Gli obiettivi di fondo delle politiche dei rifiuti
E’ ormai da lungo tempo che sono chiari e, almeno sulla carta, sanciti i principi di
fondo cui attenersi per attuare una buona politica del ciclo dei rifiuti. Parlo delle
famose 4R ( riduzione, riuso, riciclaggio e recupero), che ispira la normativa
europea e la stessa legislazione italiana, che fissa sin dal Codice ambientale del
2006 la gerarchia della gestione dei rifiuti1
.
Accanto a questi riferimenti, si è andata sempre più affermando l’idea – anche
questa, a parole, accettata e sostenuta dall’insieme dei soggetti che si occupano di
politica dei rifiuti- che si tratta di passare ad un sistema di economia circolare,
abbandonando quella di tipo lineare. Insomma, di lasciare da parte lo schema
“produzione- consumo-scarto” per assumere, invece, l’ottica che anche lo scarto sia
quanto più ridotto possibile e diventi esso stesso risorsa. Come ha scritto la Direzione
Generale del Parlamento Europeo, “ l’economia circolare è un modello di produzione
e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione,
ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti
al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è
composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile, nel ciclo economico. Così si
possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando
ulteriore valore”…….
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