“Ferrara, le donne e la città”: INCONTRO PUBBLICO DAL VIVERE GLI SPAZI AL PROGETTARE I LUOGHI PROGETTO WWW. WOMEN’S WISE WALKSHOPS
INTRODUZIONE
Come gruppo ”Ferrara, le donne e la città” abbiamo organizzato questo incontro
per presentare alla cittadinanza, all’Amministrazione comunale e agli organi di
informazione, i risultati di una ricerca che abbiamo condotto sul campo nei
quartieri Arianuova-Giardino e Krasnodar,
Una ricerca che è stata sviluppata in collaborazione con la professoressa
Letizia Carrera dell’Università di Bari, docente di Sociologia del territorio e
responsabile del progetto ”Women’sWiseWalkshops. Dal vivere gli spazi al
progettare i luoghi”,
Una ricerca realizzata per indagare, direttamente dalla voce delle donne, le
carenze, le difficoltà, gli ostacoli che le donne incontrano oggi nel vivere gli
spazi della città. Come vivono le donne gli spazi pubblici? Si sentono sicure?
Hanno accesso ai servizi, alla mobilità, al verde, alla socialità?
L’obiettivo è quello di promuovere una maggiore consapevolezza sui diritti delle
donne non garantiti nell’esperienza urbana quotidiana e di raccogliere dati e
informazioni che servano ad elaborare poi proposte concrete di interventi sulla
città per migliorare la qualità della vita delle donne e di tutti. “ una città che
migliora la vita delle donne, funziona meglio per tutti”
Prima di dare la parola all’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara
Angela Travagli, che ringraziamo per essere qui in rappresentanza di tutta
l’Amministrazione, e alla Professoressa Carrera, che illustrerà la metodologia del
lavoro e i dati emersi dalla ricerca, vorrei inquadrare il contesto e spiegare perché il
nostro gruppo di lavoro ha deciso di impegnarsi in questa ricerca.
Il gruppo si è costituito all’interno del Forum Ferrara Partecipata, una rete di
cittadini e associazioni ambientaliste e socioculturali, nata in opposizione al
progetto Feris (un progetto di speculazione edilizia presentato come rigenerazione
urbana di pubblica utilità e bloccato anche grazie alla nostra mobilitazione). Il Forum
si pone l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano la città
e intende costruire proposte dal basso per una rigenerazione urbana inclusiva e
sostenibile.
Nella primavera scorsa, in occasione delle elezioni comunali, come Forum
abbiamo presentato ai cittadini e ai politici le nostre proposte per un
rinnovamento della città, abbiamo organizzato incontri pubblici sui temi della
partecipazione, della conversione ecologica della città, della tutela e difesa dei
beni comuni e abbiamo sottoposto all’attenzione di tutti il tema della città a misura
di donna, invitando Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano, a
introdurre la riflessione.
Le città infatti non sono neutre. Sono state progettate da urbanisti maschi per
soddisfare modelli maschili di vita: centrati sul lavoro produttivo, su spostamenti
lineari, su tempi rigidi, su strutture pensate per un uomo adulto, sano, motorizzato.
Ma la vita reale, quotidiana, è ben più complessa. E a pagarne il prezzo sono
soprattutto le donne, con le loro giornate frammentate tra lavoro, cura, spostamenti
multipli, carichi familiari.
Come ha detto la professoressa Granata: “Le donne possono dare un contributo
determinante a immaginare un nuovo modello di convivenza urbana, con la forza
delle loro idee, con i loro bisogni e desideri, mettendo a nudo quello che non
funziona e che potrebbe cambiare, rivelando le asimmetrie nella ripartizione del
potere e delle responsabilità”.
Stimolate dalle suggestioni emerse e dalle letture sull’urbanistica femminista
abbiamo deciso di impegnarci costituendo un gruppo di lavoro, che si è subito
allargato anche a donne di altre associazioni e a cui abbiamo dato nome “Ferrara, le
donne e la città”, per continuare il confronto su una visione di città che ponga al
centro lo sguardo delle donne e per coinvolgere le donne della città in un
processo di cambiamento.
Pensiamo che la crisi climatica, la crisi ecologica e sociale in atto richiedano
con urgenza cambiamenti radicali e una nuova visione urbana fondata sul bene
comune, che sappia intrecciare il contrasto alla crisi climatica con l’equità e la lotta
alle diseguaglianze, promuovendo spazi rigenerati dalle relazioni umane,
Per Il cambiamento è necessaria una visione sistemica. Se l’urgenza, per una
città più vivibile, è quella di contrastare l’emergenza climatica eliminando le
emissioni di gas serra, sappiamo che ciò sarà possibile solo tramite un processo
sistemico che modifichi sostanzialmente il nostro modo di produrre,
consumare, abitare, instaurare relazioni sociali. Per farlo dobbiamo
abbandonare una visione unicamente economica del mondo per passare a una
visione ecologica, in grado di collegare le complesse dinamiche della vita
quotidiana con la tutela dei beni comuni ( aria, acqua, suolo) e la garanzia dei servizi
ai cittadini ( educazione, sanità, trasporti ). Le donne, per la loro esperienza di
vita, sono portatrici di una visione sistemica, complessa, capace di tenere
insieme tempi, relazioni, spazi e necessità. E oggi, più che mai, è di questa
complessità che abbiamo bisogno.
Crediamo che ci sia bisogno di un “pensiero alternativo ed inedito” sulla città
che anteponga alla città delle cose la città delle persone, alla città delle
diseguaglianze la città delle differenze e che lo sguardo delle donne sulla città
possa dare un grande contributo a cambiare il pensiero e immaginare nuovi
modi di vivere, Abbiamo bisogno di città più giuste, più lente, più accessibili, più
accoglienti, con meno macchine. Città che mettano al centro le relazioni, il
benessere, la natura, il tempo della vita.
Le donne vivono ancora la città con una serie di barriere fisiche, sociali,
economiche e simboliche che condizionano la loro vita quotidiana. Ma proprio a
partire da questi ostacoli possono generare una nuova visione urbana: più
sensibile, più umana, più sostenibile.
Molte città hanno già iniziato a integrare la parità di genere nelle politiche
urbanistiche, sociali e culturali: a Vienna, a Barcellona, ad Amsterdam, a Bilbao
hanno realizzato interventi che soddisfacendo i bisogni e i diritti delle donne hanno
contribuito ad attivare processi di uguaglianza dei diritti e percorsi di transizione
ecologica e sviluppato una idea di urbanistica femminista che prima di tutto mira ad
eliminare ciò che crea ostacoli negli spostamenti e nella fruizione degli spazi,
oltrechè disuguaglianze nel lavoro e nelle attività di cura.
Il nostro gruppo di lavoro si propone quindi di promuovere anche a Ferrara un
processo di trasformazione della città secondo l’ottica dell’urbanistica
femminista e di iniziare ad elaborare con la partecipazione diretta delle donne,
sulla base dell’analisi dei loro bisogni, proposte concrete di modifica della
città da sottoporre agli Amministratori. Proposte che parlino di trasporti più
accessibili, di spazi pubblici sicuri e accoglienti, di orari urbani compatibili con la vita
reale, di servizi di prossimità,
A questo scopo abbiamo pensato di attivare un lavoro di ricerca coinvolgendo
direttamente le donne della città per l’analisi dei problemi e l’individuazione delle
soluzioni, affiancato da un percorso di approfondimento teorico delle tematiche
Per quanto riguarda la parte formativa/informativa, in collaborazione con
l’Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura, prof.Farinella e prof.ssa Dorato e
Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof.ssa Orsetta Giolo e Bernardini e con
l’Università di Verona, Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof.ssa Calafà, abbiamo
organizzato diversi seminari su esempi di città più inclusive, su progetti ed
esperienze di trasformazioni urbane, sul tema della mobilità urbana e gli orari della
città, sulle teorie femministe del diritto in riferimento allo spazio urbano.
.
Per quanto riguarda la parte di ricerca e valutazione dei bisogni e delle
proposte per noi era fondamentale farlo coinvolgendo direttamente donne di età e
ruoli sociali il più possibile diversificati, tramite incontri di confronto e scambio
relazionale, usando gli strumenti della ricerca sociologica qualitativa per raccogliere
esperienze e proposte. L’incontro con la professoressa Carrera e con la ricerca che
lei sta portando avanti in varie città d’Italia e all’estero ci ha permesso di elaborare i
dati, le informazioni e le valutazioni che oggi la professoressa Carrera presenterà.
Per noi il lavoro non è finito A questa prima parte seguiranno altri incontri e
confronti per definire in maniera condivisa le proposte operative da sottoporre
all’attenzione dell’Amministrazione comunale.
Francesca Cigala Fulgosi
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