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Quando: sabato 21 dicembre 2024
Dove: Corso di Porta Mare. Torrione san Giovanni
Quando: Sabato 7 dicembre , ore 10:30
Dove: Corso di Porta Mare. Torrione san Giovanni

    Tag: Telestense

    Trasformare Ferrara in una città delle pari opportunità, convegno 3 ottobre. La visione delle donne.

    Continua la riflessione del Gruppo Ferrara, le donne e la città”, nato all’interno del Forum città partecipata, sugli spazi della città visti in un’ottica femminile e femminista. Dopo il primo incontro pubblico dell’8 maggio scorso, l’appuntamento con la città è il convegno del 3 ottobre dal titolo “La visione delle donne per trasformare Ferrara in una città delle pari opportunità”, che si svolgerà presso la Sala Sinodale della Parrocchia di S. Giacomo apostolo a partire dalle ore 17. Dopo l’introduzione di Alessandra Guidorzi del Forum Ferrara Partecipata e i saluti di Laura Calafà, Ordinaria di Diritto del lavoro, Università di Verona, interverranno Chiara Belingardi, ricercatrice, master “Città di genere”.Co-autrice de “La libertà è una passeggiata. Donne e spazi urbani tra violenza strutturale e autodeterminazione “ a cura di C. Belingardi, F. Castelli, S. Olcuire, e Antonella Parigi, co-fondatrice Scuola Holden, Presidente “Torino città per le donne” ,Assessora alla Cultura, Pari Opportunità, Turismo della città di Moncalieri .

    Con questo secondo incontro pubblico “ Ferrara, le donne e la città” riprendono il dibattito sulla città a misura di donna, come nuovo modello urbanistico e culturale, paradigma di un nuovo modo di vivere insieme. “Per questo, dicono,  la città va ripensata nei suoi spazi pubblici, di vita, di lavoro e  di relazione, perché diventino accoglienti per tutte e per tutti.” Nel corso dell’incontro le relatrici porteranno  esperienze e riflessioni su come favorire il cambiamento prendendo spunto da città impegnate a promuovere l’integrazione di genere nelle politiche urbanistiche, sociali e culturali.

    Dal progetto di trasformazione urbana di Ferrara dal punto di vista delle donne:  la visione.

    “C’è bisogno di un pensiero alternativo e inedito sulla città e gli spazi.“ Si fa urgente una domanda di pensiero e di visioni nuove che mettano al centro le relazioni umane, i nessi tra le cose, il senso, l’immateriale, le connessioni tra saperi e discipline, gli ecosistemi, le reti, la biologia, i sensi” ( Elena Granata).

    L’emergenza climatica e la crisi ecologica e sociale in atto ci richiedono di reimmaginare le città. II modello attuale, basato sui valori immobiliari e sulle strutture produttive del secolo scorso, mostra limiti invalicabili. Per cambiare modello è indispensabile creare le condizioni per un’alternativa di giustizia sociale ed ecologica intrecciando il contrasto alla  crisi climatica con l’equità e la lotta alle diseguaglianze.

    Se l’urgenza, per una città più vivibile, è quella di ridurre ed eliminare le emissioni di gas serra, sappiamo che ciò sarà possibile solo tramite un processo sistemico che modifichi grandemente il nostro modo di produrre, consumare, abitare, instaurare relazioni sociali. Per farlo dobbiamo ripensare i sistemi nel loro insieme, abbandonando la visione del mondo solo economica liberista che governa le aree urbane  per passare a una visione ecologica, in grado di collegare le complesse dinamiche della vita quotidiana con la tutela dei beni comuni ( aria, acqua, suolo) e la garanzia dei servizi ai cittadini ( educazione, sanità, trasporti).

    Lo sguardo delle donne sulla città può dare un grande contributo a cambiare il pensiero sulla città stessa e immaginare  nuovi modi di vivere insieme

    Il Forum Ferrara Partecipata porta le donne al centro della pianificazione urbana

    Grande interesse mercoledì pomeriggio per l’incontro organizzato dal Forum Ferrara Partecipata, chiamato “Le donne al centro della pianificazione urbana per nuovi modelli di convivenza”.

    Principale protagonista dell’appuntamento è stata Elena Granata, docente di urbanistica al Politecnico di Milano, che ha parlato – tra le altre – anche del suo libro “Il senso delle donne per la città”.

     

    Detto Tra Noi – Ferrara città a misura delle donne?

    Detto Tra Noi – Puntata del 2 maggio 2024

    Come deve cambiare Ferrara per diventare una città a misura di donne?

    Il tema è al centro della nuova puntata di “Detto tra noi” di Telestense.

    Se ne parla con Paola Gatti ed Alessandra Guidorzi, esponenti del Forum Ferrara Partecipata, che organizza un incontro pubblico su questa tema, mercoledì 8 maggio alle 17,00 presso la Sala Sinodale della Parrocchia di San Giacomo Apostolo.

    Forum Ferrara Partecipata: no alla privatizzazione dei Beni Comuni

    Partecipazione attiva della cittadinanza e cura dei Beni Comuni, cioè dei beni e dei servizi funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e al libero sviluppo della persona: sono i due poli della visione del futuro della città al centro del terzo incontro del Forum Ferrara Partecipata, che si è tenuto venerdì 16 Febbraio nella Chiesa di San Giacomo apostolo.

    Beni comuni cioe’ beni, naturali e sociali,  a disposizione  di tutti sono le risorse collettive su cui il Forum Ferrara partecipata  ha invitato i cittadini e le forze politiche al confronto per realizzare una nuova gestione pubblica di questi servizi, dai rifiuti, all’ acqua, all’energia, al trasporto pubblico, alla casa,alla  salute, che, per la loro stessa natura,   non possono essere orientati dalle logiche di mercato, cioè dalla corsa alle privatizzazioni,  ma devono basarsi sulla partecipazione della cittadinanza.

     Obiettivo dell’incontro una richiesta esplicita alle Istituzioni  di coinvolgimento nella progettazione della città guardando a una diversa idea dell’abitare insieme, in sostanza la proposta,di  una visione diversa  delle relazioni nella gestione dei beni comuni fra amministratori e cittadinanza che deve tutelarli e prendersene cura con una responsabilità condivisa.

    Tre i relatori e tre i racconti per rendere esplicito il senso della proposta. Quello di Corrado Oddi incentrato sulla necessità  per una societa democratica di rafforzare la gestione pubblica partecipata e il ruolo dell’intervento pubblico nella gestione dei servizi pubblici dalla sanità all’edilizia pubblica  al trasporto pubblico locale, con due proposte nell’immediato, la ripubblicizzazione di due fondamentali servizi gestiti da Hera, la gestione dei rifiuti urbani e del servizio idrico Oddi ha anche aggiunto la proposta di reinternalizzare  i servizi comunali, dai nidi alle scuole, dell’infanzia alle biblioteche, che sono state oggetti di esternalizzazioni dal 2010 in avanti.

    Per Marco Bersani, socio fondatore di Attac Italia, la piu vasta rete di opposizione alle logiche dell’economia e della politica neoliberista, il  governo delle persone e delle cose secondo il neoliberismo antepone il profitto ad ogni altra considerazione, facendo  del mercato il regolatore unico della convivenza civile- “Solo una  societa della cura, come  nuovo paradigma culturale, ha aggiunto,  può tornare ad assicurare una qualità della vita degna per tutta la collettività.

    Il professor Alfredo Alietti, sociologo di Unife, autore con Romeo Farinella, docente di Progettazione urbanistica, del  saggio “Per un manifesto contro la citta autoritaria” è intervenuto sul futuro delle nostre città e del loro ruolo all’interno dei processi democratici. La sua  riflessione intende legare città, democrazia, diritti, politiche, diseguaglianze, crisi ambientale, autoritarismo, portando allo scoperto il carattere disumano e disumanizzante di pratiche di governo di carattere neoliberista, contro le quali appare difficile opporsi,  divenute egemoni in questi anni nelle nostre comunità.

    All’invito esteso dal Forum ai candidati sindaco e sindaca alle prossime amministrative ha risposto positivamente Anna Zonari , intervenuta per  dare un contributo alla riflessione sulla domanda che il Forum intende rivolgere al/la futuro/a sindaco/a di Ferrara su come intenda promuovere nella prossima legislatura la gestione partecipata dei beni comuni, non come  semplice consultazione della cittadinanza, ma come decisione condivisa.  Impossibilitato ad intervenire il sindaco uscente Alan Fabbri, Nessuna risposta da parte di Fabio Anselmo.

    Emergenza clima: proposte per la conversione ecologica della città dal Forum Ferrara Partecipata

    Secondo gli analisti siamo vicini al punto di non ritorno, per questo dovremmo decidere con tempestività di invertire la rotta. Le catastrofi ambientali legate al  cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni di CO2, chiedono a governanti e popolazioni di cambiare stili di vita e modello di sviluppo. Partono da queste premesse   le proposte presentate dal Forum Ferrara partecipata alla città e ai politici locali.

    Quattro Proposte per la Ferrara di domani concrete e dettagliate, da offrire ai politici  in questa vigilia di elezioni amministrative, che convergono su misure tese a ridurre le famigerate emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti, pericolose e per la salute dell’ambiente e delle persone Chiunque dovesse vincere le elezioni dovrà, infatti,  rendere conto alla popolazione delle scelte che farà sul tema del contrasto al cambiamento del clima, pericolo incombente e reale a tutte le latitudini.

    Ad avanzarle ad una platea di cittadine e cittadini, rappresentanti di Istizuioni associazioni e politica locale è stata martedì 16 Gennaio nella chiesa di S. Giacomo apostolo, Francesca Cigala Fulgosi, rappresentante del Forum Ferrara Partecipata, rete di associazioni impegnate a riflettere sui bisogni della città., che da anni affronta con studiosi ed esperti i temi della CONVERSIONE ECOLOGICA.

    L’incontro di informazione e confronto ha visto i contributi di Romeo Farinella, architetto-urbanista dell’Università di Ferrara e Margherita Venturi, professoressa Alma Mater, del gruppo “Energia Per l’Italia”.. Per il professor Farinella, attento a sottolineare come le politiche tese alla transizione ecologica abbiano bisogno di una visione complessiva non di interventi spot e di demagogia: “Serve una visione della Ferrara del futuro, che tenga insieme sostenibilità economica, sociale, ambientale, come sottolineato dall’agenda 2030 e dal PNRR, che accanto alla transizione ecologica e digitale, grandi sfide del nostro tempo, mette  le politiche di inclusione e riduzione delle diseguaglianze.

    Dalla professoressa Venturi un quadro articolato delle energie alternative in sostituzione dei combustibili fossili. Non valgono tutte allo stesso modo, né per i costi  né per la riduzione effettiva delle emissioni di CO2, né per i rischi che comportano.“Attenti, allora,  alle false rassicurazioni delle lobby del fossile, alle false alternative, in sostanza, alle bufale ai danni del cittadino. Bocciato decisamente dalla studiosa , il nucleare, per tanti versi insostenibile. Promossi l’eolico e il fotovoltaico.

    Per pianificare un nuovo disegno della città, dice il Forum Ferrara partecipata, bisogna puntare   alla salvaguardia del territorio,  alla riduzione del consumo di suolo, alla riduzione degli sprechi, alla tutela dei beni comuni, a nuovi modi di gestire la mobilità, gli spazi e il verde urbano. Necessarie nuove politiche energetiche, un nuovo welfare e politiche abitative adeguate. Le azioni proposte all’interno di un piano articolato riconoscono un ruolo centrale al  tema della  mobilità e prevedono

    un potenziamento forte del trasporto pubblico, da rendere tendenzialmente gratuito e ecologicamente sostenibile, piste ciclabili, navette elettriche gratuite, parcheggi scambiatori, estensione ZTL e aree a 30km orari , pubblicizzazione dell’azienda che gestisce il  servizio. Necessaria, si è detto,  una trama verde per la città, da fermare completamente il consumo di suolo,  da mantenere e valorizzare il paesaggio agricolo da  utilizzare le aree dismesse anche per attività considerate strategiche e/o di interesse pubblico. Per la transizione energetica urge promuovere comunità energetiche e l’efficientamento energetico degli edifici, a partire da quelli  pubblici, fermare tutte le autorizzazioni agli impianti di biogas/biometano. Per la rigenerazione urbana, il Forum oltre a  ribadire  la centralità dell’interesse pubblico, chiede l’elaborazione di un piano casa programmando risorse per i prossimi 10 anni per alloggi dedicati alle fasce più marginali, studenti e a chi cerca affitto a canone agevolato, la riorganizzazione degli spazi pubblici dei quartieri della città per favorire sicurezza e mobilità attiva per anziani e bambini, una pianificazione territoriale per la valorizzazione delle vie d’acqua e la sicurezza,  ma anche il ripensamento dell’organizzazione del commercio mettendolo in relazione con il tema della mobilità. Un piano certamente ambizioso a cui  l’Università dovrebbe dare un contributo importante, con l’Amministrazione pubblica e gli altri principali attori socio-economici locali.

    Forum Ferrara Partecipata, costruire la città con la cittadinanza attiva

    Martedì 20 giugno 2023, alle ore 17, si svolgerà presso Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Via Quartieri 8, aula A2, un incontro con la Prof.ssa Débora Rocha dell’Universidade Federal do Paraná, Curitiba, Brasile sul tema: Curitiba, costruire la città con la cittadinanza attiva.

    L’incontro sarà introdotto dal Prof. Romeo Farinella del Dipartimento di Architettura di UNIFE ed interverrà il Prof. Alfredo Alietti, direttore del Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale di UNIFE.

    La Prof.ssa Débora Rocha è architetto-urbanista e sta svolgendo un periodo di ricerca presso l’Università di Ferrara. È specialista di politiche pubbliche per la città e l’ambiente, democrazia partecipativa e movimenti sociali. Si occupa a Curitiba e in altre città brasiliane di conflitti urbani e costruzione non liberista della città. Tale incontro riprende e sviluppa tematiche già affrontate negli altri incontri organizzati dal Dipartimento di Architettura di UNIFE e il Forum Ferrara Partecipata. Scopo dell’iniziativa è di rafforzare un progetto culturale di “cittadinanza attiva” orientato allo scambio e confronto di esperienze e casi studio, in una prospettiva locale e globale.

    L’intenzione è quella di consolidare questa esperienza rendendola ricorrente, dove ricercatori, associazioni, cittadini si confrontano su temi che interessano il futuro delle città, dei territori e delle comunità che li vivono, proponendo percorsi di riflessione critica su politiche, azioni e esperienze inerenti alla transizione ecologica, con l’obiettivo di entrare nel merito delle narrazioni retoriche che oggi spesso banalizzano i problemi posti dalla mutazione climatica in corso.

    L’incontro è organizzato dal Laboratorio CITERlab del Dipartimento di Architettura e dal Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale di UNIFE, insieme al Forum Ferrara Partecipata.

    DI CHI È LA CITTÀ? 10 maggio, Ferrara, Factory Grisu’

    DI CHI È LA CITTÀ, PROCESSI PARTECIPATIVI E RIGENERAZIONE URBANA è il titolo dell’incontro sui temi della rigenerazione urbana che si svolgerà mercoledì 10 maggio a Factory Grisù , alle ore 17:00.

    Si conclude, con questo ultimo appuntamento, la serie di quattro  incontri sul futuro della città promossi dal Forum Ferrara Partecipata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura Unife. All’incontro, coordinato da  Dalia Bighinati del Forum Ferrara Partecipata, interverranno gli urbanisti Carlo Cellamare urbanista, DICEA, Università La Sapienza di Roma, Alfredo Alietti sociologo urbano, Dipartimento di studi Umanistici, Università di Ferrara.

    A loro verrà posta la domanda su chi  ha diritto a decidere del futuro delle città, per capire quali spazi decisionali ci siano, accanto alle Istituzioni di governo della città,  per le cittadine e i cittadini di ogni estrazione sociale, età, cultura, ideologia, interessi economici e professione.

    Quali possibilità la cittadinanza abbia, in sintesi, di essere ascoltata e di contare effettivamente sui progetti di rigenerazione urbana,  perchè la Ferrara del futuro si realizzi sulla base di una visione il più possibile condivisa e non calata dall’alto.

    Feris: “Il nostro lavoro continua”

    Comunicato a cura di Forum Ferrara Partecipata

    Nella serata di lunedì 27 febbraio, il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e, di fatto, accantona il progetto originario.

    Infatti, nella mozione si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città, si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione) e si avanza l’impegno a destinare quell’area a Parco Urbano con conseguente inedificabilità, si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico, si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico- archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati.

    Questi impegni rappresentano senza dubbio un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris.

    Registriamo positivamente l’evidente retromarcia dell’Amministrazione Comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale.

    Ciò è stato reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale.

    Siamo soddisfatti anche dal riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle Associazioni e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati.

    Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro lavoro e nel nostro impegno con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione approvata in Consiglio Comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno.

    Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro.

    Anche per questo Forum Ferrara Partecipata ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito. In attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione Comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio Comunale.

    Vi ricordiamo poi l’appuntamento di questa sera alle 19 al Centro di promozione sociale La Resistenza ( via Resistenza 34 ) per il dibattito: “Il progetto Fé.ris contribuisce ad una città “sana ?”

    Alle 18 faremo un brindisi di festeggiamento al grande risultato ottenuto con l’impegno di tanti cittadini!

    Feris: si riparte dalla mozione di Ferrara Nostra. Partecipazione dei cittadini e nuovi impegni per l’Amministrazione. Soddisfatto il Forum

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato con cui il Forum Ferrara partecipata commenta il risultato della mozione di Ferrara Nostra in Consiglio comunale.

    Nella serata di lunedì 27 febbraio, il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità una mozione che modifica radicalmente il progetto Feris e. di fatto, accantona il progetto originario.

    Infatti, nella mozione

    • si riconosce la necessità di avviare un processo partecipativo nella città,
    • si stralcia l’ipotesi di costruire una nuova grande struttura commerciale in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una sua diversa localizzazione)
    • si avanza l’impegno a destinare quell’area a Parco Urbano con conseguente inedificabilità,
    • si abbandona l’idea del parcheggio in viale Volano per vincolare quella zona a verde pubblico,
    • si individua l’utilità, per la ristrutturazione della ex Caserma di Cisterna del Follo, di un suo dimensionamento rispetto alle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi e, in una relazione con l’Università, di prevedere uno studentato, ma a prezzi calmierati.

    Questi impegni rappresentano senza dubbio un risultato e una vittoria importante per la città, che sarebbe stata irrimediabilmente deturpata da un intervento privo di pubblica utilità e fortemente invasivo nei confronti del sistema delle Mura, come previsto nel progetto originario di Feris.

    Registriamo positivamente l’evidente retromarcia dell’Amministrazione Comunale rispetto al progetto presentato alla fine di luglio in Consiglio comunale.

    Ciò è stato reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata e dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale.

    Siamo soddisfatti anche dal riconoscimento che, anch’esso in modo unanime, è stato dato alla partecipazione e alla mobilitazione dei cittadini e delle Associazioni e ci auguriamo che di questo si tenga conto anche in futuro, smettendo di insinuare che essi siano animati da pregiudiziali di tipo ideologico, come è stato fatto a più riprese nei mesi passati.

    Per quanto ci riguarda, continueremo nel nostro lavoro e nel nostro impegno con l’obiettivo, in primo luogo, di vigilare sugli impegni assunti con la mozione approvata in Consiglio Comunale e di consolidare ulteriormente questo risultato, a partire dal fatto di non dare corso all’apertura di una nuova struttura commerciale in una città che non ne ha bisogno.

    Soprattutto, andremo avanti nel coinvolgimento dei cittadini perché il progetto di ristrutturazione della ex Caserma sia effettivamente indirizzato all’utilità pubblica e alle necessità di una città che vuole guardare al futuro. Anche per questo Forum Ferrara Partecipata ha già previsto di organizzare per martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito. In attesa e anche come stimolo perché parta il processo partecipativo da parte dell’Amministrazione Comunale indicato dalla mozione approvata in Consiglio Comunale.

    Naturalmente il Forum conferma i convegni di approfondimento sui temi della città.

    Feris: salta il supermercato di via Caldirolo dopo l’emendamento di Ferrara Nostra

    Il supermercato di via Caldirolo non si farà e il progetto Feris è ora destinato ad un ‘ripensamento’ da parte della maggioranza. A mettere in crisi il progetto originario è stato il gruppo consiliare Ferrara Nostra, che proprio arriva dalla maggioranza che alle ultime amministrative aveva sostenuto Alan Fabbri.

    Francesca Savini – che insieme a Catia Pignatti e Luca Caprini compone il gruppo consiliare in questione – ha presentato, durante il consiglio comunale di lunedì 27 febbraio (conclusosi alle 23.20) una mozione che contestava sia la realizzazione del supermercato di via Caldirolo, sia il parcheggio di via Volano, ponendo dubbi anche sullo studentato dell’ex-caserma.

    La mozione dei tre ex-leghisti ha rischiato di mettere in crisi la maggioranza, a cui sono seguiti due emendamenti di Tommaso Mantovani (M5S) e della consigliera Diletta D’Andrea (FI). Nel dibattito che ne è seguito ha risposto l’assessore Alessandro Balboni sostenendo che il progetto Feris già era sostenibile, ma che verrà modificato presentando idee migliorative. Non ha vinto il No Feris – ha dichiarato Balboni – ma il dialogo ed il confronto.

    A sua volta, il sindaco Fabbri ha accusato il PD di aver incentivato in passato la realizzazione di ipermercati sul territorio cittadino e di aver agito facendo ostruzionismo ad un progetto di riqualifica. Ha sottolineato poi di “non essere sottomessi ad alcun privato”.

    L’emendamento del M5S è stato approvato all’unanimità, mentre l’emendamento corretto della maggioranza è stato approvato con 17 voti favorevoli e 14 astenuti. La mozione di Ferrara nostra è stata quindi approvata all’unanimità.

    Per cui il progetto Feris verrà modificato, vincolando in primis l’area di via Caldirolo che dunque non avrà il tanto contestato supermercato.

    Progetto Feris ai blocchi della ri-partenza, con l’unanimità del Consiglio comunale

    In un comunicato  la soddisfazione del Forum Ferrara partecipata, grata ai consiglieri di Ferrara Nostra che ne hanno ascoltato la voce e accolto le critiche in uno scontro con l’Amministrazione, che è stato mediatico, oltre che di merito.

    Il Consiglio Comunale di ieri non poteva andare meglio per il Forum Ferrara partecipata che ha visto accolte le principali critiche rivolte in questi mesi al progetto Feris a partire, come ha detto la consigliera di Ferrara Nostra Francesca Savini – che insieme a Catia Pignatti e Luca Caprini compone il gruppo consiliare che ha presentato ieri  in Consiglio la mozione che  contesta  il progetto –  dallo  squilibrio fra interesse privato e interesse pubblico e la prevalenza dell’interesse privato su quello pubblico, come osservato dalla stessa Conferenza preliminare dei servizi riunitasi in ottobre, del cui verbale la Savini ha consigliato la lettura .

    La mozione ha accolto quello che il Forum chiede da luglio:

    avviare un processo partecipativo nella città,
    bocciare un ipermercato in Via Caldirolo (pur mantenendo aperta la porta per una diversa localizzazione) e destinare l’area a Parco Urbano quindi inedificabile.
    niente parcheggio in viale Volano in un’area da vincolare a verde pubblico,
    recupero della ex Caserma di Cisterna del Follo che tenga conto delle ricerche storico-archeologiche da effettuarsi sul sito, prevedendo in accordo con l’Università la costruzione di uno studentato a prezzi calmierati.
    Questi impegni, scrive il Forum in un comunicato stampa inviato alle redazioni in mattinata  rappresentano un risultato e una vittoria importante per la città, testimoniata dal dietrofront dell’Amministrazione Comunale  rispetto al progetto di luglio.

    Un risultato, continua il comunicato, reso possibile dal lavoro del Forum Ferrara Partecipata,  dalla forte mobilitazione dei cittadini espressa in particolare in queste ultime settimane, ed anche dal recepimento delle loro istanze da parte di diversi consiglieri comunali che hanno dato vita alla discussione in Consiglio Comunale.

    Continua, naturalmente l’impegno del Forum, che invita le cittadine e i cittadini martedì 14 marzo alle 18 un’assemblea pubblica a Grisù (via Poledrelli 21) per raccogliere le idee e le proposte dei cittadini in proposito, e conferma i convegni di approfondimento sul futuro della città già in calendario fra marzo e maggio .

    Il Forum registra nel pomeriggio con un certo stupore l’iniziativa presa da Arco Costruzioni di ripubblicare, pari pari sul proprio sito, proprio oggi, il comunicato del 14 febbraio scorso, che riporta l’ipotesi del vecchio Feris:  una proposta che  appare del tutto superata e fuori discussione dopo il voto di ieri in consiglio comunale.

    Colpo di scena su Feris in Consiglio comunale

    E’ a firma dei tre consiglieri di Ferrara Nostra, gruppo interno alla maggioranza di governo della città, la mozione all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì 27 febbraio che riguarda il progetto Feris, in cui si chiede al Sindaco e alla Giunta, date le numerose criticità interne al progetto, sottolineate in sede di conferenza preliminare dei servizi, il 28/10/2022, alla presenza, oltre che del Comune di Ferrara, di Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara, Ausl, Arpae, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e altri enti, , di rivedere integralmente il progetto in tutte le sue parti, a partire dall’intervento su Via Caldirolo e dalla proposta di insediare in quella zona un nuovo ipermercato.

    Ma non è solo contro l’ipermercato che la mozione impegna il sindaco e la giunta a mettere in discussione e rivedere il progetto perché Ferrara nostra chiede anche di restituire all’area di Via Volano la funzione di area a verde a protezione delle Mura; e di ridimensionare il recupero dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli , tenendo conto sia della natura archeologica dell’area che della destinazione a studentato, purchè in linea con le esigenze di Unife di offrire ai propri studenti alloggi ad affitto calmierato.

    Una mozione bomba per la maggioranza che ha portato avanti il Feris sostenendo i progetti di Arco costruzioni, in cui vengono messe in dubbio le ragioni di utilità pubblica del progetto e in primo piano le ragioni avanzate in questi mesi da numerosi comitati di cittadini dalle stesse associazioni imprenditoriali e da organizzazioni sindacali .I comitati del progetto hanno ampiamente messo in evidenza la mancanza di trasparenza, di sostenibilità ambientale ed economica , oltre che le ragioni di pubblica utilità.

    No al progetto Fe.Ris: in via Volano il terzo flash mob

    Terzo flash mob questa mattina, in Via Volano a Ferrara, del Forum Ferrara Partecipata per dire di no al Progetto Fe.Ris: il progetto dell’amministrazione comunale che prevede 3 interventi urbanistici sull’area Est delle città di Ferrara (un nuovo parcheggio in via Volano, un nuovo centro commerciale in Via Caldirolo e la ristrutturazione della Caserma di Via Cisterna del Follo da affidare ad un’azienda privata per realizzare uno studentato privato).

    “Si tratta di tre interventi di forte impatto, e a ridosso delle mura cittadine” – dice il Forum Ferrara Partecipata in prima linea contro il progetto.

    Intanto in questi giorni è uscito un nuovo documento programmatico che Arco Costruzioni, la ditta che realizzerà il progetto, ha proposto in questi giorni alla città.

    Ma arriva pronta la replica del Forum.

    Feris 2: il Forum Ferrara partecipata chiede di dialogare con l’Amministrazione

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa del Forum Ferrara partecipata in  risposta a quello di Arco.

    COMUNICATO STAMPA
    Il Forum Ferrara Partecipata chiede perché sia l’impresa edile a divulgare a mezzo
    stampa alcune modifiche da apportare al progetto urbanistico Fe.ris, che è stato
    approvato in via preliminare dal consiglio comunale l’estate scorsa. Non è questo un
    compito dell’Amministrazione comunale?
    Da dove viene, poi, l’esigenza così impellente di apportare modifiche ad un progetto
    tanto magnificato dall’inizio? Se è stata la pressione della opinione pubblica
    attraverso le informazioni e le azioni del Forum Ferrara Partecipata, perché si
    insinua il velenoso “siamo sicuri che costoro agiscano nell’interesse pubblico”,
    peraltro proveniente da soggetti che operano per il loro interesse privato e per
    realizzare profitti? Se si pretende onestà intellettuale, allora venga resa finalmente
    pubblica tutta la documentazione del progetto: Fe.ris non è un oggetto di marketing,
    è politica urbanistica, atti amministrativi, procedure, tempi certi, trasparenza,
    dibattito democratico, visione della città.
    Il Forum non intende commentare le affermazioni dell’impresa: se un soggetto sente
    il bisogno di una campagna di marketing per rilanciare le proprie idee, come se
    fossero un prodotto già rifiutato dal mercato e bisognoso di restyling, sono fatti suoi.
    Se si vuole davvero aprire un dibattito pubblico, trasparente e civile sul principio di
    “utilità pubblica”, allora intanto occorre assumere un’ottica di promozione di una
    discussione partecipata, coinvolgendo i cittadini. In questo quadro, in primo luogo,
    pensiamo vada abbandonato il progetto del centro commerciale in via Caldirolo, va
    verificata in via Cisterna del Follo la necessità di uno studentato, ma a prezzi
    calmierati in modo tale da ridurre la speculazione che colpisce le famiglie degli
    studenti fuori sede e messa interamente a verde l’area di viale Volano
    Chiediamo al Sindaco di organizzare in tempi brevi ad una assemblea pubblica per
    spiegare con chiarezza e completezza le intenzioni della sua amministrazione a
    proposito dei contenuti reali del progetto Fe.ris.
    FORUM FERRARA PARTECIPATA

    Il nuovo look di Feris: ritocco o vero cambiamento?

    Il  primo risultato concreto della mobilitazione civica con cui alcune centinaia di cittadini ferraresi, in particolare i residenti nei quartieri interessati dal Feris, hanno tentato in questi mesi di far conoscere, seppure a distanza, all’’Amministrazione comunale le ragioni della loro opposizione al progetto  di rigenerazione urbana presentato alla città il 30 giugno scorso e approvato in consiglio comunale in luglio, è il nuovo documento programmatico che Arco costruzioni , autrice del progetto, ha proposto in questi giorni alla città.

    L’agenzia che ha redatto il comunicato stampa inviato alle redazione parla di un  ” nuovo look”,  che Feris avrebbe assunto dopo essere stato rivisto e modificato dal progettista responsabile di  Arco  ( impresa cooperativa ravennate,  autrice del progetto) dopo essersi consultato con l’Amministrazione e avere ascoltato le istanze dei cittadini.

    Tutto risolto dunque? o si tratta , come suggerisce il titolo, di un ritocco d’immagine, che non altera  la natura privatistica di un progetto che presenta molti aspetti ambigui sotto il profilo dell’interesse generale della comunità ferrarese?

    Le modifiche di Feris 2 riguardano non più soltanto le tre aree cittadine che Feris 1 intendeva  riqualificare con il recupero dell’ex caserma di via Scandiana e della Cavallerizza – destinati a studentato e residenze private, più food court – , la costruzione di un  parcheggio in via Volano e un  parco con supermercato in  via Caldirolo a ridosso delle mura estensi, ma si allarga su 5 aree.

    Il nuovo Feris coinvolge, infatti, altre due aree: un terreno   adiacente a via Caldirolo  da adibire a palestra  a cielo aperto, un terreno in via Bologna, nell’area ex Amga, che  il Comune si è già impegnato a bonificare con circa un milione di fondi  del PNRR  per renderlo disponibile per nuove attività economiche, ma, che, stando al comunicato  sembrerebbe , invece, già nella disponibilità di Arco costruzioni, che vorrebbe adibirlo ad area di negozi di prossimità.

    (Da notare che questa zona fuori Porta Paola è molto povera di residenze private e poco popolata di famiglie e più in generale di privati cittadini.)

    In Feris 2 sembrano  accolte le critiche relative alla presenza di residenze private dentro la ex Caserma, che scompaiono, mentre resta lo studentato, però  da 700 posti letto, quindi unamaxi offerta di alloggi per studenti fuori sede  Unife,  di cui non si dice se saranno ad affitto calmierato o no.

    Fanno, invece, la loro comparsa alcuni servizi food e welness a disposizione sia di studenti che di cittadini.

    Nella cavallerizza la food court del Feris 1 lascerebbe   il posto ad una sala congressi, soluzione decisamente  più in linea con la destinazione universitaria a  cui l’intervento di rigenerazione nel suo complesso si dice  finalizzato.

    Fra le stranezze di questa fase del confronto su Feris , al di là del valore delle modifiche, c’è il fatto che non è l’amministrazione a dialogare  con il Forum Ferrara città partecipata,  ma l’azienda di costruzioni, che   sembra ignorare  che l’unico interlocutore con cui la popolazione si ritiene qualificata a  dialogare su temi inerenti interventi di pubblica utilità e soprattutto di  portata così rilevante,  è proprio l’Amministrazione

    Tuttavia se sulla forma e sul tono del comunicato ci sarebbe molto altro da dire, soprattutto sul tentativo di  far passare i cittadini , prima,  come  interlocutori  privilegiati di una potente e lungimirante lobby del mondo  cooperativo delle costruzioni, poi , con tono insinuante, come  personaggi faziosi in vena di mettere i bastoni fra le ruote al progresso urbanistico ed economico della città , ciò che interessa valutare  è  se davvero il nuovo look apporta un vero cambiamento al progetto originario e di che peso e genere.

    In attesa di un comunicato ufficiale del Forum, è, intanto, il caso di sottolineare che se Feris due   riconosce  che le critiche espresse fin dal luglio scorso dal Forum   non erano fuori luogo, e questo è già molto importante, tuttavia il progetto resta ancora ben lontano dalla logica di una rigenerazione che sappia valorizzare  la bellezza e la storia della città estense e  insieme sappia proiettarne le sorti in un futuro sostenibile e ricco di opportunità proprio per i  giovani che ne frequentano l’università.

    I  20 o 30 anni di cui parla Feris 2,  se vengono  paragonati alla durata delle molteplici addizioni e rigenerazioni di cui Ferrara è stata protagonista nel suo antico e recente passato, fanno pensare  ad una operazione di piccolo cabotaggio,  sensibile alle esigenze del mercato delle ristrutturazioni urbane, ma del tutto estranea ad una visione complessiva del futuro di una città come Ferrara.  Una città povera di giovani e  ricca, invece,  di anziani attivi e operosi nel volontariato culturale e sociale;  una città povera di opportunità lavorative, ma ricca di musei e a forte vocazione culturale e di turismo culturale, come è nella sua identità di sito dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

    Dalia Bighinati

    Il nuovo look di Feris: nuovo documento programmatico di Arco Costruzioni e RHN

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente il  Documento programmatico proposto dai developer ArCo Costruzioni e RHN, con le modifiche apportate in questi mesi alla prima redazione del progetto Feris .

    Il nuovo Documento programmatico modifica il precedente perimetro di intervento, definisce e rafforza i rilevanti elementi di beneficio pubblico che si creeranno per la città e per la comunità ferrarese attraverso l’attuazione del masterplan di rigenerazione urbana di Féris – Ferrara è rigenerazione, innovazione, sostenibilità, con le nuove funzioni per la città che il progetto introduce e tutti i benefici per la città e la cittadinanza presentati da Marco Da Dalto, advisor dell’operazione.l’importante progetto di rigenerazione urbana della città di Ferrara.

    Le principali linee programmatiche, che caratterizzano un intervento di visione unitaria distribuito su 5 aree urbane di Ferrara, puntano in maniera netta al miglioramento complessivo della vivibilità della città.

    Féris si rifà il look e diventa modello di rigenerazione urbana
    In un Documento programmatico tutti i benefici pubblici dell’intervento

    Il responsabile del progetto Marco Da Dalto: «Féris è un progetto “sopra le parti”, che genera valore reale per i Ferraresi, e rappresenta un salto di qualità nella progettazione e sposa in maniera concreta le Linee Guida regionali sulla rigenerazione urbana, le previsioni dell’agenda ONU 2030 e anticipa gli obiettivi strategici del Piano Urbanistico Generale in via di definizione. Candidato ad occupare uno spazio di rilievo come modello virtuoso di rigenerazione, sarà raccontato nel prossimo numero di maggio della rivista DOMUS, distribuita in 89 Paesi e punto di riferimento dell’architettura mondiale»
    Ferrara – 3 novembre 2022
    I developer ArCo Lavori e RNH e lo studio One Works come project leader, a seguito di una fase di confronto con l’Amministrazione comunale e di ascolto delle istanze emerse dalla cittadinanza nel corso degli ultimi mesi di dibattito, hanno definito un nuovo Documento programmatico che modifica il precedente perimetro di intervento, definisce e rafforza i rilevanti elementi di beneficio pubblico che si creeranno per la città e per la comunità ferrarese attraverso l’attuazione del masterplan di rigenerazione urbana di Féris – Ferrara è rigenerazione, innovazione, sostenibilità.
    Dopo la firma dell’Accordo ex art. 11L 241/90 tra ArCo Lavori e il comune di Ferrara (12 luglio 2022) e il deposito dell’istanza di Accordo di Programma in Variante secondo gli art. 59 e 60 L.R. 24/2017 (settembre 2022), prosegue quindi l’iter di un progetto destinato a segnare una svolta storica per la città e un nuovo orizzonte di sviluppo.
    L’intervento, nell’ultima versione, che agisce su oltre 100.000 mq distribuiti su 5 diverse aree del tessuto urbano, porterà a una rigenerazione e rifunzionalizzazione:
    – dell’area dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli e dell’ex Cavallerizza di via Scandiana, in degrado ormai da oltre trent’anni, che diventerà un campus universitario fino 700 posti letto, dotato di servizi di ristorazione e wellness aperti anche alla città, e il complesso non prevederà la presenza di edifici per la residenza privata. Il campus sarà affacciato su una piazza che fungerà da nuova centralità e spazio pubblico di congiunzione con l’edificio dell’Ex Cavallerizza, destinato invece ad ospitare una Sala congressi. Non saranno più previste residenze private;
    – dell’area di via Volano, ridotta negli ultimi anni a discarica e in progressivo ammaloramento ambientale, che sarà principalmente adibita a parco pubblico e in minima parte a parcheggi privati afferenti lo studentato e la nuova Sala Congressi;
    – di due aree in via Caldirolo, che ospiterà un parco pubblico e una struttura commerciale, e via Contardo d’Este, che si arricchirà di un ulteriore parco attrezzato con play ground e un centro sportivo outdoor volto al miglioramento dell’attrattività del territorio e all’aumento dell’offerta sportiva
    Ferrara è Rigenerazione, Innovazione, Sostenibilità
    – dell’area “ex Amga” di via Bologna, ex sede della Polizia Municipale e già inserita dal 2020 nel Piano alienazioni del Comune, ove dei servizi di vicinato aggregati faranno da cornice agli spazi dedicati a parcheggio e a verde pubblico.
    Le principali linee programmatiche, che caratterizzano un intervento di visione unitaria su aree già sottratte dagli attuali strumenti urbanistici alla verginità agricola, puntano in maniera netta al miglioramento complessivo della vivibilità urbana: si riduce l’indice edificatorio, realizzando circa 7.000 mq in meno di superficie utile; si rinaturalizzano circa 13.000 mq di aree; si “disigillano”, ovvero vengono resi di nuovo permeabili, oltre 60.000 mq di tessuto urbano cementato; si recuperano oltre 14.000 mq di edifici identitari situati nel centro storico della città; si bonificheranno oltre 78.000 mq di aree; si restituiranno a Ferrara oltre 40.000 mq di attrezzature e spazi collettivi.
    Féris si svilupperà attraverso una progettazione sostenibile che genererà 400 nuovi posti di lavoro. Complessivamente, oltre a dare nuova vita a parti di città in stato di abbandono e degrado, l’intervento apporta anche un beneficio economico alle casse comunali di oltre 8,2 milioni di euro, di cui 2,5 milioni in denaro.
    «Féris è un progetto “sopra le parti”, che ragiona su un orizzonte di 20-30 anni, tempo entro il quale si protrarranno gli effetti positivi generati anche dall’indotto e dal significativo beneficio pubblico: è un progetto che non può avere colore politico o rispondere a interessi di parte, perché esprime in maniera compiuta e positiva il valore di un accordo pubblico-privato dove la parte “pubblica” beneficiaria sono la cittadinanza e il futuro della città», spiega Marco Da Dalto, responsabile del progetto.
    «Quello a cui abbiamo lavorato e presentato lo scorso 20 gennaio nel Documento Programmatico in variante all’AdPiV in itinere, e sul quale l’Amministrazione Comunale sta facendo le proprie valutazioni, è un progetto strategico di rigenerazione urbana che coinvolge diverse aree della città, all’interno e fuori le mura. È un progetto che risponde a una domanda pressante di posti letto per studenti che una città a vocazione universitaria non può più trascurare se vuole diventare uno dei poli europei più attrattivi. È un progetto che riqualifica dei beni e delle aree da tempo esclusi dalla vita collettiva e che potranno tornare ad essere luoghi aperti alla città. È un progetto infine a forte vocazione pubblica che mette al centro l’interesse e il bene comune e che non può prescindere dalla sua condivisione con la comunità e gli organi che la governano», sottolinea Leonardo Cavalli, Managing Partner di One Works.
    «Féris porta a Ferrara una visione di lungo termine, propone un “bene per la città” che va oltre gli equilibri politici del momento e supera gli interessi di parte, e chiama anzi la politica – maggioranza e opposizione – a fare un salto di qualità. Siamo consapevoli che per far fare questo salto di qualità alla città e alla programmazione urbana il privato deve poter collaborare con una controparte politica visionaria e coraggiosa, come si è dimostrata essere l’attuale amministrazione e soprattutto il Sindaco, la figura più identitaria e il difensore più determinato del progetto Féris per l’enorme beneficio pubblico che esso genererà e per gli enormi effetti positivi che si riverseranno sulla città, anche negli anni avvenire. Il Sindaco non si è lasciato trascinare dalle polemiche sterili di chi non ha a cuore la crescita della città e ha sempre sostenuto che Ferrara merita quest’opportunità. Sono certo che, insieme ai decisori politici, sia la stessa comunità ferrarese la prima a riconoscere i benefici concreti che questo straordinario progetto porta alla città, e insieme lo realizzeremo. Non credo alle provocazioni di chi ha voglia di bloccare questo progetto attraverso narrazioni artefatte: passerebbe alla storia come chi lasciato alla città oltre 100.000 mq di aree in stato di degrado e in precarie condizioni ambientali, gli studenti di una Università prestigiosa privi di un campus accogliente, oppure come chi ha osteggiato l’abbattimento dei costi della spesa alimentare (oggi a Ferrara tra i più alti in Italia), in un momento in cui le famiglie hanno bisogno di sostegno, e la creazione di nuovi posti di lavoro. Se così fosse, sarebbe inspiegabile, illogico, tanto palesi gli effetti positivi del progetto e l’interesse pubblico. Ma allora forse il problema non sarebbe il progetto in sé, bensì l’insegna che arriverebbe in via Caldirolo. Che, lo ribadiamo viste le polemiche tendenziose delle scorse settimane, è un’area, che per effetto dell’insediamento della struttura commerciale, genera da sola circa 200 nuovi posti di lavoro e paga un contributo straordinario di oltre 1,5 milioni, già inserita in un ambito per nuovi insediamenti, priva di vincoli della soprintendenza, non ricadente nella fascia di rispetto delle mura, non è visibile dalle mura per la schermatura naturale della vegetazione esistente ed è sottoposta dall’ARPAE ad indagini suppletive per il riscontro del superamento dei limiti di tolleranza nei terreni e nelle acque di falda, da primi rilievi, in parte dell’area, per la presenza di arsenico, mercurio e idrocarburi pesanti. Siamo quindi sicuri che i detrattori del progetto Féris agiscano nell’interesse pubblico? Ci vuole onestà intellettuale e ai cittadini va raccontata la verità. Iniziamo con questo comunicato un percorso comunicativo e di sensibilizzazione che ci porterà a raccontare ai cittadini ferraresi il progetto», conclude Da Dalto.

     

    Biciclettata di protesta, in zona Caldirolo, contro Féris – INTERVISTE

    feris

    Seconda giornata di manifestazioni del Forum Ferrara Partecipata contro Fe Ris, il maxi progetto portato avanti dal Comune di Ferrara per creare uno studentato nell’ex caserma Pozzuolod el Friuli, un parcheggio in via Volano e un centro commerciale in via Caldirolo.

    E proprio contro quest’ultimo si sono scagliati i partecipanti della biciclettata che questa mattina si è tenuta nell’area di via Frutteti.

    Dopo il presidio sabato scorso in via Scandiana, questa mattina decine di manifestanti, armati di bici e cartelli, hanno sfilato lungo le strade della zona di Caldirolo.

    Prossimo appuntamento della protesta sabato prossimo in viale Volano, continua così il dissenso di questi ferraresi e Fe Ris continua a far discutere in città.

    Sentiamo allora le interviste raccolte

    Fe Ris sotto la lente del Comitato di quartiere di via Scandiana: fra bocciatura e nuove proposte

    Oltre cento i partecipanti che ieri hanno seguito con contributi e domande l’incontro indetto dal Comitato residenti di via Scandiana , per informare gli interessati sia delle caratteristiche del progetto Fe Ris, sia delle ragioni della netta opposizione espressa in più occasione dal Forum Ferrara partecipata.

    Alessandra Guidorzi del Forum, l’architetto Andrea Malacarne di Italia Nostra e Marcello Toffanello, storico dell’arte e curatore della Pinacoteca nazionale di Palazzo dei Diamanti, oltre che residenti, hanno aperto i lavori  illustrando i vari aspetti del progetto urbanistico e l’intenzione del Forum Ferrara Partecipata di ridare voce ai cittadini sul futuro della città, oltre che su questo specifico progetto, che il Forum boccia senza mezze misure ritenendolo del tutto sbagliato.

    L’intervento sulla caserma porterebbe nell’area della cavallerizza, trasformata in food court, e sugli edifici dentro lo spazio della ex caserma, uno studentato da 400 posti e altre strutture  sia residenziali che per uffici,  un afflusso di  3/4000 persone in un’area di grande pregio storico, snaturando l’identità urbanistica e culturale di un comparto che ospita cinque musei, tre scuole, una delle chiese più antiche della città e altri edifici monumentali.

    L’intervento di riqualificazione della ex caserma abbandonata da circa trent’anni è un’ottima idea, ma il progetto Fe Ris oltre a tradire la vocazione di polo culturale del comparto, cade dall’alto, non risponde agli effettivi bisogni della città, di cui non è stata mai ascoltata la voce, non ha utilita’ pubblica e opera una cementificazione contraria ad ogni idea di sostenibilità ambientale.

    Questo in sintesi la posizione espressa anche dall’architetto Malacarne  che ha ricordato  gli interventi in proposito di Italia Nostra, sottolineando che il comparto dell’ex caserma, un comparto risorsa,  non può essere recuperato in modo qualunque. “Il Fe ris  si presenta, invece,  come una grande operazione speculativa privata su parti di città  finora considerate intoccabili, un regalo ad operatori privati” attraverso l’accordo di programma, una soluzione che rappresenta un precedente pericolosissimo. “Il Comune e l’Università, cioè enti pubblici, insieme alla Cassa depositi e prestiti dovrebbero essere gli autori di una operazione di riqualificazione così imponente e strategica per il centro storico di Ferrara, da mettere al servizio dei musei, dell’università, del turismo culturale. Il centro storico è una risorsa di cui vanno identificate le nuove funzioni con un processo democratico e trasparente, come è stato per il recupero delle mura della città con i fondi Fio.”

    “Dove è finita la cucitura urbanistica tra Schifanoia, Bonaccossi, Marfisa? – si chiede Toffanello – che ha aggiunto come questa riqualificazione dell’ex caserma insieme agli altri due interventi del Fe Ris, il  parcheggio in viale  Volano e l’ipermercato in via Caldirolo,  smentiscano il marchio Unesco della città”.

    Dal dibattito sono emerse proposte di  interventi rapidi sull’operato dell’amministrazione, di un coinvolgimento largo della cittadinanza, come il flashmob programmato per il 4 febbraio, la partecipazione agli incontri con esperti per un confronto sul futuro della città.

    Rigenerare la città per fermare il consumo di suolo: ma non è così per Fe.ris

    In questi mesi il dibattito aperto sul futuro della città dal progetto di rigenerazione urbana Fe.ris, ha introdotto nel lessico pubblico parole nuove e  tecniche, in questo caso relative all’urbanistica, non sempre comprensibili per i non addetti ai lavori, come appunto rigenerazione.Stop al consumo di suolo: la Rete Giustizia Climatica dice ...

    Per innovazione e sostenibilità, gli altri due sostantivi che definiscono il progetto,  rimandiamo ad un recente passato, quando si è cominciato a parlare di industria 4.0, di sviluppo sostenibile, di produzione a km zero e di zero consumo di suolo.

    Oggi cominciamo a chiarire il significato di rigenerazione  partendo da qui, cioè dal proposito di riduzione drastica della cementificazione e quindi del consumo di suolo che ogni rigenerazione  dovrebbe porsi come obiettivo, proprio perchè interviene su  strutture esistenti.

    La legge, approvata alla Camera nel 2016,   riconoscendo il suolo come un bene comune ed un risorsa non rinnovabile, tutela i terreni agricoli come luoghi atti alla produzione di cibo.

    Azzerare il consumo di suolo entro il 2050 è il principio guida delle leggi regionali  sul contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. L’Emilia-Romagna,   in coerenza con gli articoli 9, 44 e 117 della Costituzione e con i principi desumibili dagli articoli 11 e 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ha assunto nella legge regionale approvata alla fine del 2017 l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero da raggiungere entro il 2050.

    immagine Open polis

    Si tratta, in verità, di norme assimilabili a pie intenzioni, dal momento che a luglio 2022 nel suo rapporto annuale l’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – comunica che, “con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo è tornato  a crescere e nel 2021 ha sfiorato i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno”. Che significa maggiore impermeabilizzazione del territorio e maggiore  rischio ambientale.

    La rigenerazione urbana, di cui si parla a proposito del Fe.ris, oltre a porsi l’obiettivo di porre un freno al degrado di edifici cittadini  dismessi, come la ex caserma Pozzuolo del Friuli e la Cavallerizza, attraverso attività di demolizione, ricostruzione e assegnazione di nuove funzioni tenendo conto del contesto , dovrebbe avere fra i suoi obiettivi prioritari proprio  quello di non consumare altro suolo, evitando di cementificare  ulteriormente gli spazi urbani e meno che mai i suoli agricoli.

    Ma non è così.  perché prevede altra cementificazione e per di più in aree pregiate della città, come il sotto mura per il nuovo parcheggio  in  via Volano,  in una delle zone chiave della cinta muraria e  quindi dell’identità storica della città, cui l’Unesco ha conferito il titolo di World Heritage per aver saputo conservare, rispettandone la natura storica e culturale, una testimonianza unica della città rinascimentale.

    Per  il progetto di un nuovo ipermercato in via Caldirolo,  oltre a lastricare un’area vicina alle Mura estensi, il Fe.ris   sottrarrebbe suolo agricolo al territorio circostante la periferia est della città.

    Mentre per la riqualificazione della ex caserma di Pozzuolo del Friuli e della prospiciente Cavallerizza , oltre a stravolgere la vocazione museale e turistica dell’area, Fe ris  porterebbe nuova cementificazione all’interno della caserma in aree che oggi non sono occupate da edifici e in più, alzerebbe in modo disarmonico  e antiestetico  la” skyline” di una delle zone  storiche rimaste più fedeli all’antico profilo della città.

    Senza contare che, come sottolineato dalla Rete per la giustizia climatica di Ferrara, “Contrastare il consumo di suolo è un impegno che l’amministrazione si era assunta con la votazione del 12 aprile 2022, non solo per contrastare il dissesto del territorio e la perdita di biodiversità ma anche per mitigare gli effetti drammatici del riscaldamento globale (stoccaggio di carbonio, maggiore disponibilità di spazio per la piantumazione di numeri elevati di alberi che rappresentano uno dei mezzi più efficaci per ridurre l’aumento delle temperature). In particolare, poiché Ferrara è uno dei capoluoghi di provincia con il maggior numero di ondate di calore, sarebbe estremamente importante che le scelte di pianificazione dell’amministrazione della città fossero volte ad impedire un ulteriore cementificazione del suolo comunale.”

    Le alluvioni sono fenomeni naturali, tuttavia tra le cause dell’aumento della frequenza delle alluvioni ci sono senza dubbio l’elevata antropizzazione e la diffusa impermeabilizzazione del territorio, che impedendo l’infiltrazione della pioggia nel terreno aumentano i quantitativi e le velocità dell’acqua che defluisce verso i fiumi. – protezione civile

    Il Forum Ferrara partecipata programma le prossime attività anti FéRis

    Il Forum Ferrara Partecipata organizza nuovi appuntamenti con la città. In primo piano l’informazione sul Fe Ris e sulle ragioni del Forum,  la mobilitazione di protesta per bloccare la realizzazione del progetto di riqualificazione urbanistica di tre aree nevralgiche della città, l’approfondimento sul futuro di Ferrara.

    Forum Ferrara Partecipata

    Molte cittadine e cittadini non conoscono ancora il progetto Fe Ris , un progetto presentato dall’amministrazione comunale come opportunità di rigenerazione urbana per restituire alla città spazi per vivere e per crescere.

    Non conoscono neppure le ragioni per cui  tante associazioni ambientaliste cittadine e singolarmente tante persone si oppongano al progetto, sottolineando come la rigenerazione urbana prevista da Fe ris impatti fortemente sull’urbanistica della città, sullo stile di vita dei cittadini, sull’immagine turistica e culturale di Ferrara, sulla sua sostenibilità ambientale.

    (cfr Le critiche del Forum al FeRis – intervista al Prof. Farinella; https://www.telestense.it/forum-ferrara-partecipata-visto-da-vicino-20221209.htmlhttps://www.telestense.it/tag/forum-ferrara-partecipata-le-ragioni-del-no).

    Nell’incontro del 12 gennaio scorso, confermata la mobilitazione di  quartiere con i Comitati dei residenti di via  Caldirolo, che si incontreranno il 20, di viale Volano, che si incontreranno il 23 e di via Scandiana, che si incontreranno il 25 , il Forum ha annunciato l’impegno non solo a diffondere le ragioni dell’opposizione al progetto,  che va illustrato in dettaglio in tutti i suoi aspetti e conseguenze ai ferraresi, ma a realizzare  manifestazioni pubbliche di protesta in centro città per coinvolgere i cittadini non residenti.In gioco, infatti, come hanno  detto i referenti del Forum, Francesca Cigala e Corrado Oddi, c’è il futuro della città. Un tema che non può passare sotto silenzio di fronte ai tanti cantieri che stanno per aprirsi in città, cantieri legati ai finanziamenti del PNRR e probabilmente al progetto FE RIS. Sul tema il Forum intende organizzare seminari di approfondimento tematico a scadenze fisse che vedranno l’università, ossia docenti e studenti, come anticipato dal prof. Farinella e proposto da alcune studentesse di Architettura.La  partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione delle politiche urbanistiche impegnerà il Forum in questo primo semestre  2023 con  un’assemblea mensile  in cui  saranno illustrati i risultati del lavoro di un gruppo di carattere esecutivo formato dai coordinatori dei tre quartieri, mentre altri aderenti  seguiranno la comunicazione attraverso il volantinaggio, i comunicati stampa, l’aggiornamento del sito già online all’indirizzo  https://ferrarapartecipata.it/forum/.Fra gli ostacoli alla partecipazione civica, il Forum ha messo in evidenza  i costi delle sale in cui riunirsi, che a Ferrara sono tutti, o quasi  a pagamento. Unica eccezione per ora la Contrada di S .Giovanni“Fe Ris e’ un segnale profondo di una mancanza di dibattito sulla città, ha detto il  Prof. Farinella. Un dibattito  che vogliamo promuovere in un momento in cui le città, non solo Ferrara, grazie ai fondi del Pnrr stanno progettando interventi di riorganizzazione urbana nel segno della transizione ecologica, della mobilità sostenibile, di attenzione a nuovi valori culturali della vita sociale, piuttosto che a quelli di un consumismo tradizionale superato dai fatti, come emerso in epoca Covid.A questo proposito il Forum intende coinvolgere le associazioni di categoria, commercio e artigianato per un confronto con il mondo dell’impresa.

    Fra i temi portati all’attenzione:  la necessità di uscire dagli schemi di routine, prendendo in considerazione il punto di vista dei soggetti cosiddetti deboli: disabili, anziani, bambini e un nuovo modo di intendere gli spazi pubblici come spazi non neutri rispetto alla differenza di genere, ossia vissuti in modo diverso da uomini e donne, le quali fino ad oggi sono state in linea di massima tenute lontane dalla progettazione delle città future.

    Fra i temi di riflessione proposti in questa fase da Romeo Farinella, professore di Urbanistica, UNIFE

    1. pratiche rigenerazione urbana e consumo di suolo
    2. rapporto fra natura urbana e spazi pubblici anche da un punto di vista sociale
    3. il tema del Verde
    4. il tema della salute e dell’abitare sano dentro e fuori casa