Intervento all’assemblea pubblica del 14 marzo
La prima considerazione che mi interessa svolgere è quella di sottolineare che oggi
stiamo procedendo ad un reale esercizio di democrazia partecipativa. Abbiamo
chiesto che fosse l’Amministrazione Comunale a produrre questo percorso, ma, visto
che a tutt’oggi non è arrivata alcuna risposta positiva, iniziamo noi a costruirlo.
Venendo al merito della questione in discussione, e cioè che proposte e idee vogliamo
mettere in campo per la ristrutturazione della ex Caserma, parto dal fatto che, in
questi giorni, ho provato a dare un titolo, a indicare una sintesi per esprimere la
finalità cui possiamo indirizzare quello spazio. Mi è venuto quello di dire che l’area
della ex Caserma può diventare la “cittadella della cultura e della socialità”.
Cittadella della cultura, riprendendo le suggestioni avanzate da Emanuela Mari, che
condivido, e che, a partire dalla sua ubicazione, può svilupparsi come luogo di
esposizione e supporto museale insieme a cittadella della socialità, visto che, ormai,
in questa città, i luoghi di incontro per i cittadini e le Associazioni si sono sempre più
rarefatti e, invece, vanno considerati in termini di ruolo e funzione strategica per la
nostra idea di città. Basta pensare al fatto che anche oggi ci troviamo in questa sala
che ci costa più di 100 € o, ancora, che l’Amministrazione Comunale, proprio in
questi giorni, ha comunicato a due realtà importanti, il Centro Servizi Volontariato e
il Centro sociale La Resistenza, l’intenzione di “sfrattarli” dalle loro sedi. Intenzione
che va contrastata anche da noi, a partire dalla considerazione che senza la
mobilitazione che abbiamo messo in campo e che ci ha consentito di bloccare,
almeno parzialmente, il progetto FERIS, oggi saremmo qui a compiere un puro
esercizio accademico, mentre siamo in condizioni di avanzare idee e proposte che
possono gettare le basi per un progetto concreto per l’utilizzazione della ex Caserma,
come luogo utile per la città.
Da questo punto di vista, a me pare che occorra anche rispondere al tema degli affitti
calmierati per gli studenti, come ben sottolineato dall’intervento della studentessa di
Link. Si tratta di capire meglio i bisogni effettivi in proposito, ma è possibile
ragionare anche su questo tema per la ristrutturazione della ex Caserma. Avendo la
consapevolezza che anche questa è una vicenda importante, che sta determinando una
nuova selezione classista e di censo rispetto al diritto allo studio e che la questione
dell’abitare e dell’affitto non può essere lasciato alle logiche del mercato.
Infine, anche guardando al percorso futuro, penso che sia possibile andare avanti
approssimando sempre più un vero e proprio progetto per la ristrutturazione di
quell’area e ponendosi poi il problema di come finanziare un reale intervento di
pubblica utilità. Risorse pubbliche ci possono essere, sia provenienti da fondi
nazionali e regionali, sia prevedendo il concorso del Comune e dell’Università. Come
sempre, è prima di tutto una questione di volontà politica e di individuare gli obiettivi
che si intendono perseguire. Che, per noi, non possono essere se non quelli di una
città che risponde ai bisogni dei cittadini e che guarda al futuro.
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