PER LA PUBBLICIZZAZIONE DEI BENI COMUNI
I beni comuni e i servizi pubblici ad essi sottesi vengono interessati da un corposo processo di privatizzazione che data dagli anni ‘90 del secolo scorso. I servizi pubblici a rilevanza economica ( acqua, energia, ciclo dei rifiuti, trasporti) vengono progressivamente acquisiti da grandi aziende multinazionali e da multiutilities, il cui obiettivo di fondo è di massimizzare il valore degli azionisti e consegnati alle logiche di mercato. Il processo, seppure rallentato, non si ferma neanche di fronte al risultato referendario del 2011 sull’acqua ( ma che in realtà riguardava l’insieme dei servizi pubblici a rilevanza economica) che aveva sancito la volontà popolare di andare verso la pubblicizzazione degli stessi. I processi di privatizzazione hanno comportato forti aumenti tariffari, calo degli investimenti, incentivo all’aumento dei consumi, allontanamento della potestà decisionale dagli Enti locali e dai territori.
Ebbene, nella prossima fase, a Ferrara si prospetta la possibilità concreta di mettere in campo l’opzione della ripubblicizzazione, almeno per quanto riguarda la gestione del servizio dei rifiuti urbani e del servizio idrico. Infatti, tale operazione diventa più che fattibile, anche dal punto di vista dei costi, nel momento in cui arriva a scadenza la concessione del servizio. Per la gestione dei rifiuti urbani, essa è finita alla fine del 2017 e da allora Hera continua l’affidamento in regime di proroga. Con l’autunno si profila l’idea di sciogliere questa situazione: emerge con sempre maggiore chiarezza l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di procedere verso la messa a gara del servizio e, contemporaneamente, di confermare il pieno utilizzo dell’inceneritore, a fronte della possibilità di ricevere compensazioni monetarie da Hera. Insomma, lauti profitti e tutto il potere decisionale a Hera in cambio di qualche introiti per le casse del Comune. Un’altra ipotesi, da noi fortemente caldeggiata, è in campo e consiste nella possibilità della ripubblicizzazione tramite un’azienda pubblica comunale ( come realizzato a Forlì), più che aggredibile dal punto di vista dell’investimento, in primo luogo utilizzando le riserve di Ferrara Tua SpA, e anche nella chiusura di una linea dell’inceneritore, a fronte del fatto che oggi a Ferrara si bruciano più rifiuti speciali che rifiuti urbani.
Per quanto riguarda il servizio idrico, la scadenza della concessione è fissata alla fine del 2027. In considerazione del dato per cui qui si tratterebbe, secondo la legislazione, di costituire un’unica azienda pubblica di dimensione provinciale e anche di far fronte ad una necessità significativa di risorse per compiere il subentro rispetto alle gestioni precedenti, risulta evidente che perseguire la giusta strada della ripubblicizzazione comporta che si inizi a lavorare da subito, mettendo in campo uno studio di fattibilità e un piano economico-industriale- finanziario finalizzato a quell’obiettivo. Si tratta, poi, di costruire questo percorso in modo partecipativo, visto che componente essenziale per la gestione dei beni comuni e dei servizi pubblici ad essi connessi è appunto quella di dar vita ad una gestione partecipata, oltre che dagli Enti locali, da cittadini e da lavoratori, e che essa va studiata appositamente.
I processi di privatizzazione negli anni passati, anche a Ferrara, hanno poi coinvolto anche servizi di interesse generale, come parte dei nidi e delle scuole dell’infanzia e, da ultimo, di parte del sistema bibliotecario comunale. Ora, si tratta non solo di fermare ulteriori processi di esternalizzazione, ma di procedere alla reinternalizzazione delle suddette parti di servizio, aumentando, anche per questa via, il personale pubblico comunale.
In buona sostanza, quindi, occorre agire per realizzare i seguenti obiettivi:
Ripubblicizzazione della gestione del servizio dei rifiuti urbani e chiusura di una linea dell’inceneritore
Approfondire da subito la possibilità della ripubblicizzazione del servizio idrico in scadenza alla fine del 2027
Produrre un’ipotesi di gestione partecipativa dei servizi pubblici ripubblicizzati
Reinternalizzare le parti di servizi pubblici generali ( parte dei nidi, delle scuole d’ infanzia e del sistema bibliotecario) che sono stati coinvolti nelle privatizzazioni negli anni passati
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