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Quando: Giovedì 23 ottobre 2025, ore 18:00
Dove: CHIOSTRO DI SANTA MARIA IN VADO, via Borgovado 3
    04/07/2025

    “Ferrara, le donne e la città”: INCONTRO PUBBLICO DAL VIVERE GLI SPAZI AL PROGETTARE I LUOGHI PROGETTO WWW. WOMEN’S WISE WALKSHOPS

    INTRODUZIONE

    Come gruppo ”Ferrara, le donne e la città” abbiamo organizzato questo incontro
    per presentare alla cittadinanza, all’Amministrazione comunale e agli organi di
    informazione, i risultati di una ricerca che abbiamo condotto sul campo nei
    quartieri Arianuova-Giardino e Krasnodar,

    Una ricerca che è stata sviluppata in collaborazione con la professoressa
    Letizia Carrera dell’Università di Bari, docente di Sociologia del territorio e
    responsabile del progetto ”Women’sWiseWalkshops. Dal vivere gli spazi al
    progettare i luoghi”,

    Una ricerca realizzata per indagare, direttamente dalla voce delle donne, le
    carenze, le difficoltà, gli ostacoli che le donne incontrano oggi nel vivere gli
    spazi della città. Come vivono le donne gli spazi pubblici? Si sentono sicure?
    Hanno accesso ai servizi, alla mobilità, al verde, alla socialità?

    L’obiettivo è quello di promuovere una maggiore consapevolezza sui diritti delle
    donne non garantiti nell’esperienza urbana quotidiana e di raccogliere dati e
    informazioni che servano ad elaborare poi proposte concrete di interventi sulla
    città per migliorare la qualità della vita delle donne e di tutti. “ una città che
    migliora la vita delle donne, funziona meglio per tutti”

    Prima di dare la parola all’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara
    Angela Travagli, che ringraziamo per essere qui in rappresentanza di tutta
    l’Amministrazione, e alla Professoressa Carrera, che illustrerà la metodologia del
    lavoro e i dati emersi dalla ricerca, vorrei inquadrare il contesto e spiegare perché il
    nostro gruppo di lavoro ha deciso di impegnarsi in questa ricerca.

    Il gruppo si è costituito all’interno del Forum Ferrara Partecipata, una rete di
    cittadini e associazioni ambientaliste e socioculturali, nata in opposizione al
    progetto Feris (un progetto di speculazione edilizia presentato come rigenerazione
    urbana di pubblica utilità e bloccato anche grazie alla nostra mobilitazione). Il Forum
    si pone l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano la città
    e intende costruire proposte dal basso per una rigenerazione urbana inclusiva e
    sostenibile.

    Nella primavera scorsa, in occasione delle elezioni comunali, come Forum
    abbiamo presentato ai cittadini e ai politici le nostre proposte per un
    rinnovamento della città, abbiamo organizzato incontri pubblici sui temi della
    partecipazione, della conversione ecologica della città, della tutela e difesa dei
    beni comuni e abbiamo sottoposto all’attenzione di tutti il tema della città a misura
    di donna, invitando Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano, a
    introdurre la riflessione.
    Le città infatti non sono neutre. Sono state progettate da urbanisti maschi per
    soddisfare modelli maschili di vita: centrati sul lavoro produttivo, su spostamenti
    lineari, su tempi rigidi, su strutture pensate per un uomo adulto, sano, motorizzato.
    Ma la vita reale, quotidiana, è ben più complessa. E a pagarne il prezzo sono
    soprattutto le donne, con le loro giornate frammentate tra lavoro, cura, spostamenti
    multipli, carichi familiari.
    Come ha detto la professoressa Granata: “Le donne possono dare un contributo
    determinante a immaginare un nuovo modello di convivenza urbana, con la forza
    delle loro idee, con i loro bisogni e desideri, mettendo a nudo quello che non
    funziona e che potrebbe cambiare, rivelando le asimmetrie nella ripartizione del
    potere e delle responsabilità”.

    Stimolate dalle suggestioni emerse e dalle letture sull’urbanistica femminista
    abbiamo deciso di impegnarci costituendo un gruppo di lavoro, che si è subito
    allargato anche a donne di altre associazioni e a cui abbiamo dato nome “Ferrara, le
    donne e la città”, per continuare il confronto su una visione di città che ponga al

    centro lo sguardo delle donne e per coinvolgere le donne della città in un
    processo di cambiamento.

    Pensiamo che la crisi climatica, la crisi ecologica e sociale in atto richiedano
    con urgenza cambiamenti radicali e una nuova visione urbana fondata sul bene
    comune, che sappia intrecciare il contrasto alla crisi climatica con l’equità e la lotta
    alle diseguaglianze, promuovendo spazi rigenerati dalle relazioni umane,

    Per Il cambiamento è necessaria una visione sistemica. Se l’urgenza, per una
    città più vivibile, è quella di contrastare l’emergenza climatica eliminando le
    emissioni di gas serra, sappiamo che ciò sarà possibile solo tramite un processo
    sistemico che modifichi sostanzialmente il nostro modo di produrre,
    consumare, abitare, instaurare relazioni sociali. Per farlo dobbiamo
    abbandonare una visione unicamente economica del mondo per passare a una
    visione ecologica, in grado di collegare le complesse dinamiche della vita
    quotidiana con la tutela dei beni comuni ( aria, acqua, suolo) e la garanzia dei servizi
    ai cittadini ( educazione, sanità, trasporti ). Le donne, per la loro esperienza di
    vita, sono portatrici di una visione sistemica, complessa, capace di tenere
    insieme tempi, relazioni, spazi e necessità. E oggi, più che mai, è di questa
    complessità che abbiamo bisogno.

    Crediamo che ci sia bisogno di un “pensiero alternativo ed inedito” sulla città
    che anteponga alla città delle cose la città delle persone, alla città delle
    diseguaglianze la città delle differenze e che lo sguardo delle donne sulla città
    possa dare un grande contributo a cambiare il pensiero e immaginare nuovi
    modi di vivere, Abbiamo bisogno di città più giuste, più lente, più accessibili, più
    accoglienti, con meno macchine. Città che mettano al centro le relazioni, il
    benessere, la natura, il tempo della vita.

    Le donne vivono ancora la città con una serie di barriere fisiche, sociali,
    economiche e simboliche che condizionano la loro vita quotidiana. Ma proprio a
    partire da questi ostacoli possono generare una nuova visione urbana: più
    sensibile, più umana, più sostenibile.

    Molte città hanno già iniziato a integrare la parità di genere nelle politiche
    urbanistiche, sociali e culturali: a Vienna, a Barcellona, ad Amsterdam, a Bilbao
    hanno realizzato interventi che soddisfacendo i bisogni e i diritti delle donne hanno
    contribuito ad attivare processi di uguaglianza dei diritti e percorsi di transizione
    ecologica e sviluppato una idea di urbanistica femminista che prima di tutto mira ad
    eliminare ciò che crea ostacoli negli spostamenti e nella fruizione degli spazi,
    oltrechè disuguaglianze nel lavoro e nelle attività di cura.

    Il nostro gruppo di lavoro si propone quindi di promuovere anche a Ferrara un
    processo di trasformazione della città secondo l’ottica dell’urbanistica
    femminista e di iniziare ad elaborare con la partecipazione diretta delle donne,
    sulla base dell’analisi dei loro bisogni, proposte concrete di modifica della
    città da sottoporre agli Amministratori. Proposte che parlino di trasporti più
    accessibili, di spazi pubblici sicuri e accoglienti, di orari urbani compatibili con la vita
    reale, di servizi di prossimità,

    A questo scopo abbiamo pensato di attivare un lavoro di ricerca coinvolgendo
    direttamente le donne della città per l’analisi dei problemi e l’individuazione delle
    soluzioni, affiancato da un percorso di approfondimento teorico delle tematiche

    Per quanto riguarda la parte formativa/informativa, in collaborazione con
    l’Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura, prof.Farinella e prof.ssa Dorato e
    Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof.ssa Orsetta Giolo e Bernardini e con
    l’Università di Verona, Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof.ssa Calafà, abbiamo
    organizzato diversi seminari su esempi di città più inclusive, su progetti ed
    esperienze di trasformazioni urbane, sul tema della mobilità urbana e gli orari della
    città, sulle teorie femministe del diritto in riferimento allo spazio urbano.
    .
    Per quanto riguarda la parte di ricerca e valutazione dei bisogni e delle
    proposte per noi era fondamentale farlo coinvolgendo direttamente donne di età e
    ruoli sociali il più possibile diversificati, tramite incontri di confronto e scambio
    relazionale, usando gli strumenti della ricerca sociologica qualitativa per raccogliere
    esperienze e proposte. L’incontro con la professoressa Carrera e con la ricerca che

    lei sta portando avanti in varie città d’Italia e all’estero ci ha permesso di elaborare i
    dati, le informazioni e le valutazioni che oggi la professoressa Carrera presenterà.

    Per noi il lavoro non è finito A questa prima parte seguiranno altri incontri e
    confronti per definire in maniera condivisa le proposte operative da sottoporre
    all’attenzione dell’Amministrazione comunale.

    Francesca Cigala Fulgosi


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