15/01/2023
LE OSSERVAZIONI DI ITALIA NOSTRA al nuovo Piano Urbanistico Generale di Ferrara
Italia Nostra sezione di Ferrara
[Pubblichiamo qui il contributo già inviato agli uffici di competenza dell’amministrazione comunale. Se ne consiglia la lettura congiuntamente al documento strategico diffuso dal Comune di Ferrara]
Pur concordando con la necessità di semplificazione degli strumenti urbanistici vigenti (gli strumenti urbanistici dovrebbero essere chiari, leggibili e comprensibili per tutti i cittadini) si evidenzia il pericolo, presente nella legge urbanistica regionale n 24/2017, alla cui approvazione Italia Nostra tentò invano di opporsi, che si rinunci a definire con chiarezza le regole di trasformazione futura della città con prescrizioni cogenti a salvaguardia dell’interesse pubblico. Le prescrizioni della legge rischiano di demandare di fatto i contenuti delle trasformazioni ai piani attuativi di iniziativa pubblica e soprattutto agli accordi operativi con i privati.
Per evitare il rischio che l’attuazione degli obbiettivi strategici del piano, in buona parte condivisibili nelle linee generali finora espresse, venga stravolta dalla discrezionalità delle singole amministrazioni (si veda il progetto Fe.Ris. di cui si parlerà in seguito) occorre che tali obbiettivi siano accompagnati da norme e regole precise e non aggirabili nelle fasi di attuazione.
Si premette la difficoltà di entrare nel merito di un testo presentato per spot e per slide, privo di una relazione organica cui poter fare preciso riferimento (se esiste ci scusiamo, ma non ne siamo in possesso)
OS1 – Ferrara città-paesaggio resiliente e antifragile
Ogni enunciazione meriterebbe adeguati approfondimenti operativi per potersi confrontare nel merito.
Al punto LS2-AP2, pur condividendo l’enunciazione di consolidare il ruolo eco-paesaggistico del Parco delle Mura, non si concorda con l’indicazione di interventi mirati di densificazione vegetale, se riferiti al vallo. Il Progetto Mura ha liberato giustamente il vallo da vegetazione impropria, mantenendo poche essenze arboree adulte e di pregio in zone mirate. Poi, impropriamente dal punto di vista paesaggistico, si è ripreso a piantare alberi nel vallo, soprattutto lungo il lato nord delle mura e lungo parte del lato sud, come se si trattasse di normali giardini. L’aspetto della vegetazione delle mura va curato da adeguate competenze, finora carenti.
AP4- sarebbe interessante capire con quali criteri si intenderebbe qualificare e configurare dal punto di vista paesaggistico strade, piazze e larghi della città storica e consolidata.
LS3 – qualificare e valorizzare il paesaggio agrario e innalzare la produzione di servizi ecosistemici
AP5 – si può concordare con la realizzazione del parco urbano-agricolo nord come parco ibrido, se riferito alla situazione oggi sostanzialmente esistente, ma da migliorare. Preoccupa la previsione di un sistema di attrezzature per la fruizione pubblica del parco in assenza di una precisa definizione delle attività compatibili con la parte pubblica del parco stesso, tutelata dal piano paesaggistico regionale. Si esprime ferma opposizione alla costruzione, anche temporanea, di attrezzature per concerti e manifestazioni che richiamino grande afflusso contemporaneo di pubblico, funzioni incompatibili con un’area protetta dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
LS6-AP3 – lo sviluppo auspicabile di fotovoltaico e agri-voltaico richiede specificazioni normative a difesa degli ambienti storici e del paesaggio, anche agrario.
OS2 – LS1 si concorda con la necessità di ripresa, dopo anni di sostanziale stallo, rimesso in moto solo dal drammatico evento del sisma, del processo di valorizzazione di edifici e complessi speciali dismessi, degradati o male utilizzati, purché sia per funzioni compatibili con il rispetto della struttura tipologica e morfologica degli stessi. Particolarmente importante la citazione in AP4 del Quadrivio Rossettiano, di cui si parlerà in seguito.
Si concorda con l’indicazione di “riqualificare l’aeroporto per gli sport dell’aria”, anche portando in esso manifestazioni finora impropriamente svolte al parco urbano (ad esempio mongolfiere), ma anche riprendendo l’idea di realizzazione del parco sud per lo svolgimento di grandi spettacoli e manifestazioni in parte dell’enorme superficie aeroportuale (ad esempio riprendendo in considerazione la permuta con il demanio di 160 ettari già avviata dalla precedente amministrazione)
LS2 – per affrontare seriamente la questione della rifunzionalizzazione delle ex botteghe in centro storico, oltre alla “incentivazione delle destinazioni commerciali e pubbliche ai piani terra” (AP1) occorre finalmente affrontare con decisione questioni legate all’assetto proprietario e al mercato (libero) degli affitti, attraverso azioni di mediazione e consulenza da parte dell’ente pubblico, finalizzati ad eventuali accordi di programma (AP4)
LS3 – importantissima la questione della edilizia dismessa della campagna, spesso di qualità eccelsa, da affrontare con incentivi al recupero (ad esempio dl 76/2020 – art.10 comma 1 – che riconosce ai comuni la facoltà di deliberare riduzioni del contributo di costruzione fino alla completa esenzione, e flessibilità di funzioni compatibili); si concorda pertanto con indicazione contenute in AP1-AP2- AP3.
OS3 – Ferrara attrattiva, accogliente e competitiva
LS1-AP7 – si condivide la necessità di riqualificare l’area dell’ex zuccherificio per funzioni urbane, anche legate alla produzione innovativa di energia.
LS2-AP2 – il cenno all’idrovia ferrarese necessita di adeguato approfondimento sul tipo di idrovia che si intende realizzare.
LS4 – Le indicazioni in buona parte condivisibili contenute in AP da 1 a 7 sembrano dare per scontato che la politica di recupero del centro storico, riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, non necessiti di revisioni e aggiornamenti, ma sia data per acquisita e per scontata. È bene ricordare che se il centro storico della città ha mantenuto nel tempo accettabili livelli di tutela il merito è di strumenti urbanistici particolareggiati entrati in vigore fin dalla fine degli anni 70 del Novecento e mantenuti, nella sostanza, fino alla pianificazione vigente. Tali strumenti si basano sulla classificazione degli immobili storici in categorie di intervento a loro volta basate sul riconoscimento delle caratteristiche fisiche, morfologiche e tipologiche degli immobili stessi. Si auspica che tale metodo di pianificazione, scientificamente riconosciuto e collaudato, venga non solo mantenuto ma migliorato. Le categorie di intervento identificate nell’ultimo piano contenevano molti errori, perché verificate con criteri non adeguati e spesso senza ricognizione diretta.
Occorre nel nuovo piano una revisione seria della classificazione dei singoli edifici del centro storico e del forese (non solo la revisione degli errori segnalati da singoli privati cittadini, come pare si stia procedendo), effettuata da specialisti competenti e con adeguata esperienza disciplinare. Oltre alla ricognizione diretta e alla documentazione iconografica storica, un prezioso strumento di lavoro potrebbe essere costituito dal censimento fotografico del centro storico effettuato da Paolo Monti negli anni ‘70 su commissione del Comune di Ferrara. Oltre alle categorie, andranno meglio ridefinite le modalità di intervento per singole categorie e le funzioni con esse compatibili. È bene ricordare che la funzione residenziale diffusa, per ogni classe sociale di popolazione, rimane alla base di ogni corretto processo e speranza di salvaguardia delle nostre città storiche.
OS4 – città interconnessa ed accessibile
LS1-AP1 – la ferrovia con l’attuale stazione ferroviaria costituiscono una barriera tra il centro (con la zona est e sud) e la parte ovest della città. La stazione e il nodo ferroviario andrebbero totalmente ripensati (sia come posizione che come livelli) se davvero si vuol puntare in futuro sullo sviluppo della mobilità su rotaia. Sarebbe stato questo (o forse lo può ancora essere con una progettualità adeguata e lungimirante) tema strutturale da risolvere con fondi PNRR.
LS1-AP3/LS3-AP1 – si sottolinea l’estrema urgenza del collegamento (oggi assurdo) tra il tratto realizzato della superstrada Cispadana ed il raccordo Ferrara-Mare. In merito alla Cispadana si ritiene ancora preferibile, come richiesto da numerosi comitati locali, la realizzazione e completamento di una superstrada a scorrimento veloce (come previsto dalla pianificazione regionale fin dagli anni ‘70 dello scorso millennio) alla realizzazione di un nuovo tratto autostradale a pagamento.
LS4 – pur concordando con l’enunciazione non è chiaro come si intenda risolvere il completamento della tangenziale est.
LS7 – le modalità di posa in opera dei fasci di cavi legati al completamento e potenziamento delle reti digitali, soprattutto in centro storico, non possono essere lasciate alla discrezionalità delle ditte installatrici, ma necessitano di linee guida e adeguati controlli
PROGETTI-GUIDA
PG3 – parco nord: si ricorda l’esistenza di una progettualità pregressa (“Progetto di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali del Parco Urbano di Ferrara”, redatto a cura dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ferrara nel 1996 e solo in parte realizzato) che può fornire ancora utili indicazioni alla realizzazione del progetto guida del parco, soprattutto per l’aspetto della rete dei percorsi
PG4 – La cintura verde del parco delle mura
Italia Nostra attribuisce particolare importanza a questo progetto guida, e raccomanda la continuità con la qualità del progetto Mura e con le indicazioni in esso contenute. Si accoglie con particolare soddisfazione l’indicazione della necessaria realizzazione di nuove connessioni, anche in quota, tra i tratti della cerchia muraria interrotti in più punti, indicazione già contenuta, con suggestioni progettuali, nel Progetto Mura.
Altrettanta o ancor maggiore condivisione con la “tutela e cucitura delle aree verdi che gravitano attorno alle direttrici stradali che circondano le mura, garantendone la continuità con il sottomura stesso e valorizzandone gli aspetti naturalistici e paesaggistici”.
Non si può non rilevare, a questo proposito, la totale incongruenza tra questa enunciazione del progetto guida e i contenuti del progetto Fe.Ris. che l’amministrazione comunale sta cercando di realizzare, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti ed in palese contraddizione con il documento strategico del nuovo PUG, per quanto concerne le aree di via Caldirolo e di via Volano, impropriamente inserite in una proposta di Accordo di Programma con soggetti privati riguardante il recupero dell’area dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli in centro storico. Le modalità inusitate di imposizione alla città dei contenuti del progetto Fe.Ris. hanno costretto la scrivente Associazione a rivolgersi alla giustizia amministrativa a difesa dell’interesse pubblico.
Sul recupero degli edifici che compongono il Quadrivio dei Diamanti, di cui Italia Nostra condivide la urgente necessità, si ribadisce che occorre, per un corretto recupero, identificare anzitutto con chiarezza e lungimiranza le destinazioni d’uso dei singoli edifici, nell’ambito comunque di funzioni legate alle istituzioni culturali della città. In particolare, si sottolinea che il permanere della doppia funzione a Palazzo dei Diamanti non permette un adeguato sviluppo della Pinacoteca Nazionale (di cui non si condivide lo sdoppiamento della sede in una parte del Castello Estense) e costringe a svolgere le grandi mostre della città in ambienti inadatti a consistente afflusso di visitatori. Molto più adatti allo svolgimento di grandi mostre potrebbero essere gli ambienti di Palazzo Bevilacqua Pallavicino, oggi parzialmente e impropriamente utilizzati come caserma della Questura.
In generale, visto il precedente del progetto Fe.Ris. non tranquillizza l’affermazione conclusiva che la realizzazione dei progetti guida sia affidata a “tavoli partenariali finalizzati alla sottoscrizione di protocolli d’intesa tra il comune e altri soggetti pubblici e privati”.
Per sviluppare e meglio spiegare quanto sopra si richiede la possibilità di uno o più incontri diretti con i tecnici estensori del piano e amministratori.
Il Consiglio Direttivo della sezione di Italia Nostra di Ferrara
Ferrara, 15 gennaio 2023
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