Forum Ferrara Partecipata: “Ztl ferma, dal Comune risposte tardive e vaghe”
Inviata l’8 ottobre una lettera aperta al sindaco Alan Fabbri dopo la petizione di maggio: “La città ha bisogno di scelte, non di rinvii e alibi”
“Risposta tardiva e del tutto insoddisfacente“. Con queste parole il Forum Ferrara Partecipata ha commentato la replica del Comune alla petizione presentata lo scorso maggio per chiedere il completamento della Ztl medioevale e la creazione di nuove aree pedonali nel centro storico. La posizione è stata illustrata al Centro Documentazione Donna dove le promotrici (Francesca Cigala Fulgosi, Annamaria Faccini e Giuliana Bonalberti) hanno consegnato ai giornalisti la lettera aperta indirizzata al sindaco Alan Fabbri e inviatagli pochi minuti prima.
Il gruppo civico accusa l’amministrazione di non aver rispettato i tempi e le procedure previste dal regolamento comunale e, soprattutto, di aver fornito “una risposta evasiva, priva di motivazioni concrete“, che di fatto rinvia l’ampliamento della Ztl a tempo indeterminato, contraddicendo le previsioni del vigente Piano Urbano della mobilità sostenibile (Pums), approvato nel 2019 e che fissava il completamento dell’area entro il 2022.
“Abbiamo chiesto semplicemente che venisse applicato il piano già approvato – ha dichiarato Fulgosi, portavoce del Forum – ma ci è stato risposto che l’estensione della Ztl è rimandata a un futuro indefinito. È una scelta politica, non tecnica: la volontà di non proseguire su una strada che migliora la vivibilità e la salute della città”.
La petizione chiedeva di estendere la Ztl medioevale (B1) all’area compresa tra corso Giovecca e via Baluardi, da via Quartieri a via Porta Romana, e di pedonalizzare via Savonarola, via Cisterna del Follo e via Scandiana, come previsto dal Pums. Secondo il Forum, la replica del Comune – giunta 137 giorni dopo la presentazione dell’istanza, senza la firma dell’assessore competente – “non solo non spiega i motivi del ritardo, ma si limita a richiamare future linee guida regionali e nazionali ancora inesistenti”.
Fulgosi ha inoltre ricordato che lo stesso monitoraggio del Pums, redatto per conto del Comune e pubblicato solo il 22 settembre 2025, “sottolinea come l’ampliamento delle Ztl e delle aree pedonali sia uno degli interventi più urgenti e al tempo stesso più in ritardo”. “Il documento – ha spiegato la portavoce – dice chiaramente che occorre più determinazione nell’attuare zone 30, Ztl e aree pedonali. Eppure l’amministrazione si limita a dire che se ne riparlerà al secondo monitoraggio, forse tra anni”.
Durante l’incontro, Giuliana Bonalberti, residente nella zona interessata dall’ampliamento, ha raccontato le difficoltà quotidiane dei cittadini: “Traffico continuo, auto parcheggiate ovunque, pericoli per chi va a scuola o si muove in bicicletta. Non si riesce neppure a fermarsi per guardare i palazzi, le strade sono diventate corridoi di passaggio”.
Annamaria Faccini, volontaria Unicef e membro del Forum, ha invece richiamato il diritto dei bambini “a vivere la strada come spazio sicuro e di autonomia”. “Una città a misura di bambino – ha affermato – è una città più sicura per tutti. E invece Ferrara oggi è pensata quasi esclusivamente per le auto”.
Per Marino Pedroni e Rodolfo Baraldini, il nodo è politico: “Questa amministrazione mostra una crescente difficoltà ad accettare la partecipazione dei cittadini. Il Pums è stato approvato, ma mai applicato per davvero. Si invocano vincoli e normative quando manca la volontà di agire”. E Baraldini ha aggiunto: “Siamo in una città in cui quando sono stati installati degli autovelox in via Canapa il sindaco si è affrettato ad avvisare gli utenti che non erano in funzione rassicurandoli, come se fosse un problema fissare un limite di velocità e farlo rispettare“.
Nella lettera aperta indirizzata al sindaco Fabbri, il Forum denuncia anche le contraddizioni con il Pair 2030, il Piano regionale per la qualità dell’aria: “Lo stesso documento regionale incoraggia i Comuni a ridurre il traffico privato, ampliare Ztl e aree pedonali, potenziare il trasporto pubblico. Parlare di limitazioni normative è quindi un alibi“.
Il testo si chiude con un appello: “Chiediamo al Comune di spiegare come intenda rispondere alla forte domanda di riconversione ecologica della città”. Infine, l’invito a partecipare a un nuovo incontro pubblico il 23 ottobre alle 18 presso il chiostro di Santa Maria in Vado, con la partecipazione dell’urbanista e professore Romeo Farinella.