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Quando: Martedì 10 dicembre, ore 14:30
Dove: Davanti allo Scalone Municipale
Quando: martedì 26 novembre dalle ore 17,30 alle 20
Dove: Parrocchia di San Giacomo (via Arginone 157)
    26/04/2023

    Proposta per l’Ex-Caserma

    Marcello Toffanello

    Accolgo volentieri l’invito a mettere per iscritto il mio intervento all’assemblea del Forum del 14 marzo
    scorso. È chiaro che una vera progettazione sarà possibile solo una volta conosciuta la natura e l’entità dei
    finanziamenti, l’articolazione interna degli edifici, la possibilità di modificarli e quant’altro. Quanto segue ha
    dunque solo lo scopo di partecipare al “concorso di idee” e stimolare il dibattito.
    Credo che le future destinazioni d’uso degli edifici dell’ex caserma debbano tenere conto della natura del
    quartiere in cui si inseriscono, che è sostanzialmente residenziale e (felicemente) privo di grandi esercizi
    commerciali, che si trovano però a poca distanza, facilmente raggiungibili anche senza ricorso all’auto.
    Nello stesso tempo l’area è caratterizzata dall’importante presenza di sedi universitarie, scuole e musei. La
    riqualificazione dell’ex caserma costituisce un’occasione per porre in dialogo fra loro queste vocazioni.
    Concordo dunque con l‘intervento di Ranieri Varese che propone di trasformare la Cavallerizza in uno
    spazio pubblico condiviso da residenti, studenti e visitatori: una struttura flessibile e multifunzionale che
    possa essere utilizzata per conferenze, riunioni e assemblee, spettacoli e mostre. Potrebbe ospitare anche
    un internet point con una piccola mediateca, dove sia possibile leggere i giornali online o vedere un film
    bevendo un caffè, così da rendere vivo e frequentato quotidianamente l’ambiente anche in assenza di
    iniziative.
    Quanto all’area dell’ex caserma, gli spazi sono molto ampi e piuttosto che pensare a un’unica destinazione
    proporrei un loro utilizzo a scopi differenti e complementari. Un edificio potrebbe ospitare aule per la
    didattica universitaria e sale studio, di cui in città non c’è meno bisogno che di alloggi per studenti. Al piano
    terra una mensa-ristorante-self service sarebbe frequentata sia da studenti che da turisti. Non escluderei a
    priori una trasformazione di parte degli stabili della caserma in residenze universitarie (i centri storici
    vivono se sono abitati), purché la loro quantità sia commensurata alla capacità di ricezione di un quartiere
    che non è affatto spopolato e purché si trovi una soluzione al problema del parcheggio.
    Non vorrei generalizzare un disagio personale ma mi sembra che le palestre siano fra i servizi di cui la città e
    il quartiere non siano sufficientemente dotati. Questa carenza costringe me come diversi altri cittadini ad
    accompagnare in auto i figli minori presso impianti periferici, spesso in orari serali, con conseguente
    aggravio di traffico e inquinamento. Aggiungo che la palestra della scuola media “Dante Alighieri” non è in
    grado di supplire alle necessità dell’istituto e gli studenti sono costretti a spostarsi presso la “Biagio
    Rossetti”, distante 700 m. L’utilizzo serale della palestra della Dante da parte di società sportive aumenta
    inoltre il problema del parcheggio per i residenti, in particolare nelle vie di Sant’Andrea e Formignana.
    Senza pensare a un centro di grandi dimensioni, una o due nuove palestre, che sarebbero più facilmente
    raggiungibili da viale Alfonso I, potrebbero essere utilizzate da studenti medi e universitari, società sportive,
    cittadini residenti nel quartiere e non.
    Mi sembra inoltre condivisibile la proposta avanzata da Emanuela Mari di destinare parte del complesso
    dell’ex caserma ad ampliare il giardino e a ospitare servizi di supporto all’attività del Museo di Palazzo
    Schifanoia, quali aule didattiche e per conferenze e depositi attrezzati per le opere. La riapertura dei varchi
    già esistenti alle due estremità dell’edificio ovest della caserma permetterebbe di collegare Palazzo
    Schifanoia con gli spazi espositivi di Palazzo Bonaccossi e, attraverso il Tennis Club Marfisa, con la
    retrostante Palazzina, le cui logge ed edifici nel giardino sono da tempo sede – a mio parere adattissima e
    da incentivare – di attività didattiche e concerti. Un percorso continuo riunirebbe così in un unico
    organismo i tre musei civici d’arte antica posti tra via Scandiana e corso della Giovecca; nello stesso tempo
    la condivisione di uno spazio comune come l’ex piazza d’armi aprirebbe maggiormente il museo alla città e
    all’università permettendogli di svolgere quella funzione di più ampia utilità sociale che oggi ci si attende
    dai musei.

    Esprimo infine un ultimo desiderio: mi piacerebbe che la riqualificazione dell’area dell’ex caserma fosse
    accompagnata dal restauro delle rovine della chiesa di Sant’Andrea che da tempo attendono almeno la
    rimozione della vegetazione che, seppure pittoresca e suggestiva, impedisce la lettura dei resti della
    struttura architettonica e sta sgretolando le superfici murarie e il poco che rimane di intonaci e stucchi
    antichi. Alcuni cartelli e un’applicazione multimediale accessibile tramite QR Code potrebbero raccontare la
    storia del complesso monastico e degli altri istituti religiosi un tempo presenti nell’area e rimandare ai
    dipinti e alle sculture ora conservati presso la Pinacoteca Nazionale e Casa Romei (un prototipo di
    ricostruzione digitale della chiesa è già stato approntato dalle Gallerie Estensi in collaborazione con la
    Fondazione Istituto Tecnico Superiore Tecnologie Industrie Creative di Bologna). Il sito potrebbe costituire
    così parte di un percorso tematico che colleghi i musei nazionali di Palazzo Costabili, Casa Romei e Palazzo
    dei Diamanti intrecciandosi a quello sopra descritto dei musei civici d’arte antica. La cura e la gestione
    quotidiana dell’area monumentale potrebbe essere affidata alla adiacente scuola media costituendo in tal
    modo un laboratorio didattico permanente.
    Mi scuso per la lunghezza.
    Un cordiale saluto a tutte e tutti.

    Marcello Toffanello
    Storico dell’arte, curatore di museo, residente nel quartiere


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