Skip to main content
Quando: Sabato 25 gennaio 2025
Dove: Conad, via Krasnodar

    Trasformare Ferrara in una città delle pari opportunità, convegno 3 ottobre. La visione delle donne.

    Continua la riflessione del Gruppo Ferrara, le donne e la città”, nato all’interno del Forum città partecipata, sugli spazi della città visti in un’ottica femminile e femminista. Dopo il primo incontro pubblico dell’8 maggio scorso, l’appuntamento con la città è il convegno del 3 ottobre dal titolo “La visione delle donne per trasformare Ferrara in una città delle pari opportunità”, che si svolgerà presso la Sala Sinodale della Parrocchia di S. Giacomo apostolo a partire dalle ore 17. Dopo l’introduzione di Alessandra Guidorzi del Forum Ferrara Partecipata e i saluti di Laura Calafà, Ordinaria di Diritto del lavoro, Università di Verona, interverranno Chiara Belingardi, ricercatrice, master “Città di genere”.Co-autrice de “La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione “ a cura di C. Belingardi, F. Castelli, S. Olcuire, e Antonella Parigi, co-fondatrice Scuola Holden, Presidente “Torino città per le donne” ,Assessora alla Cultura, Pari Opportunità, Turismo della città di Moncalieri .

    Con questo secondo incontro pubblico “ Ferrara, le donne e la città” riprendono il dibattito sulla città a misura di donna, come nuovo modello urbanistico e culturale, paradigma di un nuovo modo di vivere insieme. “Per questo, dicono,  la città va ripensata nei suoi spazi pubblici, di vita, di lavoro e  di relazione, perché diventino accoglienti per tutte e per tutti.” Nel corso dell’incontro le relatrici porteranno  esperienze e riflessioni su come favorire il cambiamento prendendo spunto da città impegnate a promuovere l’integrazione di genere nelle politiche urbanistiche, sociali e culturali.

    Dal progetto di trasformazione urbana di Ferrara dal punto di vista delle donne:  la visione.

    “C’è bisogno di un pensiero alternativo e inedito sulla città e gli spazi.“ Si fa urgente una domanda di pensiero e di visioni nuove che mettano al centro le relazioni umane, i nessi tra le cose, il senso, l’immateriale, le connessioni tra saperi e discipline, gli ecosistemi, le reti, la biologia, i sensi” ( Elena Granata).

    L’emergenza climatica e la crisi ecologica e sociale in atto ci richiedono di reimmaginare le città. II modello attuale, basato sui valori immobiliari e sulle strutture produttive del secolo scorso, mostra limiti invalicabili. Per cambiare modello è indispensabile creare le condizioni per un’alternativa di giustizia sociale ed ecologica intrecciando il contrasto alla  crisi climatica con l’equità e la lotta alle diseguaglianze.

    Se l’urgenza, per una città più vivibile, è quella di ridurre ed eliminare le emissioni di gas serra, sappiamo che ciò sarà possibile solo tramite un processo sistemico che modifichi grandemente il nostro modo di produrre, consumare, abitare, instaurare relazioni sociali. Per farlo dobbiamo ripensare i sistemi nel loro insieme, abbandonando la visione del mondo solo economica liberista che governa le aree urbane  per passare a una visione ecologica, in grado di collegare le complesse dinamiche della vita quotidiana con la tutela dei beni comuni ( aria, acqua, suolo) e la garanzia dei servizi ai cittadini ( educazione, sanità, trasporti).

    Lo sguardo delle donne sulla città può dare un grande contributo a cambiare il pensiero sulla città stessa e immaginare  nuovi modi di vivere insieme

    Pubblicato

    27/09/2024

    Condividi