Alcune delle proposte emerse dal Forum Ferrara Partecipata
Ferrara Si terrà domani, alle 18, nella biblioteca del Centro Documentazione Donna (via Terranuova 12B), la presentazione della pubblicazione realizzata dal Forum Ferrara partecipata dedicata al compendio militare composto dalla Caserma Pozzuolo del Friuli e dalla Cavallerizza di via Scandiana e che raccoglie varie idee per una sua riqualificazione.
La pubblicazione si intitola “Una Caserma Partecipata”. Michele Nani, attivista del Forum, coordinerà lo svolgimento dell’incontro al quale interverranno lo scrittore Sandro Abruzzese (autore di Mezzogiorno padano, Casapercasa, Niente da vedere) e l’antropologo urbano di Unife Giuseppe Scandurra.
Qui di seguito presentiamo alcuni degli interventi proposti nella pubblicazione, che gode di una parte introduttiva scritta dall’architetto Andrea Malacarne, per lungo tempo presidente di Italia Nostra Ferrara, di cui rimane autorevolissimo esponente.
Biblioteca sociale La Biblioteca Popolare Giardino, ad esempio, propone che gli spazi dell’ex caserma ospitino una biblioteca sociale, sull’esempio di quelle finlandesi, «che rimetta al centro della città e delle persone che la abitano un luogo dove si possa stare liberamente, senza vincoli di natura commerciale o associativa, dove si possano realizzare incontri e passioni in un’atmosfera aperta, conviviale, “contaminata”, nella convinzione che questo sia il modo migliore per creare davvero cultura e cittadinanza».
Parcheggio e polo dell’istruzione «Lo spazio dell’ex Caserma, con due localizzazioni ai lati della vita Scandina, può essere una buona occasione per drenare parte del flusso di auto che accedono alla città in un quartiere vicino al centro e denso di attrattive storico-culturali», scrive Marzia Marchi nel suo intervento, che propone di creare «un parcheggio nell’area dell’ex Cavallerizza legato all’acquisto dei biglietti per gli accessi museali», dunque «dedicato esclusivamente a chi viene a Ferrara». La seconda parte della proposta è invece di tutt’altra natura: «La cubatura dell’ex Caserma potrebbe invece diventare un polo d’istruzione, innanzitutto accogliendo la sede del Cpia (Centro per l’istruzione degli adulti)». L’area, propone Marchi (che insegna al Cpia, ndr), «potrebbe fungere da polo di riferimento anche per gli studenti universitari stranieri, con tanto di alloggi a prezzo calmierato».
L’ex Caserma e Schifanoia L’intervento di Emanuele Mari propone invece di legare la riqualificazione della ex Caserma a vicinissimo Palazzo Schifanoia, realizzando «spazi dedicati per laboratori indirizzati a scolaresche e adulti» e poi «una sala conferenze capiente e moderna, con attrezzature adeguate». E, ancora, «un’area per mostre temporanee», una nuova collocazione per altre istituzioni culturali, e un luogo in cui fornire servizi turistici essenziali: toilette, attività di ristorazione, parcheggi.
Accademia del Clima Per Ornella Menculini si dovrebbe realizzare una “Accademia del Clima” «come quella esistente nel centro di Parigi: uno spazio pubblico e libero, sempre aperto alle associazioni ambientaliste e ai cittadini impegnati in buone prassi ecologiche e climatiche».
Cittadella della cultura e della socialità Corrado Oddi propone invece di trasformare alcuni spazi della ex Caserma in luoghi per la socialità, dove i privati e le associazioni possono riunirsi, soprattutto «visto che, ormai, in questa città, i luoghi di incontro per i cittadini e le associazioni sono sempre più rarefatti».
Esperienze teatrali L’ex direttore artistico del Teatro comunale Marino Pedroni guarda agli spazi della Cavallerizza come luoghi per esperienze performative in una città «che non ha alcun luogo destinato al teatro moderno e contemporaneo», pensato anche per «bambini e ragazzi o per le drammaturgie e coreografie contemporanee». Sfruttando la vicinanza con luoghi di alta cultura per «favorire intersezioni fra differenti progetti di natura visiva, musicale, performativa».
Cohousing Una proposta particolare è quella di Caterina Sateriale, che avanza l’idea di realizzare un cohousing per giovani coppie, «che vi accederebbero con affitto agevolato per un tempo massimo, ad esempio, di otto/dieci anni, per consentire un ricambio di opportunità».
Università e spazio pubblico Lo studioso Ranieri Varese, che considera «il progetto Feris pericoloso per la città», sottolinea il tema della ex Caserma come spazio in cui costruire uno studentato a gestione diretta universitaria, con spazi didattici e servizi collegati. Per l’edificio della ex Cavallerizza propone che sia una sala polivalente, «punto di incontro, fruito non solo dalla popolazione del quartiere ma da quanti, turisti, studenti, lo frequentano» in quanto spazio racchiuso da università, scuole, musei, chiese e conventi.
Museo scientifico interattivo L’idea di Roberto Zambelli, che si è prodigato anche nello sperimentare l’aiuto dell’intelligenza artificiale di ChatGpt per ottenere qualche risposta utile, è invece di creare un «polo museale tecnico scientifico interattivo», con spazi dedicati alle innovazioni «calde», spazi per inglobare il Museo di storia naturale e le collezioni dell’Università, nonché un planetario e fare incubatore di start-up. Farne dunque una «piazza delle Scienze».