con le calotte ( che viene riproposta oggi con uno spreco ingiustificato di risorse economiche) e che incentiva tralaltro comportamenti negativi come l’abbandono dei rifiuti, a differenza del sistema di raccolta porta a porta, che non ha queste controindicazioni e favorisce una raccolta differenziata di maggior qualità e che, dunque, per noi, è la scelta da mettere progressivamente in atto.
Ci viene detto che la ripubblicizzazione e il passaggio al sistema porta a porta comporta costi elevati e non sopportabili: ci sentiamo di rispondere tranquillamente che le risorse per andare in questa direzione, che non sono un costo ma un investimento per il futuro, in particolare per le giovani generazioni, si possono facilmente trovare impiegando le riserve di utili di Ferrara Tua o vendendo parti delle azioni di Hera possedute dal Comune.
Anche l’occupazione verrebbe interamente salvaguardata, con il passaggio dei lavoratori Hera inpiegati nel servizio dei rifiuti alla nuova azienda pubblica, come è stato realizzato con la creazione di ALEA di Forlì.
Con queste scelte, inoltre si può arrivare a dimezzare l’attuale impianto di incenerimento (che già oggi brucia più rifiuti speciali che non rifiuti urbani del Comune di Ferrara).
Si può ripubblicizzare la gestione dei rifiuti urbani, passare al sistema di raccolta porta a porta, avviare il dimezzamento dell’incenerimento: basta solo la volontà politica e la scelta di uscire dalla sudditanza da Hera.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti. Nessun commento su 3° Biciclettata per sensibilizzare la Città

Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti. Nessun commento su 2° BICICLETTATA PER SENSIBILIZZARE LA CITTA’
A Ferrara c’è un grosso problema di mobilità e sicurezza stradale.
Per sensibilizzare la città e i suoi amministratori su questi problemi, facciamo, assieme a Caldirolo Libera e FIAB, un giro in bicicletta in centro.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su In Consiglio si discute del Piano urbanistico, in piazza scatta il flash mob
Il Pug non convince il Forum Ferrara Partecipata e, così, scatta il flash mob. Martedì 10, dalle 14.30 alle 15, gli esponenti del gruppo saranno presenti davanti allo Scalone municipale: quindi, gli stessi referenti entreranno in Consiglio comunale, dove verrà appunto discusso il Piano urbanistico generale.
“Vogliamo una città non privatizzata, libera dal traffico e dal cemento, per la tutela dei beni comuni – sostengono -. Chiediamo, poi, che le nostre osservazioni al Piano urbanistico vengano discusse e accolte dal Consiglio comunale. Un Piano urbanistico dovrebbe delineare la visione del futuro e definire con chiarezza lo sviluppo della città per i prossimi anni individuando le regole per la effettiva realizzazione delle linee strategiche individuate: così non è”.
Ma non è tutto. “Per legge ciascuna fase dell’iter di definizione del Pug deve essere accompagnata da un percorso di partecipazione che coinvolga la cittadinanza – concludono -. Ma ormai, alla conclusione del processo di elaborazione del piano, possiamo dire con certezza che questa cosa non è accaduta.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Contributi. Nessun commento su MEDITERRANEO : un mare che chiede attenzione
La parola CLIMA ci porta un senso di stabilità, di qualcosa su cui possiamo contare. Ecco perché, quando attraversiamo il nostro presente, non trovo giusto parlare di cambiamento climatico, perché il clima l’abbiamo perso, e viviamo un transitorio veloce. Le cose che un tempo erano ferme, almeno nell’arco di una vita umana, ora le vediamo muoversi.
Le piene del nostro grande fiume, divulgate dai media, danno portate di un terzo rispetto a pochi anni fa, e i rovesci che provocano le disastrose inondazioni sono locali, e non lo gonfiano. Nei lunghi mesi di magra il mare ne risale il corso, e i sedimenti deltizi scarseggiano. Tutto ciò che da terra alimenta il mare nostrum è diminuito: i ghiacciai alpini sono quasi estinti, tutti i fiumi che dovrebbero alimentarlo sono messi come il Po, e l’evaporazione è più intensa per l’aumento delle temperature di aria e acqua.
Si osserva invece all’opposto un aumento del livello del mare, sia pure di pochissimi centimetri. Le cause: la dilatazione termica dell’acqua, che si sta scaldando, ma il fattore preponderante è dato dai due ingressi: Gibilterra e Suez. Occupiamoci per ora solo del maggiore, trascurando Suez.
Sappiamo che gli oceani terrestri salgono, per effetto della fusione di tutti i ghiacci che poggiano sul terreno: Groenlandia, Antartide, e le coste delle regioni polari. La banchisa Nord è già nell’acqua, e fondendo ne lascia il livello inalterato. La velocità dell’aumento è destinata a salire, dato che le emissioni climalteranti crescono, causando un feed-back positivo: il permafrost inizia a fondere, e libera il metano che contiene in quantità, regioni come Siberia e Groenlandia sono un esempio. Il metano svolge un effetto serra pari a 40 volte quello dell’anidride carbonica.
Dunque l’Atlantico che sale travasa da Gibilterra le sue acque nel mare nostrum, unitamente ai meravigliosi organismi che in esse vivono. Ancora non siamo riusciti ad estinguere i grandi mammiferi marini, ma ci stiamo provando: gli air-gun delle ricerche petrolifere, che devono fare un’ecografia dei fondali, provocano onde sonore subacquee di grande intensità. Esse danneggiano le membrane timpaniche dei cetacei, che sono epidermiche, adatte a captare i loro linguaggi sociali. Capodogli e balenottere perdono la capacità di orientarsi, e finiscono spiaggiati.
A questo punto non resta che sognare. Sognare che tutti i paesi del Mediterraneo si uniscano in un condominio “Mare Nostrum” per colmare gran parte dello Stretto, limitando il flusso di acqua oceanica in ingresso. Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Libano, Siria, Turchia, Grecia, Albania, Ex Iugoslavia, Italia, Francia, Spagna, possono contribuire alla colmata, ognuno secondo le proprie possibilità, per preservare le condizioni delle loro coste. La parte politica è la più difficile dell’operazione.
Cosa mettere sul fondale? Anche questa è politica, ma nella nostra civiltà dello spreco non dovrebbe essere difficile: rottami ferrosi, carrette dei mari, armi obsolete, cemento di risulta da rinaturalizzazioni ad esempio. Esportiamo rifiuti di ogni genere nel terzo mondo, soprattutto se ci comprano armi: sono morti giornalisti che volevano far luce su questi traffici. Bisognerà stare attenti che non siano rifiuti tossici o radioattivi, cosa all’ordine del giorno. Abbiamo anche industrie dismesse che rimangono in piedi come cattedrali nel deserto, in scenari da day after. Possiamo poi chiedere informazioni agli Emirati Arabi, che in mare ci costruiscono isole. Anche in Italia facciamo dighe foranee.
L’entità della colmata, che comunque deve lasciare un corridoio per le creature marine e per le navi, sarà poi da determinarsi per approssimazioni successive, e magari con una specie di MOSE aggiunto per la regolazione fine in corso d’opera.
Vorrei aggiungere un commento-sintesi per il lettore volonteroso che fosse riuscito a leggere fino a qui. Ci vuol poco a prevedere che non avverrà nulla di tutto questo programma, ed è per la stessa ragione che nulla di serio viene fatto per il riscaldamento globale. Lo si riconosce, ma essendo cosa sgradevole viene rimossa. Sarebbe perfettamente contrastabile, porterebbe una enorme quantità di posti di lavoro, ma il pensiero di abbandonare attività redditizie è così intollerabile per i titolari, che si preferisce organizzare il negazionismo. Questa opera sarebbe indubbiamente titanica, e costituirebbe una svolta epocale. Essa non si dovrebbe limitare all’abbandono dei combustibili fossili, ma investirebbe tutti i fondamenti del pensiero unico, il mito del guadagno e del successo, lo stile di vita, l’alimentazione, la sovrappopolazione. Se torniamo al Mare Nostrum, ci accorgiamo che anche questa Grande Opera non è che un tassello di quanto deve accollarsi questo Uomo Nuovo. Noi vecchi non possiamo che fargli gli auguri, chiedere scusa non serve.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su Flash mob a Ferrara contro il Piano Urbanistico Generale: il Forum chiede cambiamenti
Flash mob contro il Pug. Il Forum Ferrara Partecipata organizzerà martedì, dalle 14.30 alle 15, un flash mob davanti allo scalone del palazzo Municipale ed entrerà ad assistere ai lavori del consiglio comunale in cui verrà discusso il nuovo Piano Urbanistico Generale.
“Vogliamo una città non privatizzata, libera dal traffico e dal cemento – sottolinea il Forum Ferrara Partecipata – per la tutela dei beni comuni. Chiediamo che le nostre osservazioni al Piano Urbanistico vengano discusse e accolte dal Consiglio Comunale.
Un Piano Urbanistico dovrebbe delineare la visione della città futura e definire con chiarezza lo sviluppo della città per i prossimi anni individuando le regole per la effettiva realizzazione delle linee strategiche individuate: così non è. Il Piano Urbanistico non disegna concretamente la città futura e non garantisce la prevalenza dell’interesse pubblico.
Lo strumento di pianificazione che il Comune di Ferrara ha predisposto si fonda su tre capisaldi: ‘la rigenerazione della città, la riduzione del consumo di suolo, il miglioramento della qualità urbana ed ecologico-ambientale di città e frazioni’: si tratta indubbiamente di linee guida giuste e condivisibili, il problema è che rischiano, in assenza di indicazioni precise, di restare mere enunciazioni di buone intenzioni.
Le scelte strategiche di rinnovamento sostenibile del territorio rischiano di restare pure affermazioni di principio. Troppo vaghe sono le indicazioni vincolanti per ridurre i rischi ambientali legati ai cambiamenti climatici, contrastare gli allagamenti, ridurre le isole di calore.
Manca una visione strategica complessiva della mobilità urbana, che costituisce uno degli aspetti strutturali di una pianificazione orientata verso la transizione ecologica. Manca un piano di edilizia sociale, tema fondamentale nella nostra città.”
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti. Nessun commento su Flash Mob – Il Piano Urbanistico non disegna concretamente la città futura
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su Ferrara Partecipata sul Pug: “Partecipazione assai ristretta”
Ci stiamo avvicinando al momento in cui il Consiglio comunale, la prossima settimana, discuterà e deciderà l’approvazione o meno del Pug (Piano Urbanistico Generale). Nelle settimane scorse si sono svolte diverse riunioni della Commissione consiliare Urbanistica propedeutica al passaggio in Consiglio comunale.
Abbiamo assistito ad un dibattito “burocratico”, nel senso che, in primo luogo, non si è potuto discutere di tutte le circa 290 osservazioni che sono arrivate da Associazioni e cittadini al Pug e, soprattutto, da parte della maggioranza, sono state ripetute le controdeduzioni già espresse a suo tempo sulle osservazioni.
Arriviamo così alla discussione in Consiglio comunale già con un primo “vulnus”: infatti, nella delibera che andrà in discussione, sta scritto che ci si sarebbe attivati per svolgere forme di contraddittorio con i soggetti che avevano visto le proprie osservazioni “non accoglibili” o “parzialmente accoglibili”, fatto che non è avvenuto almeno rispetto al Forum Ferrara Partecipata e ad altre Associazioni che avevano presentato osservazioni rientranti in quelle categorie. A riprova di una concezione della partecipazione, da parte di quest’Amministrazione, assai ristretta, per usare un eufemismo.
Soprattutto, però, ci troviamo di fronte ad un’impostazione del Pug costruita su “maglie larghe”, ossia basata sull’affermazione di principi generali previsti dalla legge regionale, diversi dei quali in sé anche condivisibili, che non si traducono poi in indicazioni precise e stringenti, lasciando così alle future trattative tra l’Amministrazione e singoli soggetti privati la loro attuazione, con il rischio molto concreto che la pubblica utilità venga subordinata a logiche privatistiche e di mercato. Considerato che la rigenerazione del territorio urbanizzato e le nuove urbanizzazioni si attueranno principalmente tramite lo strumento degli “Accordi Operativi” con i privati, accordi fondati sull’ “urbanistica negoziata”, risultano evidenti i rischi conseguenti a una negoziazione non supportata da stringenti regole dettate dal Piano Urbanistico. Regole che definiscano concretamente i criteri di priorità, i requisiti minimi e i limiti in base ai quali valutare la rispondenza all’interesse pubblico delle proposte di Accordo Operativo.“
Inoltre, nel Pug compaiono scelte, in diversi casi, assolutamente regressive: ci riferiamo alla vocazione del Parco Urbano, ridotto a contenitore di attività ludiche e di svago, facendogli perdere la sua connotazione di nodo ecologico, alla mancata indicazione del Parco Sud come luogo di possibile svolgimento di grandi eventi, alla sottovalutazione del tema della mobilità, all’aver lasciato nell’indeterminatezza il futuro della ex Caserma di via Cisterna del Follo, alle lacune rispetto alla valorizzazione agricola del forese, all’insufficienza degli interventi previsti nell’area Est della città e a diverse altre ancora.
Insomma, non possiamo che dare un giudizio negativo, sia sul piano del metodo che su quello del merito, del Pug che andrà in discussione in Consiglio comunale. Da qui la nostra richiesta che la discussione che lì si svolgerà possa modificarlo nel senso da noi tratteggiato, dando a Ferrara una prospettiva utile per il suo futuro urbanistico.
Per parte nostra, continueremo a lavorare e a farci sentire perché le nostre ragioni possano essere prese in considerazione e affermate.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su Forum Ferrara partecipata: “Nel Pug la nostra idea di città: verde e decarbonizzata”
‘Di chi è la città?’ si chiede il Forum Ferrara Partecipata, che assieme ad altre associazioni cittadine ha indetto un’assemblea pubblica per domani pomeriggio (ore 17.30) in Piazza della Cattedrale. Un incontro nel quale saranno diversi i temi trattati, a partire dalle osservazioni al Piano Urbanistico Generale (Pug) la cui approvazione è stata rinviata dalla giunta, fino alle proposte di una città verde, sostenibile e decarbonizzata. Oltre al Forum, sono altre sette le associazioni che hanno aderito all’iniziativa: Cittadini del Mondo, Associazione PiazzaVerdi, Centro Sociale ‘La Resistenza’, Caldirolo Libera, Koesione 22, Ferrara 2030 e Italia Nostra.
“L’amministrazione ha deciso di rinviare l’approvazione del Pug ma abbiamo scelto di confermare la nostra assemblea pubblica – ha spiegato Corrado Oddi di Forum Ferrara Partecipata -, in quanto non tratteremo solo delle osservazioni al Piano Urbanistico Generale ma anche della nostra idea di città. Speriamo, tuttavia, che il processo di interlocuzione per il Pug non faccia la fine di quello del Fèris, e che i tempi siano più celeri. Come intendiamo Ferrara? Verde, decarbonizzata e capace di salvaguardare gli spazi pubblici. Il Parco Bassani non deve essere snaturato con degli eventi insostenibili, serve sviluppare un nuovo Parco Sud che possa ospitarli; in più, continuiamo a battere sulla riqualificazione dell’ex caserma di via Cisterna del Follo”. Tra i punti anche la salvaguardia degli spazi pubblici, per il rilancio di una cultura legata al territorio: secondo i referenti del Forum mancano spazi per incontri, assemblee e riunioni se non a pagamento.
“Il Centro Sociale ‘La Resistenza’ ha rappresentato un punto di riferimento per la cittadinanza, ma anche il Cinema Boldini può diventare uno spazio in cui proporre una cultura di un certo tipo – spiegano -, così come le biblioteche pubbliche”. Il focus si sposta poi sulla qualità della vita nelle frazioni, contrastando impianti impattanti come il biogas e il biometano: su questo tema da tempo si fanno sentire gli abitanti di Villanova di Denore.
E poi una particolare attenzione al rione Krasnodar, rappresentato dall’associazione Koesione 22: “I lavori della ferrovia stanno creando grandi disagi, il rione è tagliato a fette e i collegamenti col centro cittadino sono spariti – le parole di Massimo Cavallina, referente dell’associazione in conferenza stampa -, per questo ci siamo preoccupati della viabilità ciclistica e pedonale del nostro quartiere. Chiediamo una ricucitura, così come la costruzione di una piazza vicino alla scuola De Pisis”.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Appuntamenti. Nessun commento su 1° BICICLETTATA PER SENSIBILIZZARE LA CITTA’
A Ferrara c’è un grosso problema di mobilità e sicurezza stradale.
Per sensibilizzare la città e la sua amministrazione su questi problemi, facciamo un giro in bici nelle strade dove sono più evidenti queste criticità.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Contributi. Nessun commento su Idrovia -Una storia infinita
Seguiamola dalle origini. Il cronista risiede dal 1944 nelle immediate vicinanze del vecchio ponte di Final di Rero, ma ancora in comune di Ferrara. Siamo attorno al 1960, quando gli amministratori dell’epoca ravvisano l’opportunità di un collegamento fluviale fra Porto Garibaldi e il Polo Chimico di Ferrara. Quindi l’intera tratta, che va dal porto canale per Valle Lepri, per le chiuse di Tieni, e passa per Massafiscaglia, per le chiuse di Valpagliaro, per l’attuale Diversivo del Volano, Ponte Bigoni, tratto urbano fino alla Darsena, e infine Canale Boicelli fino alla conca di Pontelagoscuro, è interessata da questa ipotesi. Un’opera titanica, dai costi miliardari, per diversi fattori, primo fra tutti un fattore storico- ambientale. Siamo in un territorio rubato alle valli, dove ogni metro di terra è sacro, e le vie d’acqua vengono costrette fra argini ripidi, soggetti a smottamenti che non tardano a riempire l’alveo. Si pensa così di dragarne il fondo, per ripristinarne la il fondale.
Un primo stanziamento consente di appaltare all’ impresa Benini, siamo nel ’60, il lotto fra le chiuse di Valpagliaro e il ponte di Final di Rero. I fanghi di risulta rialzano il piano di golena corrispondente, in destra di Volano. Si comincia così ad agire per piccoli tratti, strategia adottata ancora oggi lungo il tratto di 50 km totali, che consente di drenare cospicui fondi, facendo balenare il miraggio dell’idrovia, quando invece basta un solo tratto ancora interrato per impedire il transito ai grandi natanti di classe 5 . Chi avrà il coraggio e il danaro per ribaltare una tradizione secolare, con larghi espropri e demolizioni in destra e sinistra idrografiche, per creare le basse pendenze arginali che non consentano la colmata dell’alveo ?
L’alternativa è quella, attuata in tutta Italia, di cementificare il fiume, magari con argini verticali, privando così la falda freatica della naturale alimentazione, e creando i presupposti di esondazioni e altri disastri, in occasione di precipitazioni intense o quando il mare si rifiuta di accogliere le acque. Quando invece si attraversano le stagioni della siccità, e il Volano è soggetto al forte prelievo agricolo per irrigazione, il mare alimenta l’ingressione salina che sterilizza i terreni, e i pesci risalgono tutti i rami del Po, talché si parla di barriere anti-sale. L’occasione di queste mie note è l’ultimo lotto di lavori “puntuali” in corso da qualche anno, diretto allo scavo del breve diversivo per mitigare l’Ansa di Final di Rero, per rendere quel tratto di Volano percorribile dai famigerati natanti di Classe 5.
L’isola a spicchio di luna compresa fra il vecchio tracciato e il nuovo raccordo sarà accessibile per l’attuale ponte provvisorio, che consente ora il traffico fra Tresigallo e Ferrara, da quando il vecchio ponte è stato demolito. L’isola a spicchio verrà adibita a parco pubblico, mentre il nuovo raccordo fluviale verrà attraversato da un secondo ponte, in linea col rifacimento del vecchio ponte sul vecchio tracciato. Ho riportato uno schizzo. Il messaggio principale che voglio trasmettere è che gli scopi e i metodi dell’Operazione Idrovia, avente in realtà carattere utopistico, appaiono diretti più a movimenti finanziari (reperimento di fondi e loro distribuzione con appalti), che non al soddisfacimento di effettive esigenze comuni di pubblica utilità.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su Dalla mobilità al verde e ai rifiuti, Forum Ferrara Partecipata promuove un’assemblea
Insieme per una nuova visione di città’ è il titolo dell’assemblea pubblica promossa dal Forum Ferrara Partecipata. L’appuntamento è in programma martedì 26 dalle 17.30 alle 20, nella Sala Sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, in via Arginone 157.
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La realtà, che ha avviato percorsi di cittadinanza attiva per costruire una visione di futuro della città in grado di contrastare la crisi climatica e sociale, invita dunque i cittadini, le forze sociali e politiche a un confronto su tre temi individuati come urgenti e prioritari: mobilità, verde e rifiuti, chiedendo agli interessati di partecipare a gruppi di lavoro per la definizione di proposte concrete di trasformazione della città.
Alessandra Guidorzi, del Forum Ferrara Partecipata, introdurrà l’appuntamento. A presentare i temi saranno Francesca Cigala Fulgosi, Romeo Farinella e Corrado Oddi. A seguire, è prevista la discussione. Una nota degli organizzatori ha spiegato che “il Forum, nato per contrastare il progetto Feris, che perseguiva interessi privati e non di pubblica utilità, ha sviluppato finora il proprio percorso elaborando proposte per disegnare la Ferrara del futuro, indicando priorità e contenuti alternativi a quelli sino a ora messi in campo”.
Attività perseguite, come aggiunto dalla nota, “in particolare mettendo a fuoco i temi della democrazia partecipativa, della transizione e conversione ecologica, dei beni comuni, di un modello sociale giusto e inclusivo. Le proposte formulate sono state raccolte in un documento reperibile sul nostro sito. E’ necessario infatti agire su tanti livelli differenti e pensare a nuovi modelli produttivi e sociali che pongano al centro la salute e il benessere collettivo”.
I volontari del Forum hanno sottolineato che “la città va ripensata, come stanno facendo in molte città europee, con più verde, senza automobili private, con trasporti collettivi efficienti, con più spazi per attività sociali e culturali, salvaguardando il patrimonio culturale e naturale, riducendo l’inquinamento, garantendo a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, difendendo i beni comuni e i servizi pubblici. E gli abitanti della città devono essere soggetti attivi nelle scelte di cambiamento”.
I componenti del Forum hanno spiegato che “abbiamo tentato di dare voce a questi contenuti anche nel corso dell’ultima campagna elettorale amministrativa, pur in un contesto non troppo attento a discutere del futuro di Ferrara. Abbiamo presentato alla città questi nostri contributi in momenti pubblici di discussione facendo valere la nostra autonomia come soggetto che senza dubbio produce riflessione e iniziativa politica ma con la consapevolezza di avere un ruolo distinto dalla rappresentanza politica ed elettorale”.
Da qui alla considerazione che “ora, a fronte dell’aggravarsi della crisi, che anche nella nostra regione sta dando segni inequivocabili ed estremamente preoccupanti, e dell’urgenza di individuare azioni di contrasto e di adattamento, il Forum Ferrara Partecipata con questa assemblea intende aprire una nuova fase di confronto e collaborazione con tutti i soggetti interessati a costruire un’idea alternativa di città e a operare insieme per una nuova visione di città orientata al contrasto all’emergenza ambientale e sociale”.
Spazio, dunque all’individuazione di “tre temi prioritari su cui ci sembra importante lavorare e costituire gruppi di lavoro per la definizione di progetti concreti che garantiscano una trasformazione della città e un miglioramento della qualità di vita: mobilità e traffico, questione decisiva se l’obiettivo è quello di contrastare il cambiamento climatico e promuovere la transizione ecologica; costruzione di una trama verde per la città, per gli stessi motivi e per perseguire una progettazione urbanistica volta ad ampliare gli spazi comuni e a garantire, quanto più possibile, il benessere dei cittadini; politica dei rifiuti, che attiene al tema dei beni comuni da sottrarre alle logiche privatistiche e di ricerca del profitto, a maggior ragione ora che è scaduta la concessione della gestione di tale servizio a Hera”.
La nota ha rimarcato che “abbiamo invitato, ferma restando, ovviamente, l’autonomia reciproca fra soggetti sociali e rappresentanza politica, tutte le associazioni, le realtà sociali e le forze politiche interessate a lavorare insieme. Riteniamo importante unire tutte le forze e coinvolgere tutti coloro che in città avvertono l’importanza di questi temi e le proposte di fondo che abbiamo elaborato”.
I volontari hanno concluso che “dal Forum è già nato, alcuni mesi fa, un gruppo di lavoro allargato sul tema di una nuova visione di città secondo lo sguardo delle donne, il gruppo ‘Ferrara, le donne, la città’, che si è aperto ad altre persone, associazioni di donne con esperienza e contatti sul territorio, a docenti universitarie con competenze e interessi in merito (ed è aperto a tutte coloro che intendono collaborare attivamente), nella convinzione che una visione di città futura che ponga al centro lo sguardo delle donne, secondo una prospettiva di genere, possa dar vita a un’urbanistica orizzontale, più equa e più inclusiva per tutti”.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su Forum Ferrara Partecipata: “Dobbiamo immaginare la città come un parco”
L’associazione organizza un’assemblea pubblica il 26 novembre per creare un dibattito con i cittadini e formulare proposte su mobilità, rifiuti e beni comuni, verde e idea della città
Presentata l’assemblea pubblica “Insieme per una nuova visione di città”, promossa da Forum Ferrara partecipata, che si terrà il 26 novembre alle ore 17.30 alla parrocchia di San Giacomo (via Arginone 157). L’obiettivo dell’associazione che organizza l’evento è di creare un dibattito insieme ai cittadini per formulare delle proposte concrete con cui affrontare le crisi climatiche e sociali.
Oltre ad abitanti e forze sociali del territorio, l’invito è stato espressamente esteso al mondo politico, per cercare di fare un passo avanti tangibile in termini di cambiamento. La riunione si svilupperà attorno a tre tematiche fondamentali: mobilità, rifiuti e beni comuni, verde e idea della città. I relatori che interverranno sono Francesca Cigala, Corrado Oddi e Romeo Farinella, che nel corso della conferenza stampa con cui è stato annunciato l’evento del 26 novembre hanno fatto il punto sulle situazioni che invocano delle soluzioni urgenti.
“Il traffico di macchine che interessa le nostre città – ha cominciato Cigala – ha effetti nocivi sulla salute di ognuno di noi e sull’ambiente. Le emissioni di gas serra sono ancora in aumento, così come le malattie respiratorie e cardiache. È di pochi giorni fa la notizia di Copernicus, il servizio di monitoraggio climatico dell’Unione europea, che ha individuato il 2024 come l’anno più caldo di sempre. È finito il tempo delle promesse, bisogna intervenire. La nostra visione pone il trasporto pubblico, i pedoni e i ciclisti al centro del sistema. Decarbonizzare resta la priorità, senza dimenticarci di collegare i servizi in maniera efficace e funzionale”.
A proposito della necessità di creare un piano organico, in cui la mobilità l’ambiente e la gestione dei rifiuti convivono come un’unica entità, ha proseguito Farinella. “Dobbiamo immaginare la città come un parco – ha detto – un sistema integrato che unisce città e campagna. Strasburgo, per esempio, sta lavorando in questa direzione, sviluppando una importante area verde che connette il centro con la periferia. Oggi più che mai c’è la necessità di essere concreti. Non è sufficiente annunciare che verranno piantati degli alberi, bisogna capire dove, come e con quali caratteristiche. A Ferrara serve un piano del verde che possa comprendere una vera rete di piste ciclabili, non come adesso che abbiamo dei singoli pezzi di circuito per le bici non connessi fra loro”.
Infine Oddi è passato a parlare dei rifiuti. “Intervenire sulle politiche – ha spiegato – che ne regolano la gestione è fondamentale. Farlo significa prendersi cura della salute dei cittadini e dell’ambiente, migliorando in generale la qualità della vita. In particolare bisogna minimizzare la produzione di rifiuti che vanno a smaltimento, privilegiando quelli riciclabili. A Ferrara il servizio è in proroga a Hera dalla fine del 2017. È venuto il momento che la gestione dei rifiuti venga messa nelle mani di un’azienda pubblica, la quale perseguirebbe con più efficacia gli obiettivi ecologici e ambientali”.
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Press. Nessun commento su INSIEME PER UNA NUOVA VISIONE DI CITTA’: Assemblea Pubblica a Ferrara, martedì 26 novembre dalle ore 17,30 alle 20
INSIEME PER UNA NUOVA VISIONE DI CITTA
Assemblea Pubblica: martedì 26 novembre dalle ore 17,30 alle 20
Lettera per Associazioni e forze politiche
Il Forum Ferrara Partecipata intende aprire una nuova fase di confronto e collaborazione con tutti i soggetti interessati a costruire un’idea alternativa di città e ad operare insieme per una nuova visione di città orientata al contrasto alla crisi climatica e sociale.
Il Forum, come è noto, è nato per contrastare il progetto FERIS che perseguiva interessi privati e non di pubblica utilità, e ha sviluppato il proprio percorso elaborando proposte per disegnare la Ferrara del futuro, indicando priorità e contenuti alternativi a quelli sino ad ora messi in campo.
In particolare sono stati messi a fuoco i temi della democrazia partecipativa, della transizione e conversione ecologica, dei beni comuni, di un modello sociale giusto e inclusivo. Le proposte formulate sono state raccolte in un documento reperibile sul nostro sito (qui) ed è stata inoltre evidenziata la necessità di elaborare una visione di città che ponga al centro lo sguardo delle donne.
Abbiamo tentato di dare voce a questi contenuti anche nel corso dell’ultima campagna elettorale amministrativa, pur in un contesto non troppo attento a discutere del futuro di Ferrara.
Ora vogliamo dare avvio ad un percorso che riprenda quei temi e li selezioni in base alle priorità che devono essere affrontate in tempi brevi.
Le questioni che appaiono più urgenti e su cui pensiamo sia utile formare gruppi di lavoro sono: – la mobilità in un’ottica di conversione ecologica della città – la pubblicizzazione e le politiche della gestione dei rifiuti in una prospettiva di affermazione dei beni comuni – una trama verde per la città in una logica di contrasto al cambiamento climatico.
Riteniamo importante unire tutte le forze e coinvolgere tutti coloro che in città avvertono l’importanza di questi temi e le proposte di fondo che abbiamo elaborato in proposito.
Invitiamo a lavorare in tal senso tutte le associazioni, le realtà sociali e le forze politiche interessate, ferma restando, ovviamente, l’autonomia reciproca fra soggetti sociali e rappresentanza politica.
Vi invitiamo a partecipare all’ASSEMBLEA PUBBLICA “INSIEME PER UNA NUOVA VISIONE DI CITTA’ “, martedì 26 novembre dalle ore 17,30 alle 20, presso la Parrocchia di San Giacomo (via Arginone 157)
Introdurrà Alessandra Guidorzi del Forum Ferrara Partecipata; seguiranno tre brevi comunicazioni sui temi sopra elencati ( Francesca Cigala su Mobilità; Corrado Oddi su Rifiuti e beni comuni; Romeo Farinella su Trama verde per la città ). Seguirà la discussione per un confronto fra le diverse realtà.
L’assemblea non vuole essere semplicemente un momento di scambio di punti di vista e opinioni quanto piuttosto un’occasione di verifica dell’impegno che ciascun attore intende mettere in campo a partire dalle proposte avanzate e dalla disponibilità a partecipare ai tre gruppi di lavoro.
Sul tema di una nuova visione di città secondo lo sguardo delle donne, si è formato ed è già operativo il gruppo di lavoro allargato “ Ferrara, le donne e la città “ e chi fosse interessata a parteciparvi può prendere contatto tramite le nostre mail.
Contando sul vostro interesse, inviamo un cordiale saluto.
FORUM FERRARA PARTECIPATA
Scritto da Rodolfo Baraldini il . Pubblicato in Documentazione ufficiale. Nessun commento su Commenti alla Proposta Tecnica di Controdeduzioni alle Osservazioni al PUG
Ad aprile del 2024 gli uffici tecnici hanno prodotto una prima valutazione delle osservazioni.
Controdeduzioni tecniche alle Osservazioni al PUG di Ferrara
Le osservazioni al PUG presentate dal Forum o da comitati e associazioni aderenti al forum si trovano nella pagina Osservazioni al PUG
E’ molto probabile che la proposta di PUG che verrà presentata in III Commissione consideri le 280 osservazioni presentate dai cittadini raggruppate in 10 gruppi, che potrebbero essere i seguenti:
modifiche puntuali e/o adeguamento allo stato dei luoghi (“Adeguamento degli elaborati all’effettivo stato dei luoghi”);
modifiche alle classi di tutela degli edifici storici (“Classi di tutela edifici”); normative (“Disciplina”);
nuove previsioni o aree edificabili (“Nuova area edificabile”);
elaborati del Quadro Conoscitivo (“QC”);
riclassificazione delle dotazioni ecologiche (“Riclassificazione dotazione ecologica”);
riclassificazione di tessuti consolidati (“Riclassificazione tessuti consolidati”);
strategie del Pug (“Strategie”);
vincoli (“Vincoli”);
generali (“Varie”).
Nella tabella sottostante, alle osservazioni si aggiungono i commenti o le contro-controdeduzioni che abbiamo ricevuto da chi ha redatto l’osservazione.
Per agevolare la ricerca il background delle osservazioni su argomenti comuni ha lo stesso colore.
Mobilità, Viabilità, Ciclabili, ecc..
Rigenerazione Urbana
Aree Verdi, Parchi, Forestazione Urbana
Criticità Ambientali
| AUTORE iniziali |
SINTESI | CONTRODEDUZIONI | Commenti e Contro-CONTRODEDUZIONI |
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CO |
Per valorizzare la vocazione del Parco Urbano come “nodo ecologico” del territorio, finalizzato a sviluppare la tutela ambientale, ecologica e di difesa della biodiversità, si chiede che nella scheda del progetto guida – Tav. PG3- vengano specificate le funzioni |
NON ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si precisa che nel Progetto-Guida PG3 “Il parco nord della multifunzionalità agraria, dello sport e del tempo libero” e negli schemi strategici di assetto del territorio (elaborato S2 “Rigenerazione e attrattività del territorio”) il PUG definisce chiaramente quale è la vocazione del Parco Urbano, ossia contenitore di attività ludiche e di svago all’aria aperta. Non è di competenza del PUG (secondo quanto stabilito dalla LR 24/2017) definire quali siano gli eventi a grande affluenza di pubblico. Inoltre si specifica che non sono presenti vincoli sovraordinati di tipo naturalistico. |
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CO |
Richiesta che le aree verdi zona Est prospicienti il parco delle Mura siano oggetto di un progetto di forestazione urbana e che siano sottoposte ai vincoli di tutela ambientale e paesaggistica del parco delle Mura o del Parco Urbano Nord. |
NON ACCOGLIBILE Con riferimento all’elab. SL1_Strategie Locali – Ferrara EST, le aree in questione risultano comprese nelle seguenti strategie: Relazione con il parco delle Mura – tutela e cucitura delle aree verdi lungo le direttrici stradali della cerchia muraria – Valorizzare la rete degli spazi verdi come misura di contrasto ai cambiamenti climatici – sistema delle aree verdi da potenziare – Valorizzare la rete degli spazi verdi come misura di contrasto ai cambiamenti climatici – coni visivi/cunei verdi di penetrazione – Tutela degli spazi vuoti interclusi nella trama dell’edificato come “cunei verdi” – aree permeabili intercluse al territorio urbanizzato da tutelare. Il PG4, pur con la sua cartografia di carattere ideogrammatico, prevede che il Parco delle Mura si debba consolidare dal punto di vista paesaggistico e ambientale attraverso densificazione vegetale e connessione con gli spazi verdi adiacenti (parchi, giardini, pori e infiltrazioni verdi) e aree dismesse, intra ed extra moenia da qualificare. Si ritiene quindi che le strategie del PUG per le aree verdi in oggetto siano già pienamente coerenti con iniziative di forestazione urbana, sia di iniziativa pubblica che privata. In merito all’incongruenza rilevata, premesso che l’osservazione è generica e non vengono individuate puntualmente, si precisa che gli elaborati hanno due funzioni e contenuti profondamente diversi, uno (QC_3_2) ricognitivo dello stato di fatto delle aree pubbliche/uso pubblico, l’altro (Usi e modalità di intervento) rappresenta invece lo scenario di progetto del PUG. Si precisa infine che le aree individuate dall’osservante sono classificate come Dotazioni Ecologiche nella Tav. U2 e disciplinate dall’Art. 30.
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CO |
Con riferimento alla SL1 riferita alla cosiddetta Zona Est dove si elencano alcuni elementi di debolezza relativi alla mobilità e accessibilità: Congestionamento traffico Via Caldirolo e sua pericolosità per ciclisti e pedoni – Discontinuità e carenza percorsi ciclabili sia interni sia di collegamento il CentroStorico – Discontinuità e carenza percorsi ciclabili sia interni sia di collegamento il CentroStorico – Criticità collegamenti via Frutteti-Piazzale San Giovanni – Criticità collegamenti via Frutteti-Piazzale San Giovanni – Scarsa copertura TPL |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si formula la seguente controdeduzione: 1) Si evidenzia che la SL1 già prevede la ricucitura dei collegamenti ciclabili nord-sud all’interno della parte di città (via Frutteti, via Turchi, via del Melo) e altresì prevede l’incremento dei collegamenti est-ovest con il Centro Storico (Progetto Guida 4) e quindi anche con il circuito ciclabile esistente sul vallo. La realizzazione di una ciclabile dedicata lungo via Caldirolo risulta scarsamente praticabile per le sue caratteristiche fisiche e la sua classificazione quale strada urbana di scorrimento. 2), 3) Si ritiene opportuno inserire il tratto di via Zanardi e di via Frutteti tra le criticità della rete ciclabile ma si rimandano gli aspetti progettuali di dettaglio agli strumenti attuativi del PUG, ai piani settoriali (PUMS) e alla programmazione delle OOPP. 4), 5), 6) Si precisa che per mero errore materiale lo schema relativo alla strategia locale 2 del quartiere riporta in legenda la dicitura “Rete ciclabile esistente” volendo invece rappresentare sia i tratti esistenti che quelli di progetto (per la distinzione si rimanda allo schema riportato nel paragrafo relativo all’analisi diagnostica). Gli aspetti progettuali di dettaglio sono demandati agli strumenti attuativi del PUG, ai piani settoriali (PUMS) e alla programmazione delle OOPP. Si precisa inoltre che gli schemi strategici hanno carattere ideogrammatico, e pertanto i collegamenti con il vallo della Mura in direzione est-ovest non vanno interpretati come localizzazioni uniche e definitive. 7) Si conferma la diagnosi che ritiene buona la copertura geografica delle linee urbane, non è invece competenza del PUG entrare nel merito di aspetti gestionali del servizio quali la frequenza delle corse e la composizione della flotta. |
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CO |
Intervento sul rischio idraulico e reti fognarie Zona Est |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Si precisa che il PUG assunto contiene tra i suoli elaborati: • la tav. QC.5.5.2a “Carta degli allagamenti da forti piogge”, che riporta una mappatura empirica delle aree urbane che vanno in sofferenza idraulica in occasione di forti piogge partire dalle segnalazioni pervenute alla Protezione Civile, ai del Vigili del Fuoco e nella pagina segnalazioni del portale web del Comune, negli anni 2017-2019 e in occasione del fortunale dell’agosto 2022, integrata con le risultanze di uno studio effettuato da Hera, nel quale sono individuate aree che tendono ad allagarsi con eventi di 30, 50 e 80 mm di pioggia; • l’elaborato sullo stato della rete fognaria 6.3.3b, redatto in accordo con Servizio ambiente e Ente gestore delle reti; • le schede e le tavole dei vincoli (Tdv2 , vincoli da 79 a 84) che recepisce il PAI e il PGRA, definendo vincoli più prescrittivi delle norme di settore. In ogni caso, si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza) inoltre si propone di aggiungere tra le strategie locali della parte di città, la risoluzione dei problemi di allagamento e di gestione delle acque meteoriche. In relazione alle indicazioni applicative relative agli scarichi, si rimanda alle indicazioni e prescrizioni del Regolamento Edilizio per gli interventi diretti (fatta salva la competenza in capo al servizio Ambiente e all’ente gestore), e alla fase di pianificazione attuativa per gli interventi indiretti (AO/PAIP) |
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CO |
Interventi su cessioni di dotazioni territoriali in siti contaminati e bonifica dei suoli relativi al Parco Schiaccianoci |
NON ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si formula la seguente controdeduzione: 1) L’osservazione non è accoglibile in quanto non pertinente all’ambito di competenza del PUG così come definito dalla LR 24/2017: la messa a disposizione dei dati relativi a eventuali procedimenti di bonifica in corso è di competenza del Settore Ambiente e Agricoltura del Comune di Ferrara e dell’Ente procedente al procedimento di bonifica. La tavola del Quadro Conoscitivo QC_5_10 (Siti contaminati) ha l’obiettivo di fornire un patrimonio informativo e di conoscenze, oltre che costituire la base per l’individuazione di eventuali vincoli e/o condizionamenti sull’utilizzo di aree oggetto di procedimenti di bonifica. 2), 3) L’osservazione richiede la definizione di temi specifici da sviluppare nell’ambito di piani, programmi e progetti di attuazione del PUG, del piano triennale delle opere pubbliche e degli altri piani settoriali.
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CO |
Facendo riferimento al Progetto Guida n.5 – La metropolitana della ricucitura dei margini urbani per un nuovo Parco Sud -tav. PG5– dove, oltre alla campitura in cartografia, si legge nel capitolo della Narrazione urbana strategica: “… potenzialità di attivazione di un vero e proprio Parco Sud, valorizzabile anche come sede di eventi temporanei, che comprende e mette a sistema le aree verdi pubbliche contigue all’ aeroporto”, si chiede che tale indicazione venga specificata e preveda che venga definito uno spazio e collocata una struttura apposita, all’interno della grande area demaniale limitrofa alle strutture aeroportuali poste a sud della città, per lo svolgimento di eventi temporanei con demaniale limitrofa alle strutture aeroportuali poste a sud della città, per lo svolgimento di eventi temporanei con demaniale limitrofa alle strutture aeroportuali poste a sud della città, per lo svolgimento di eventi temporanei con per esemplificare, l’attivazione in quell’area di un CPR ( Centro di permanenza per i rimpatri), come è stato ipotizzato da notizie di stampa. |
NON ACCOGLIBILE L’esatta collocazione delle aree che potranno accogliere eventi temporanei, esclusivamente all’interno delle su richiamate zone F1 e F3, sarà definita dall’Amministrazione Comunale sulla base di un progetto organico e integrato. L’elaborato PG5 (di natura strategica non prescrittiva) ha esclusivamente il ruolo di indirizzare le progettualità e la messa a terra di futuri finanziamenti (cfr. art. 13 della Disciplina). |
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CO |
Necessità di ridurre i parametri urbanistici ed edilizi nei tessuti urbanistici consolidati ad alta e media densità |
NON ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, la richiesta generale di ridurre i parametri urbanistici ed edilizi nei tessuti urbani consolidati a media (TUM) ed alta densità (TUA) non è coerente con l’obiettivo della LR 24/2017 di rigenerare l’esistente, anche attraverso operazioni di addensamento e sostituzione urbana. |
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CO |
Modifica disciplina sulla libertà di collocazione delle attività culturali private e delle loro sedi e sulla modifica della categoria funzionale da Direzionale e Dotazione territoriale |
ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante: a) si propone di modificare l’Art. 19, comma 2 (Tessuti storici) eliminando la frase “esclusivamente nelle unità immobiliari che si affacciano su un fronte commerciale, come individuato nell’elaborato “Usi e modalità di intervento del territorio urbanizzato e rurale”.”, ciò al fine di favorire le attività private culturali, sportive, di ritrovo e spettacolo. b) si precisa che le attività culturali no profit e gli edifici per il culto rientrano già all’interno della categoria funzionale G2 (Attrezzature e spazi collettivi), secondo quanto previsto dall’Atto coordinamento tecnico sulle dotazioni territoriali (DGR. n. 112 del 28/01/2021). L’inquadramento nella categoria D (Direzionale) ha natura residuale, per le attività private ritenute prive di interesse pubblico e sprovviste di relativa convenzione sulle modalità d’uso. |
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DM |
Rischio idraulico e allagamenti : SL1 RISCHI ANTROPICI – SL1 STRATEGIE LOCALI, PARTI DELLA CITTA’ CENTRALE – DISCIPLINA, art. 9 , 12, 3 |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Per quanto riguarda i fenomeni di allagamento su via dei Gerani, l’osservazione evidenzia un tema specifico e puntuale che potrà essere sviluppato con gli strumenti attuativi del PUG, con il piano triennale delle opere pubbliche e con il piano investimenti dell’Ente gestore. Si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza). Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica l’osservante fa riferimento a un tema puntuale di manutenzione ordinaria che non è di competenza del PUG secondo quanto stabilito dalla LR 24/2017, e per il quale si rimanda al settore opere pubbliche. |
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CP |
Si propone un’integrazione alle Strategie Locali della Zona EST per quanto riguarda la previsione di specifici interventi per la risoluzione di problemi di allagamento in via Frutteti e nel Parco delle Siepi. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE |
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DMZ |
Ciclabile per raggiungimento cluster 15 zona Focomorto. Con la seguente si cerca di suggerire un percorso alternativo per raggiungere Focomorto dalla rotonda mappale 164, particella 800 (rotonda sita nelle immediate vicinanze della scuola Secondaria ITI, incrocio via Carretti, via Pontegradella), la modifica suggerita prevede la connessione (per l’attuale passaggio informale che connette le abitazioni della lottizzazione di via Mari, che costeggia il mappale 1150 foglio 164, utilizzando anche 1041 stesso foglio) ed il passeggio per passaggio per via San Lazzaro, successivamente via Noccioli (Mappale 164, particella 773), creare un collegamento tra la particella appena citata e via della Pioppa utilizzando il mappale 12 foglio 164, attraversare la stessa via per creare poi una ciclabile a corsia riservata parallela a via della Crispa (lato nord) che parta dal mappale 129 foglio 165 e prosegua fino al paese di Focomorto. Tra il mappale 506 e 449 foglio 165 si potrebbe creare un passaggio di connessione tra Focomorto e Pontegradella lontano dalle vie a più alto scorrimento. Il collegamento tra via San Lazzaro e via Pomposa potrebbe passare tra i mappali 53 e 596 foglio 164, 322 e 323 ed accanto al 59 stesso foglio. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che parte del tracciato, quello attorno alle abitazioni della lottizzazione di via Mari, per via San Lazzaro e poi su via Pioppa, è coerentemente già inserito nell’elaborato SL2 “Strategie locali | Cluster del forese”, ed in particolare nel Cluster n. 15, considerato che lo stesso non risulta riportato per mero errore materiale negli Schemi strategici di assetto del territorio, si propone di recepire il percorso nell’elaborato S1 “Infrastrutture di paesaggio verdi e blu e della mobilità” e “Schema supporto tematico: mobilità”. Il tratto suggerito su via Crispa fino a Focomorto potrà essere una soluzione alternativa nel caso in cui la fattibilità tecnico-economica di quello previsto dal PUG, lo renda irrealizzabile. |
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DMZ |
Proposta di modifica Bretella est tra via Comacchio e via Pomposa. Il collegamento tra le due arterie citate è molto importante per l’attuale giunta ed è comprensibile vedendo il volume dei veicoli in transito nella zona di San Giorgio. Tuttavia l’attuale Progetto prevede il passaggio della strada tra 8 abitazioni (Foglio 196 mappali 553, 688, 690, 849 e 911 per il foglio 198 mappali 25, 26, 27) con un importante interessamento dei mappali 911 foglio 196 e 25 foglio 198 visto che la sede stradale rasenterebbe gli immobili. La modifica proposta consiste nella costruzione dello svincolo nel mappale 94 foglio 196 attraversare il Po nel mappale 70 foglio 198 fino ad arrivare in via Pomposa all’altezza dei mappali 19 e 121 del foglio 198. Questo consentirebbe di non avere immediate interazioni con edifici abitati visto che nei mappali 41, 42 e 43 foglio 198 sono presenti dei ruderi in disuso da diversi decenni individuabili come i mappali 85 ed 86 stesso foglio e ci si inserirebbe nella zona dell’attuale distributore di carburanti disincentivando l’aumento di velocità per l’incrocio successivo di via Pomposa con via Scorsuro. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che l’osservante fa riferimento ai corridoi infrastrutturali riportati nel RUE e non negli elaborati di PUG. Il PUG recepisce le considerazioni e i tracciati stradali del PUMS per il quale era stata fatta una valutazione di fattibilità degli interventi. Le tavole strategiche e di assetto S1 riportano un’indicazione ideogrammatica, mentre la tavola dei vincoli TDV2 che cartografa i corridoi infrastrutturali della mobilità di progetto, nella versione assunta, per un mero errore materiale come specificato nell’osservazione d’ufficio, non li ha tutti individuati e rappresentati. Si precisa che nel caso venga prevista la realizzazione dell’opera pubblica, il progetto definitivo potrà prevedere una modifica dei tracciati nel PUG, senza che questo comporti variante al PUG. |
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EdU |
Nel quadro conoscitivo-diagnostico del P.U.G. non ci sembra sufficientemente evidenziato il grave rischio idraulico connesso a piogge intense, responsabili di periodici e sempre più frequenti allagamenti di cantine, garage, giardini e pianterreni di abitazioni del quartiere Borgo Punta tra Via Copparo e Via Magnoni, comprese anche la parallela Via Chizzolini e le perpendicolari Via Elsa Morante, Via Lyda Borrelli e Via dei Morari. Richiamiamo l’attenzione anche sull’area di seria fragilità idraulica dello SkatePark di Via Caretti. Chiediamo pertanto di implementare le strategie prevedendo interventi atti a mitigare i fenomeni con vasche di laminazione, pompe idrauliche, potenziamento della rete fognaria, una più assidua e mirata manutenzione delle caditoie stradali, il ripristino della pervietà di canali di scolo utili e tutte le altre azioni necessarie in linea con l’obiettivo strategico OS1/LS1 (da AP1 ad AP5) |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che l’osservazione presuppone l’approfondimento di temi specifici che necessitano di una scala di maggior dettaglio rispetto a quella del Piano Urbanistico Generale, da sviluppare nell’ambito di piani, programmi e progetti di attuazione del PUG, del piano triennale delle opere pubbliche e del piano investimenti dell’Ente gestore, si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza). Rilevato inoltre che nello schema strategico non è visualizzata la simbologia corrispondente al tematismo “Spazi aperti da riqualificare in termini di adattamento climatico” si provvede a modificare l’elaborato correggendo il refuso; inoltre si propone di aggiungere tra le strategie locali della parte di città, la risoluzione dei problemi di allagamento e di gestione delle acque meteoriche. |
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FCF |
RICHIESTA DI LINEE STRATEGICHE PIU’ DEFINITE PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI DI VIABILITA’ DELLA ZONA VIA RAVENNA/ SAN GIORGIO. NECESSITA’ DELLA TANGENZIALE EST |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE La legge regionale n. 24/2017 prevede che la cartografia strategica del PUG abbia carattere ideogrammatico, pertanto in rispetto di tale prescrizione, il tracciato della bretella est è stato individuato con una freccia nell’elaborato S1 “Infrastrutture di paesaggio verdi e blu e della mobilità” (e così recepito nell’elaborato SL1 Strategie locali – Parti della città centrale). L’elaborato S1 “Schema supporto tematico: mobilità” riporta il tracciato presunto con maggior livello di definizione desunto dal piano di settore PUMS. Ulteriori indicazioni di maggior dettaglio saranno possibili solo in sede attuativa, attraverso apposite valutazioni di fattibilità tecnicoeconomica.
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FCF |
SI RICHIEDE CHE IL COMPLESSO CASERME POZZUOLO DEL FRIULI E EX CAVALLERIZZA SIA INSERITO IN SL1 nell’elenco delle “Opportunità di rigenerazione e riconversione” e che in SL3 sia redatta la scheda progettuale d’ambito per la rigenerazione della caserma Pozzuolo del Friuli e della Ex Cavallerizza. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si formula la seguente controdeduzione: a) Si evidenzia che nell’elaborato SL1 Strategie locali – Centro storico, il Complesso Caserma Pozzuolo del Friuli è elencato nell’ambito delle strategie sovralocali, tra gli interventi di “Recupero e rifunzionalizzazione delle aree dismesse” funzionali all’attuazione del Progetto Guida 4 dedicato alla valorizzazione del Parco delle Mura. Tale inquadramento testimonia la maggior rilevanza assegnata dal PUG a questa operazione (si veda in tal senso anche l’OS1-LS3-AP5), rispetto all’elenco relativo alle previsioni strategiche di rilevanza inferiore, citato dall’osservante. b) Si precisa che la scelta di non inserire una Scheda Progettuale d’Ambito per il comparto trova motivazione nella volontà e necessità di garantire maggior flessibilità agli interventi indiretti (PIAP o AO) con i quali sarà pianificata la rigenerazione dell’area ai sensi della LR. 24/2017. Si evidenzia inoltre che tale approccio è stato applicato tendenzialmente a tutte le aree di proprietà pubblica ritenute funzionali all’attuazione delle strategie del PUG. |
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FCF |
RICHIESTA DI MAGGIORE TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA VOCAZIONE AGRICOLA DEL FORESE Uso del territorio rurale in riferimento agli impianti di biometano e biogas |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento all’elaborato SL2 “Strategie locali | Cluster del forese”, ed in particolare al Cluster n. 12 (Viconovo, Albarea, Villanova, Denore), si propone di integrare la strategia locale con l’obiettivo di salvaguardare/valorizzare la vocazione agricola del territorio, gli insediamenti produttivi esistenti che connotano il territorio ed il paesaggio, le possibili azioni di tutela e qualificazione che potrebbero portare a sostenere e potenziare le attività che già perseguono obiettivi di diversificazione e valorizzazione delle potenzialità di questa zona rurale. Si propone altresì di integrare la Tavola e la Scheda dei vincoli con limitazioni relative alla realizzazine degli impianti di biometano-biogas a tutela del paesaggio agricolo in particolare del sito Unesco. |
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FCF |
MOBILITA’_Osservazioni sul Piano Urbanistico Comunale di Ferrara Dopo una valutazione delle politiche e azioni proposte dal presente schema di PUG ,si registra un approccio generico, e per certi aspetti retorico, alle problematiche della mobilità urbana, che costituisce uno degli aspetti struttura di una pianificazione orIentata verso la transizione ecologica. Il sistema proposto appare ancora orientato sul potenziamento della mobilità privata automobilistica, mentre la mobilità pubblica e ciclabile appare affrontato in un’ottica di parziale razionalizzazione al di fuori di una visione strategica in grado di ribaltare le gerarchie tra questi differenti modelli di mobilità che preludono a diversi visioni di futuro per la nostra città. Alleghiamo una lista di riflessioni e raccomandazioni che riteniamo necessarie per impostare in maniera più complessa il tema assolutamente centrale della mobilità urbana |
NON VALUTABILE |
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FN |
La scheda Ex Cogef Via San Contardo d’Este presente nel documento SL3, al paragrafo “Condizioni di sostenibilita”.secondo capoverso, prevede che “Gli interventi dovranno prevedere un ≥ 20% di SU destinata a ERS su SU tot.”. La misura indicata appare errata e va sostituita con ” ≤20% “posto che al capoverso precedente si prevede il mantenimento della permeabilita dell’area nella misura minima dell’80% In merito alla definizione di “area inedificata con inquinamento residuo e con procedimento di bonifica in corso”. Preme osservare che I’area versa da molti anni in totale stato di abbandono, é ricoperta di sterpaglie e, da quanto consta, nessun procedimento di bonifica appare avviato e neppure risulta concluso il procedimento di verifica delle reali condizioni di contaminazione del suolo e delle acque. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che l’area è classificata dal PUG in Dotazione ecologica e ambientale e pertanto trova applicazione anche l’Art. 30 della Disciplina, si accoglie la l’osservazione in merito all’eliminazione della previsione di una quota di ERS in quanto non pertinente con la trasformazione prevista per l’area e come già evidenziato nell’osservazione d‘ufficio per tutti gli ambiti per i quali non sono previste edificazioni a destinazione residenziale. Non si ritiene accoglibile la proposta di trasformazione in ARE (area di riequilibrio ecologico) in quanto non è compito del PUG proporre agli Enti sovraordinati l’istituzione di questa tutela. In merito al procedimento di bonifica in corso sull’area si precisa che è stato modificato l’elaborato QC.5.10 con osservazione d’ufficio, in considerazione dell’evoluzione dei procedimenti in corso; per ulteriori informazioni si rimanda al Servizio Ambiente o al competente Ente. |
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FN |
Si richiede: piantumazione su aree verdi e lungo i percorsi ciclo-pedonali, desigillatura e pavimentazione drenante, con riferimento alle aree evidenziate nelle mappe catastali allegate |
ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservazione, si formula la seguente controdeduzione: 1) La richiesta risulta già recepita per quanto riguarda l’area del mappale 1214 inquadrata nell’elaborato SL1 – ZONA EST – Strategie Locali: “Valorizzare la rete degli spazi verdi come misura di contrasto ai cambiamenti climatici – sistema delle aree verdi da potenziare attraverso forestazione” 2) La richiesta risulta già individuata dal piano nell’elab. SL1 ZONA EST – Strategie Locali “Valorizzare la rete degli spazi verdi come misura di contrasto ai cambiamenti climatici – maglia urbana di potenziamento dell’ombra” 3) La richiesta è recepibile individuando l’ambito compreso tra via dei Cedri – via Siepe – via San Contardo d’Este come “spazi aperti da riqualificare in termini di adattamento climatico” |
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FN |
Ex-Eldo/Trony : Si tratta dei fabbricati con relativa area pertinenziale, già adibiti a negozio per la vendita al dettaglio di elettrodomestici e articoli elettronici, sotto l’insegna Eldo / Trony, che da molti anni versano in stato di abbandono. Nei documenti allegati al PUG non si riviene una scheda particolareggiata riferita a quest’area. Si richiede pertanto che tale area sia inserita come area degradata che necessita di rigenerazione, stante la sua collocazione all’interno di zone residenziali densamente abitate(Via Pontegradella-Via Caretti). Si suggerisce un utilizzo per attività culturali (biblioteca, sale multimediali, sala prova per musicisti, laboratori artistici o artigianali, spazi per eventi teatrali e musicali, co-working), con esclusione del grande commercio. Si suggerisce altresì la desigillazione dell’area pertinenziale, con la creazione di spazi verdi attrezzati e fruibili in funzione delle attività sopra descritte, evitando ulteriore edificazione. |
NON ACCOGLIBILE Premesso che l’ambito in oggetto è già riconosciuto dal PUG quale ambito di rigenerazione urbana e classificato TUD (tessuto urbano, dismesso, sottoutilizzato o interstiziale da rigenerare), si ritiene non accoglibile la proposta di inserimento di una nuova scheda progettuale in quanto, per dimensioni e caratteristiche, la rigenerazione del comparto ha rilevanza edilizia e perché si ritiene preferibile garantire maggiore flessibilità. Per la medesima ragione non si ritiene ammissibile la proposta di vincolare la destinazione ad attrezzature e spazi collettivi. Si precisa inoltre che ai sensi dell’Art. 23, nelle aree TUD sono ammesse nuove strutture di vendita fino alla dimensione delle “medio-piccole”. |
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FV |
IL LOTTO DI TERRENO FOGLIO 136 MAPPALI 1337 e 1338 RISULTA AREA VERDE E RICREATIVE SPORTIVE. SI CHIEDE CHE SIA DESTINATO A VERDE; di sviluppare quest’area legata all’Area di Riequilibrio Ecologica SCHIACCIANOCI con un Centro visita e di accoglienza; di sviluppare una rete di piste ciclabili dal vallo delle mura verso Frutteti e gli Orti per poi proseguire verso il macero di via Massari; a piantumazione di alberi in tutta l’area, e nella porzione a nord verso lo stradello in direzione IPERCOOP realizzando anche un’area pic nic con panchine mentre nella parte centrale dell’area verde andrebbe riservata una porzione per una zona di sgambamento cani non recintata e segnalata da cartelli; la sospensione e revoca dei progetti di costruzione e ampliamento, di impianti sportivi e non, in corso o già autorizzati. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si formula la seguente controdeduzione: 1) La richiesta non è accoglibile in quanto non in linea con l’impianto e la terminologia del PUG che, allineandosi all’Atto di coordinamento regionale sulle dotazioni territoriali (DGR 110/2021), definisce un’unica famiglia di “attrezzature e spazi collettivi” nella quale sono ricompresi gli “spazi attrezzati a verde per il gioco, la ricreazione, il tempo libero e le attività sportive”. 2), 3), 4) Si ritiene che le proposte progettuali in merito alla dotazione di attrezzature, alla piantumazione e al completamento della rete ciclabile, siano tutte allineate con le strategie rappresentate in particolare nell’elaborato SL1 Zona EST. L’osservazione affronta tuttavia tematiche di dettaglio che devono essere demandate agli strumenti di attuazione del PUG, ai piani settoriali e alla programmazione delle opere pubbliche. 5) Si precisa infine che, in termini generali, il PUG non ha alcuna efficacia retroattiva e pertanto non può incidere su progetti di opere pubbliche già approvati o in corso di progettazione e su titoli edilizi già rilasciati. |
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IN1 |
Si chiede di modificare la disciplina dei tessuti urbani consolidati (Art. 22, comma 7): a) TUA (alta densità): modificare il numero massimo di piani da 8 a 6 e l’altezza massima da 25 a 19 ml; b) TUM (media densità): modificare il numero massimo di piani da 6 a 5 e l’altezza massima da 19 a 16 ml; Si chiede una consistente riduzione di parametri ed indici, in particolare per gli isolati classificati TUA e TUM posti in prossimità delle Mura. |
NON ACCOGLIBILE |
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IN1 |
Si chiede di: a) Art. 19, comma 2 (Tessuti storici): eliminare la frase “esclusivamente nelle unità immobiliari che si affacciano su un fronte commerciale, come individuato nell’elaborato “Usi e modalità di intervento del territorio urbanizzato e rurale”.” b) di inserire le attività culturali no profit e gli edifici per il culto nella categoria funzionale G2 (dotazioni territoriali) anziché D (direzionali). |
ACCOGLIBILE |
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IN |
Si chiede di specificare, nella scheda del Progetto Guida n.3 (e di conseguenza in disciplina), le funzioni incompatibili con la natura del Parco Bassani, chiedendo in particolare di esplicitare, alla dicitura “spazi verdi per eventi temporanei”, l’esclusione di quelli a forte affluenza di pubblico per i quali si ritengono più idonee le aree del futuro parco sud nella zona dell’aeroporto (Progetto Guida n. 5). Infine si chiede di inserire in entrambi i Progetti Guida, prescrizioni cogenti al fine di escludere insediamenti incompatibili |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE |
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IN |
OSSERVAZIONE AL PUG SU CONTENUTI ED ARTICOLI DELLA DISCIPLINA RIGUARDANTI IL CENTRO STORICO E L’EDIFICATO STORICO Si chiede di modificare alcuni articoli della Disciplina: a) Art. 5, comma 5 (Accordi Operativi): eliminare la possibilità di prevedere in sede di AO altezze o distanze diverse da quelle stabilite dal PUG; b) Art. 7, comma 47 (autorimessa nei tessuti urbani consolidati e nei nuclei residenziali in territorio rurale): si chiede di precisare che la norma non si applica alla Città storica c) Art. 10 (Piani di riferimento per gli elaborati di SQUEA): inserire il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale d) Art. 17, comma 6, lett. a (requisiti prestazionali per PCC): si chiede di eliminare le premialità per PCC nella Città storica e) Art. 19, comma 6, lett. a (edifici soggetti a IED nei Tessuti storici): si chiede di escludere anche gli edifici di categoria T2 dalla possibilità di sopraelevazione f) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): per la categoria A1 si chiede di eliminare la dicitura “gli interventi di restauro riguardano l’unità architettonica nella sua interezza” g) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): per le categorie A2 e A3 si chiede: – per le “fronti” di eliminare la dicitura “strombatura delle finestre” – per i “portici” di aggiungere la specificazione “nei portici interni” o “prospettanti su spazi interni” – per le “strutture” di sostituire l’ultimo capoverso delle modalità di intervento con il seguente: “in situazioni di gravi carenze strutturali dovrà essere richiesto agli uffici comunali sopralluogo di controllo e di assenso alla demolizione di parti dell’edificio non recuperabili, comunque entro il limite del 30% delle strutture fuori terra” h) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): per la categoria A3 si chiede: – per le “fronti” di eliminare del tutto la possibilità di eseguire sui fronti strada coibentazione esterna effettuata mediante “cappotto” – per gli “interni” di aggiungere “nei casi in cui non sia applicabile quanto previsto dall’Art. 10, comma 2 della Legge 120/2020” dopo le parole “…e della linea di gronda” i) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): per gli edifici di classe T1 e T2 aggiungere “intervento di restauro e risanamento conservativo o intervento di ristrutturazione edilizia” dopo le parole “intervento di ristrutturazione edilizia” l) Art. 32, comma 15: per favorire il recupero degli edifici storici/testimoniali si chiede che sia possibile l’esonero dal contributo sul costo di costruzione e degli oneri di urbanizzazione (Art. 10, comma 1, lett. h della Legge 120/2020) |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante: a) Art. 5, comma 5 (Accordi Operativi): non accoglibile. Si ritiene che il PUG debba garantire la necessaria flessibilità per incentivare la rigenerazione degli ambiti assoggettati ad AO. b) Art. 7, comma 47 (autorimessa nei tessuti urbani consolidati e nei nuclei residenziali in territorio rurale): accoglibile. Si precisa che la norma non si applica alla Città storica. c) Art. 10 (Piani di riferimento per gli elaborati di SQUEA): accoglibile. Si propone di inserire il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale d) Art. 17, comma 6, lett. a (requisiti prestazionali per PCC): non accoglibile. La premialità si applica solo agli ambiti perimetrati dal PUG come “ambiti di rigenerazione urbana” di cui all’Art. 19, comma 4, lett. b) e c) della Disciplina. e) Art. 19, comma 6, lett. a (edifici soggetti a IED nei Tessuti storici): non accoglibile. Si ritiene di favorire la rigenerazione con sopraelevazione anche per le categorie T2, ferme restando le prescrizioni contenute nell’Art. 21, comma 4 f) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): accoglibile. Per la categoria A1 si precisa che l’intervento di restauro può avvenire anche per porzione dell’edificio nel rispetto dell’intera unità g) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): parzialmente accoglibile. Per le categorie A2 e A3 si propone: – per le “fronti” di eliminare la dicitura “strombatura delle finestre” – per i “portici” di mantenere la dicitura generale dei portici e non dei portici interni – per le “strutture” di eliminare le percentuali indicate sostituendo con “Non è consentita la demolizione integrale e parziale dell’edificio” h) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): parzialmente accoglibile. Per la categoria A3: – per i “fronti” si propone di eliminare la possibilità di eseguire sui fronti strada coibentazione esterna effettuata mediante “cappotto” – per gli “interni” non è accoglibile la proposta formulata dall’osservante perchè si ritiene sempre possibile la modifica dell’altezza interna degli ambienti per ragioni igienico sanitarie i) Art. 21, comma 4 (categorie di tutela): non accoglibile in quanto in contrasto con il DPR 380/2001, che prescrive l’assegnazione specifica della categoria di intervento e la precisazione delle modalità di intervento per ciascun edificio l) Art. 32, comma 15: parzialmente accoglibile. L’esonero dal contributo di costruzione potrà essere stabilito con apposita delibera di Consiglio Comunale. |
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KO |
Si chiede una migliore definizione dei percorsi ciclabili e un miglior collegamento tra le polarità urbane della parte di città “Ferrara Sud”, in particolare: a) una maggior evidenza della segnaletica dedicata alle piste attuali e future b) ul miglioramento dei sottopassi di via Gandini e via Beethoven inserendoli in un organico percorso ciclo-pedonale ben evidenziato e illuminato che unisca il Foro Boario alle Corti di Medoro c) la realizzazione di due collegamenti ciclopedonali: pista 1) sottopasso piscina via Beethoven-via Kramer-via Nievo-sovrappasso ferroviario-via dello zucchero-accesso alla stazione e al centro città; pista 2) via Gandini-via Verga-viale Krasnodar-via dell’amicizia-attraversamento ferrovia interrata-via del Bove-via Ravera |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che il PUG non entra nel dettaglio delle caratteristiche tecnico-costruttive di percorsi ciclabili e ciclopedonali o della segnaletica, si specifica che all’interno della strategia si fa diffuso riferimento al miglioramento della ciclabilità e della mobilità slow; in particolare all’interno di tutte le Strategie Locali – Parti della città centrale, sono riportati gli obiettivi e le azioni relative al potenziamento della “maglia di connessioni ciclo-pedonali interne ai quartieri”. |
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KO |
Si propone di potenziare la frequenza del TPL da viale Krasondar al centro e la riduzione delle tariffe. Si propongono interventi di dissuasione e controllo della velocità dei veicoli e la realizzazione di una piazza centrale al rione per rallentare il traffico e per la sua funzione di aggregazione, socialità e accesso ai servizi scuole, chiesa, market. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Relativamente al TPL, il PUG non incide direttamente sulla gestione del servizio di TPL, ma può fornire indirizzi sul suo miglioramento. Si propone di accogliere i rilievi fatti sul traffico in viale Kransodar per riportarli nella Diagnosi e nelle Strategie Locali della Parte di città “Ferrara Sud”. Relativamente alla tipologia di interventi per mitigare il traffico o la realizzazione di spazi pubblici il PUG demanda la loro definizione ai PAIP, al Programma delle OOPP e ai Piani di settore. |
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KO |
Si chiede il potenziamento delle attrezzature collettive in zona Krasnodar, proponendo che: a) si recuperino gli edifici nell’area di Foro Boario e nell’area ancora in stato di abbandono dell’ex palazzo degli Specchi (le corti di Angelica); si pensi a dar vita a luoghi di aggregazione sociale; b) si creino luoghi aperti alla comunità nel centro per le famiglie previsto nell’ex-scuola Pietro Lana; c) si realizzi una piazza tra la parrocchia Sant’Agostino e la scuola IC De Pisis, per riqualificare il tessuto locale, riducendo la circolazione delle auto in transito, favorendo la circolazione pedonale e quindi conferendo all’area un nuovo carattere di luogo di condivisione per la socialità; d) si recuperi e si riqualifichi il centro sociale ex Rodari di via Labriola (e altri locali pubblici già presenti nel quartiere) per un suo utilizzo comunitario. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che le proposte si pongono in coerenza con la strategia del PUG – in particolare con i lineamenti strategici e le azioni progettuali afferenti all’OS2 – con la diagnosi e la strategia delineata dal PUG per la Parte di città centrale “Ferrara Sud”, considerato che tutte le aree sono individuate in Disciplina come destinate ad Attrezzature e spazi collettivi o “Tessuti urbani dismessi, sottoutilizzati o interstiziali da rigenerare” e che la scheda progettuale d’ambito di Foro Boario prevede già l’inserimento di spazi pubblici e funzioni pubbliche, si demanda al Programma delle OOPP, alla definizione dei PAIP o degli AO e agli altri Piani di settore la definizione puntuale e la localizzazione degli interventi attuativi per l’attuazione della strategia, senza specificare ulteriori azioni puntuali. |
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KO |
Si chiedono azioni volte a incentivare la riqualificazione edilizia, urbanistica, abitativa e del paesaggio urbano del quartiere Krasnodar. Si suggerisce un censimento delle strutture in cemento e metallo, un tempo dedicate a cartelli pubblicitari, al fine di valorizzare maggiormente il paesaggio, sia dal punto di vista ecologico che estetico. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che la maggior parte del patrimonio edilizio dell’ambito analizzato è individuato come Tessuto urbano consolidato, si segnala che il PUG promuove e incentiva gli interventi di qualificazione edilizia e riqualificazione urbana, sia nella definizione degli obiettivi e delle azioni progettuali della strategia, sia attraverso i meccanismi di premialità di cui all’Art. 17 della Disciplina. Premesso che il miglioramento della qualità urbana ed ecologico ambientale è l’obiettivo principale del PUG, non si ritiene che l’attività di censimento puntuale della cartellonistica proposto rientri nell’ambito di competenza del PUG secondo quanto stabilito dalla LR 24/2017. |
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KO |
Si propone la riqualificazione delle aree verdi di viale Krasnodar, con l’inserimento delle seguenti azioni: a) qualificazione e connessione del sistema degli spazi verdi publici presenti nel quartiere Krasnodar migliorando le dotazioni ricreative, sportive, ecoLogiche (vedi Bosco e bacino di laminazione – Spina verde) b) progetto di riqualificazione del quartiere Krasnodar (Nomisma per ACER Ferrara) c) riqualificazione della zona verde ed ex campo da tennis adiacente alla ex scuola Pietro Lana d) creazione di corridoi per insetti impollinatori e azioni mirate a favorire la biodiversità |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che le proposte si pongono in coerenza con gli obiettivi, i lineamenti strategici e le azioni progettuali della strategia del PUG e con la diagnosi e la strategia delineata dal PUG per la Parte di città centrale “Ferrara Sud”, si demanda al Programma delle OOPP, alla definizione dei PAIP o degli AO e agli altri Piani di settore la definizione puntuale e la localizzazione degli interventi attuativi per l’attuazione della strategia, senza specificare ulteriori azioni puntuali e di dettaglio. |
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LG |
Nel quadro conoscitivo, elaborato “QC.6.2 Mobilità”, allegato al PUG le seguenti strade: Via Frutteti, Via del Melo, Via della Flora, Via della Fornace e parte di Via delle Siepi sono classificate “Urbane di quartiere”. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE |
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LP |
Riferimento: Dossier – Piani Urbanistici Attuativi QC 2_4_2 : Area Sogepol. Nella scheda relativa a quest’area si legge che è stato sottoscritto accordo POC in data 3/5/2017 avente come obiettivo un ampliamento di edificio destinato ad attività sanitarie private e attività sportive ad uso pubblico. Si dice infine che è stata richiesta una proroga per inizio dei lavori entro il 29/6/2023. Sono passati più di sei mesi da questa data e ancora non si vedono tracce di lavori per la ristrutturazione e rigenerazione di tutta l’area anzi sono sempre più evidenti i segni di deterioramento dovuti all’incuria e allo stato di abbandono in cui versa la struttura e tutta l’area circostante per una superficie di circa un ettaro. Considerato che la zona in questione è densamente popolata, chiedo gentilmente che il Comune di Ferrara si faccia carico della ultimazione dei lavori dello stabile per destinare l’uso ad attività come palestre o luoghi di incontro e spazi collettivi per la socializzazione di cui il quartiere è carente. |
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LP |
Vorrei fare riferimento al documento preparatorio del Piano Urbanistico Generale denominato “Verso il documento strategico” del Luglio 2022. Nel capitolo “IL SISTEMA INSEDIATIVO” al paragrafo 4 “Gli ambiti di rigenerazione”, relativamente agli ambiti privati degradati, abbandonati o sottoutilizzati, ho trovato una scheda (numero 3) concernente alcuni fabbricati che si trovano all’inizio di via Pontegradella, nei pressi della rotatoria sulla quale insiste anche via Caretti. Da diversi anni, dopo essere stati la sede di alcuni negozi specializzati nell’elettronica e negli elettrodomestici di consumo come Trony e Eldo, questi edifici versano in una stato di abbandono e degrado. Alcune finestre sono state divelte ed evidenti sono le tracce lasciate dai vandali o altri soggetti che bivaccano all’interno dei capannoni. Non si colgono ancora i segni di una rigenerazione e chiedo pertanto che venga realizzata una nuova scheda che chiarisca anche come si intende recuperare e rigenerare tutta l’area. Considerata la mancanza di impianti sportivi per attività indoor nella zona che è densamente popolata, chiediamo di realizzare un impianto per attività al coperto. |
NON ACCOGLIBILE Premesso che l’ambito in oggetto è già riconosciuto dal PUG quale ambito di rigenerazione urbana e classificato TUD “Tessuto urbano, dismesso, sottoutilizzato o interstiziale da rigenerare” (art. 23), si ritiene non accoglibile la proposta di inserimento di una nuova scheda progettuale in quanto, per dimensioni e caratteristiche, la rigenerazione del comparto ha rilevanza edilizia e perché si ritiene preferibile garantire maggiore flessibilità. Per la medesima ragione non si ritiene ammissibile la proposta di vincolare la destinazione a attrezzature sportive. |
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LP |
Vorrei fare riferimento al documento preparatorio del Piano Urbanistico Generale denominato “Verso il documento strategico” del Luglio 2022. Nel capitolo “IL SISTEMA INSEDIATIVO” al paragrafo 4 “Gli ambiti di rigenerazione”, relativamente agli Ambiti di rigenerazione con PUA pregressi non attuati, compare una scheda (numero 72) inerente al sito sul quale sorgeva l’ex stabilimento Cerestar, in via Luigi Turchi, 13. L’azienda in questione ha cessato l’attività alla fine degli anni novanta e da allora il sito è rimasto abbandonato. La mancanza di interesse da parte della nuova società proprietaria ha reso possibile da un lato la nascita e la crescita di numerosi alberi diventati ormai adulti di notevoli dimensioni e dall’altro la formazione di impressionanti cumuli di rifiuti di ogni tipo sversati da cittadini stranieri che bivaccano nei capannoni e che sono stati rimossi solamente grazie all’intervento di alcuni ambientalisti volontari. Chiedo che quest’area sia oggetto di un piano di rigenerazione, di riforestazione urbana e che venga creata una scheda relativa al progetto di recupero dell’area. |
NON ACCOGLIBILE Premesso che l’area è oggetto di PUA vigente le cui previsioni hanno piena efficacia fino a che mantiene validità la relativa convenzione urbanistica, il PUG ha individuato il complesso come TUD (Tessuti urbani dismessi, sottoutilizzati o interstiziali da rigenerare) da attuare con la disciplina prevista all’Art. 23 ed in coerenza con le indicazioni del Progetto Guida 1 “La direttrice dell’innovazione produttiva ed energetica lungo il canale Boicelli”. Per quanto sopra, si ritiene che per l’area oggetto di osservazione il PUG stabilisca indirizzi e regole prescrittive per la sua rigenerazione, pertanto si conferma tale previsione urbanistica. |
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| MCS | Si propone la valorizazione del Po di Primario come infrastruttura verde e blu. | PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Nelle strategie del PUG (cfr. Disciplina, art. 10 e 11 ed elaborato S1), il Po di Primaro è oggetto di azioni progettuali finalizzate alla sua qualificazione e fruizione sostenibile, soprattutto basata sulla ciclopedonalità, come richiesto. La via Ravenna è uno dei tracciati strutturanti della viabilità facenti parte della rete delle infrastrutture verdi e blu, da qualificare dal punto di vista funzionale ed eco-pesaggistico (cfr. elaborato S1) e pertanto dovrà essere interessata anche dal migliormaento delle condizioni di fruizione e di sicurezza soprattutto nel tratto urbano a nord dell’incrocio con via Wagner. L’osservazione risulta quindi già soddisfatta dal PUG assunto. |
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MM1 |
OSSERVAZIONI AL PIANO URBANISTICO DEL COMUNE DI FERRARA per LA ZONA EST – Criticità Ambientali |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Si precisa che il PUG assunto contiene tra i suoli elaborati: • la tav. QC.5.5.2a “Carta degli allagamenti da forti piogge”, che riporta una mappatura empirica delle aree urbane che vanno in sofferenza idraulica in occasione di forti piogge partire dalle segnalazioni pervenute alla Protezione Civile, ai del Vigili del Fuoco e nella pagina segnalazioni del portale web del Comune, negli anni 2017-2019 e in occasione del fortunale dell’agosto 2022, integrata con le risultanze di uno studio effettuato da Hera, nel quale sono individuate aree che tendono ad allagarsi con eventi di 30, 50 e 80 mm di pioggia; • l’elaborato sullo stato della rete fognaria 6.3.3b, redatto in accordo con Servizio ambiente e Ente gestore delle reti; • le schede e le tavole dei vincoli (Tdv2 , vincoli da 79 a 84) che recepisce il PAI e il PGRA, definendo vincoli più prescrittivi delle norme di settore. In ogni caso, si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza) inoltre si propone di aggiungere tra le strategie locali della parte di città, la risoluzione dei problemi di allagamento e di gestione delle acque meteoriche. In relazione alle indicazioni applicative relative agli scarichi, si rimanda alle indicazioni e prescrizioni del Regolamento Edilizio per gli interventi diretti (fatta salva la competenza in capo al servizio Ambiente e all’ente gestore), e alla fase di pianificazione attuativa per gli interventi indiretti (AO/PAIP) |
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MM1 |
LA TAVOLA Q-5-10 SITI CONTAMINATI RIPORTA IN ZONA EST TRA LO SCOLO DI SAN ROCCO A NORD E VIA CONTARDO D’ESTE UN’AREA CON “PROCEDIMENTO DI BONIFICA IN CORSO PER ACCERTATO SUPERAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI RISCHI” CAMPITO IN ARANCIONE. ESSENDO PARTE DI TALE AREA STATA ADIBITA A DISCARICA DI RSU DEL COMUNE DI FERRARA, NON RISULTA NESSUNA PERIMETRAZIONE DELLA TAVOLA S2 DELLO SQUEA |
ACCOGLIBILE Si propone di accogliere l’osservazione integrando la Tav. S1 “Infrastrutture di paesaggio verdi e blu e della mobilità” |
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MM1 Amici della Terra |
Si rileva che nella tav. del Quadro Conoscitivo QC_5_10 (Siti contaminati) l’area a sud di via Contardo d’Este (Ex Cogef) è indicata come contaminazione in corso di accertamento |
ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si precisa che a ottobre 2023 si è concluso il procedimento di bonifica con |
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MM2 |
l campo sportivo e l’ area di riequilibrio ecologico, posti di fronte alle abitazioni di Via dei Gerani, son prive di canale di scolo delle precipitazioni meteoriche. problema segnalato e riconosciuto dal Comune da tempo. Si chiede la realizzazione di un sistema per lo smaltimento delle acque che non scarichi sulla rete fognaria della via che ha problemi di evacuazione riscontrati e dichiarati da Hera e Comune. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che l’osservazione presuppone l’approfondimento di temi specifici che necessitano di una scala di maggior dettaglio rispetto a quella del piano urbanistico generale, da sviluppare nell’ambito di piani, programmi e progetti di attuazione del PUG, del piano triennale delle opere pubbliche e del piano investimenti dell’Ente gestore, si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza); inoltre si propone di aggiungere tra le strategie locali della parte di città, la risoluzione dei problemi di allagamento e di gestione delle acque meteoriche. |
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MM2 |
La rete fognaria di Via dei Gerani ha problemi di smaltimento delle precipitazioni meteoriche, causando frequenti allagamenti delle abitazioni della via. Si chiede il suo collegamento con i canali di scolo della bonifica presenti nella vicinanze o la realizzazione di aree di accumulo delle precipitazioni per evitare gli allagamenti. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Premesso che l’osservazione presuppone l’approfondimento di temi specifici che necessitano di una scala di maggior dettaglio rispetto a quella del piano urbanistico generale, da sviluppare nell’ambito di piani, programmi e progetti di attuazione del PUG, del piano triennale delle opere pubbliche e del piano investimenti dell’Ente gestore, si propone di aggiornare l’elaborato SL1 “Strategie Locali | Parti della Città centrale” individuando l’ambito oggetto di osservazione tra gli “areali urbani con criticità di gestione delle acque meteoriche” (sintesi degli elementi di forza e debolezza); inoltre si propone di aggiungere tra le strategie locali della parte di città, la risoluzione dei problemi di allagamento e di gestione delle acque meteoriche. |
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PF |
IL LOTTO DI TERRENO FOGLIO 136 MAPPALE 1054 RISULTA AREA RESIDENZIALE. SI CHIEDE CHE SIA DESTINATO A VERDE COME PRIMA DEL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO AVVENUTO IN DATA 10/06/2013 SENZA CHE FOSSE SEGUITA LA PROCEDURA CORETTA, DAL MOMENTO CHE VENIVA ACCOLTA UNA OSSERVAZIONE DA PARTE DELLA SOCIETA’ LA NUOVA RESIDENZA CON MOTIVAZIONE DI ERRORE TECNICO MATERIALE SENZA CHE VI FOSSE CORRISPETTIVA ISTRUTTORIA TECNICA A DOCUMENTAZIONE DELL’ERRORE. INOLTRE IL TERRENO DOVEVA ESSERE CEDUTO AL COMUNE SECONDO UN ATTO D’OBBLIGO CUI LA PROPRIETA’ NON HA MAI FATTO FEDE. SI SEGNALA DANNO ERAIALE ANCHE PER LO SFALCIO DEL VERDE EFFETTUATO A CARICO DEL COMUNE ANCHE DOPO LA TRASFORMAZIONE A RESIDENZIALE DEL 2013 E FINO AL SETTEMBRE 2019 COMPROVATO DA DOCUMENTAZIONE IN POSSESSO DELLA SCRIVENETE E REDATTA DA UFFICIO VERDE COMUNALE. SI SEGNALA INOLTRE CHE SUL LOTTO INSISTE UNA SERVITU’ DI PASSAGGIO TUTTORA VALIDA COME ILLUSTRATO IN ISTANZA ALLEGATA DAL MOMENTO CHE IL PRIVATO NON HA MAI CEDUTO L’AREA. RISULTANO INOLTRE PRESENTI 10 CANCELLINI REGOLARMENTE CONCESSIONATI RETROSTANTI LE ABITAZIONI COMPRESE TRA I CIVICI 20 E 28 DI VIA FAVERO CHE ACCEDONO ALL’AREA IN QUESTIONE CONFERMANDO LA NECESSARIA DESTINAZIONE D’USO AD ASC DEL LOTTO PER LA TUTELA DELLA COLLETTIVITA’. |
NON ACCOGLIBILE Premesso che trattasi di lotto inedificato classificato nel RUE vigente tra gli insediamenti prevalentemente residenziali (aree a |
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RB |
Le tavole presenti nel QC_5_5_3a e nel QC_5_5_3b_bis ( pag 131-134) indicano come permeabili aree asfaltate |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento agli elaborati del QC riguardanti la permeabilità dei suoli, si precisa che l’elaborato QC.5.5.3b.bis “Schede permeabilità – Metodo delle Unità Minime”, ora rinominato in QC.5.5.4, aggiorna e dettaglia la tavola QC.5.5.3a. In particolare, le valutazioni fatte nelle cartografie si basano su dati che hanno un livello di dettaglio/approsimazione calibrato sulla scala urbanistica di restituzione degli elaborati. Riguardo le aree segnalate nell’osservazione, riferite al paragrafo UM-175, si precisa che il parcheggio a servizio del centro anziani di via del Melo e l’abitazione di via Frutteti sono già individuate in cartografia come non permeabili, mentre la piccola area asfaltata di via del Melo ha una superficie esigua nell’unità minima che in generale non inficia la valutazione complessiva e le indicazioni necessarie per la discipina e la Valsat. |
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RB |
Nelle SCHEDE NORMATIVE V0, TAVOLA DEI VINCOLI TDV1, punto 68, Impianti fissi per telefonia mobile: “Per tali impianti si rinvia al Regolamento per l’installazione di impianti di telefonia mobile (ABROGATO) ed al nuovo Regolamento “Piano comunale per la localizzazione degli impianti fissi di telefonia mobile” adottato ( MA NON APPROVATO) “. In sostanza si rimanda a Regole prescrittive, limiti e condizionamenti non vigenti. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento alle schede dei vincoli, si propone di riformulare il punto n. 68 “impianti fissi per la telefonia mobile” come segue: “Per tali impianti si rinvia al Regolamento comunale per l’installazione di impianti di telefonia mobile e alle normative nazionali e regionali di settore” |
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L’EX-IDROVORA DI VIA CALDIROLO E’ UN AMBITO PUBBLICO DEGRADATO, ABBANDONATO, SOTTOUTILIZZATO DI CUI MANCA NEL PUG UNA SCHEDA PER LA SUA RIGENERAZIONE CON INDIRIZZI DI TRASFORMAZIONE. |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si precisa che il PUG riconosce la potenzialità strategica del complesso ex idrovora di via Caldirolo, difatti: • è inserito nella ricognizione degli Ambiti degradati, dismessi, sottoutilizzati (QC.6.5) • la sua rigenerazione è inserita nell’ambito del Progetto Guida 4 “La cintura verde del parco delle Mura” e recepita nella scheda SL1 relativa al Centro storico • la tavola “usi e modalità di intervento” la classifica come area per Attrezzature e spazi collettivi. La scelta di non inserire una scheda d’ambito è motivata dalla volontà di garantire maggiore flessibilità a un intervento di interesse pubblico già inquadrato nella strategia di Piano di valorizzazione del Parco delle Mura e delle sue relazioni con la città. |
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RB |
Con riferimento alla SL1 riferita alla cosiddetta Zona Est dove si elencano alcuni elementi di debolezza e di forza relativi alla mobilità e accessibilità dove non si evidenziano la gravità di alcune criticità. 1-Congestionamento del traffico in Via Caldirolo e sua pericolosità per ciclisti e pedoni. 2-Discontinuità e carenza percorsi ciclabili sia interni sia di collegamento il Centro Storico 3-Scarsi collegamenti con il parco delle Mura 4-Criticità collegamenti via Frutteti-Piazzale San Giovanni 5-Criticità collegamenti via Frutteti-rotatoria Piazzale Medaglie d’Oro 6-Scarsa copertura TPL |
PARZIALMENTE ACCOGLIBILE Con riferimento a quanto segnalato dall’osservante, si formula la seguente controdeduzione: 1) Si evidenzia che la SL1 già prevede la ricucitura dei collegamenti ciclabili nord-sud all’interno della parte di città (via Frutteti, via Turchi, via del Melo) e altresì prevede l’incremento dei collegamenti est-ovest con il Centro Storico (Progetto Guida 4) e quindi anche con il circuito ciclabile esistente sul vallo. La realizzazione di una ciclabile dedicata lungo via Caldirolo risulta scarsamente praticabile per le sue caratteristiche fisiche e la sua classificazione quale strada urbana di scorrimento. 2), 3) Si ritiene opportuno inserire il tratto di via Zanardi e di via Frutteti tra le criticità della rete ciclabile ma si rimandano gli aspetti progettuali di dettaglio agli strumenti attuativi del PUG, ai piani settoriali (PUMS) e alla programmazione delle OOPP. 4), 5), 6) Si precisa che per mero errore materiale lo schema relativo alla strategia locale 2 del quartiere riporta in legenda la dicitura “Rete ciclabile esistente” volendo invece rappresentare sia i tratti esistenti che quelli di progetto (per la distinzione si rimanda allo schema riportato nel paragrafo relativo all’analisi diagnostica). Gli aspetti progettuali di dettaglio sono demandati agli strumenti attuativi del PUG, ai piani settoriali (PUMS) e alla programmazione delle OOPP. Si precisa inoltre che gli schemi strategici hanno carattere ideogrammatico, e pertanto i collegamenti con il vallo della Mura in direzione est-ovest non vanno interpretati come localizzazioni uniche e definitive. 7) Si conferma la diagnosi che ritiene buona la copertura geografica delle linee urbane, non è invece competenza del PUG entrare nel merito di aspetti gestionali del servizio quali la frequenza delle corse e la composizione della flotta. |
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Via Caldirolo , via Gramicia e via Bacchelli in quanto strade carrabili intorno alle mura, nella proposta di PUG sono ” da qualificare con forestazione lineare, spazi della mobilità sostenibile e potenziamento dei sistemi di drenaggio delle acque superficiali”. Non si pone in evidenza il carattere panoramico e paesaggistico di queste strade, meta di migliaia di turisti che le percorrono in auto o pullman per ammirare le Mura. Il PUG dovrebbe fissare i vincoli delle strade panoramiche o di rilievo paesaggistico sulle carrabili da cui si possono ammirare le Mura ed anche una eventuale forestazione dovrebbe essere accompagnata da uno studio adeguato per verificare l’impatto della trasformazione rispetto ai punti di vista della viabilità panoramica |
NON ACCOGLIBILE Premesso che: a) le strade di rilievo paesaggistico sono individuate dal PUG su percorsi della mobilità lenta più funzionali alla fruizione del paesaggio e ad un uso ricreativo e turistico del territorio, b) le strade panoramiche sono infrastrutture lineari del paesaggio derivanti dagli strumenti di pianificazione sovraordinata (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), la proposta formulata dall’osservante non è accoglibile in quanto via Caldirolo, via Gramicia, via Bacchelli si configurano come strade di scorrimento urbano, mediamente trafficate. L’osservazione non è coerente con lo stato di fatto, le caratteristiche funzionali delle strade ed il loro contesto urbanistico e paesaggistico. |