COSA CHIEDERE A CHI CONCORRE PER AMMINISTRARE FERRARA
Visione partecipativa
Coloro che si presentano per le prossime elezioni amministrative del 2024 debbono dimostrare di avere una visione partecipativa e partecipata dal basso della gestione del Comune prevedendo di mettere a disposizione risorse economiche, umane ed organizzative al fine di dare reale esecutività ed applicazione a questo ambito.
Sarebbe qualificante se i partiti e le liste che intendono concorrere alla gestione del comune, già dalla fase di elaborazione dei programmi elettorali e nello sviluppo della campagna elettorale stessa, mettessero in campo strategie di trasparenza, condivisione e partecipazione che poi dovrebbero continuare ad applicare qualora eletti.
Rete e spazi di incontro per la Socialità e la Partecipazione
Ad integrazione del punto 1) sarà determinante, al fine di avviare un reale processo di partecipazione, la disponibilità di luoghi diffusi sul territorio adatti ad ospitare momenti di socialità, di condivisione di eventi e di reale partecipazione dei cittadini.
Si elencano di seguito alcune possibili sedi:
– Municipio
– Sedi delle delegazioni comunali da riattivare
– Sale a disposizione del comune e spesso inutilizzate
– Centri sociali
– Scuole attive
– Scuole dismesse
– Locali pubblici gestiti da privati che siano disponibili ad inserirsi in questa rete
– Altro…
Implementazione della web-democracy e della e-participation
Chi si presenta per le amministrative deve prevedere di avviare iniziative relative alla web-democracy e alla e-participation e implementare l’utilizzo degli strumenti informatici e digitali web e social per rendere effettiva e diffusa (granulare) la partecipazione dei cittadini integrata con gli strumenti di partecipazione fisica.
In merito occorre dar vita ad una vera e propria piattaforma digitale pubblica di reale partecipazione dal basso dei cittadini attivi e non attivi, tenendo anche presenti e confrontandosi con esperienze analoghe già in vigore in diverse città europee ed extraeuropee a partire da quella di Barcellona.
Il tema va approfondito e la piattaforma migliorata e resa finalmente operativa, inglobando al suo interno:
– mappe di geo-localizzazione,
– forum di discussione,
– sondaggi,
– Intelligenza Artificiale,
– altri strumenti che si ritengano funzionali alla reale partecipazione dal basso.
A questo fine è indispensabile che la lista elettorale si renda disponibile a costituire un gruppo specifico, composto da chi è interessato allo sviluppo e all’uso di una simile piattaforma. Si potrebbe, ad esempio, attingere anche alle professionalità informatiche diffuse sul territorio e alle competenze informatiche e sociali presenti nell’Università di Ferrara.
Da notare, in merito alla e-participation, che le piattaforme che tentano di praticare la reale partecipazione dal basso di tutti i cittadini hanno quasi totalmente fallito la loro mission, non per carenze ed impossibilità tecniche, ma per puri e semplici motivi di inopportunità e non gradimento politico di una simile visione di partecipazione e di democrazia partecipativa. Si conferma così che solo con norme cogenti e tutelanti l’espressione dei cittadini nonché attraverso una forte e affollata rete di cittadinanza attiva in grado di connettersi e comunicare con il resto della cittadinanza, può realizzarsi una vera democrazia partecipativa che indirizzi le scelte degli amministratori.
Gli strumenti di e-democracy e di e-participation andrebbero collegati e coordinati con gli strumenti fisici di partecipazione in modo da renderli reciprocamente sinergici gli uni agli altri.
Concludendo,
solo una formazione politica che abbia nel suo DNA e nelle sue pratiche quotidiane l’applicazione della vera partecipazione di tutti i cittadini dal basso in ogni fase della sua vita:
pre-elettorale
elettorale
post elettorale
può ottenere il nostro gradimento e di conseguenza il nostro voto.
Roberto Zambelli
Lascia un commento