Il progetto Fe.Ris. è inaccettabile e illegittimo
Il progetto Fe.Ris. è inaccettabile e illegittimo, una speculazione edilizia di livello indecente, come non si
vedeva a Ferrara dagli anni Sessanta del Novecento (forse paragonabile per gravità al palazzone di via
Kennedy, anch’esso autorizzato con la scusa della “pubblica utilità”: aprire una nuova breccia nelle mura
per entrare meglio con le auto verso via Porta Reno e la piazza!)
Quello che più preoccupa, almeno me, è che questa Amministrazione sembra obbligata a portare avanti
questo progetto a tutti i costi, altrimenti si sarebbe già fermata:
– ha già perso 3 consiglieri per questa vicenda (e non sembra finita)
– ha contro buona parte della città: le associazioni ambientaliste e culturali (che dai fatti sembrano
interessarle poco), ma anche buona parte di quelle del mondo economico (che le interessano assai
di più) e i sindacati
– si muove in contraddizione con sè stessa, cioè con le Linee Guida del nuovo Piano Urbanistico
Generale, da poco rese pubbliche: tra i “Progetti Guida” c’è la cintura verde del parco delle Mura,
con “allargamento del proprio spazio vitale” e creando “connessioni e integrazioni con gli spazi
agrari periurbani”: esattamente il contrario di quanto prevede il progetto Fe.Ris. O gli assessori
“competenti” non hanno letto le Linee guida che propongono, oppure sono obbligati a cercare di
andare avanti comunque.
Fe.Ris. non parte da Ferrara, ma da interessi economici a livello nazionale. Tutto l’iter lo lascia pensare, a
partire dall’offerta di questo Consorzio di ditte, evidentemente in accordo con un grosso marchio
commerciale, alla Cassa Depositi e Prestiti (proprietaria della Caserma), una offerta condizionata al
verificarsi di uno scenario complessivo che nulla ha a che vedere con il recupero della caserma. Scenario
totalmente in deroga alla pianificazione esistente e inconciliabile con quella futura: da qui la fretta di far
approvare tutto velocemente prima del nuovo PUG e a tutti i costi, evidentemente perché i benefici per gli
interessati (operatori economici e partiti politici) sono di molto superiori ai costi e ai rischi.
Chi ci rimette è Ferrara, la città, la qualità urbana, i cittadini, quindi tutti noi. In tutta questa messa in scena
non c’è nulla di interesse pubblico (che dovrebbe per legge essere “prevalente” per agire in deroga).
Fattore questo di illegittimità della delibera che ci auguriamo venga riconosciuto dal Tribunale
Amministrativo Regionale al quale, come Italia Nostra, abbiamo fatto ricorso.
Altro fattore di illegittimità è il consumo di suolo agricolo (con il nuovo ipermercato), vietato dalla legge
urbanistica regionale. Una curiosità: mi sono sempre chiesto perché nelle presentazioni di Fe.Ris. venisse
usato il termine “parco urbano” per definire lo spazio verde intorno al nuovo supermercato. Mi dicevo:
“l’assessore all’ambiente non sa cosa sia un parco urbano: scambia un normale giardino per un parco
urbano”. No! Mi sono riguardato la legge regionale e i “parchi urbani” rientrano nelle deroghe possibili al
consumo di suolo, perché il supermercato non poteva rientrare in nessun’altra possibilità di deroga. Allora
si cerca volutamente e in modo ingannevole di utilizzare un termine palesemente improprio.
Insomma: siamo di fronte ad un tentativo di presa in giro indecente che non può e non deve passare!
Lascia un commento