Il Forum sul Pug «Mancano caserma e mobilità “green”»
Italia Nostra: «Indici troppo alti»
Ferrara Con il Forum Ferrara Partecipata sono scese ieri pomeriggio in piazza, almeno otto associazioni più i residenti di Villanova per rendere partecipe la cittadinanza di diverse istanze. Ha dato il benvenuto alla piccola folla che si è radunata Corredo Oddi a nome del Forum Ferrara Partecipata, che ha riassunto le problematiche su chi si sono poi soffermati lungamente ed ampiamente i successivi relatori.
Per prima è intervenuta Francesca Cigala (Ffp) che ha presentato inizialmente le osservazioni relative alla Caserma di Cisterna del Follo. «I cittadini hanno tutto il diritto di decidere e proporre le modalità di recupero del grande fabbricato- ha esordito – Per altri palazzi nelle stesse condizioni esistono le schede progettuali mentre la Caserma viene citata nell’elenco dei fabbricati da rigenerare, ma non ha schede operative.
Noi chiediamo quindi che venga reinserita nel Piano urbanistico per essere così rassicurati». Un altro tema sul quale si è soffermata Cigala è stata la mobilità, fondamentale per salvaguardare la salute degli abitanti e dell’ambiente. «Il Piano dichiara di volere una mobilità sostenibile – ha concluso – ma solo come principio poiché nella realtà manca una strategia per realizzarla».
Sulla stessa linea si è mostrato d’accordo Giuseppe Lipani presidente della sezione ferrarese di Italia Nostra che ha aggiunto altre osservazioni al Pug: «Mi riferisco innanzitutto a quattro punti essenziali: Parco Urbano perché si rispetti quell’equilibrio naturale che purtroppo è stato in parte compromesso dopo il grande concerto; il Centro Storico;l’Indice di densità edilizia che consente la costruzione di palazzi molto alti e di supermercati in zone come le Mura; e la destinazione dell’uso degli immobili per le associazioni culturali. Al Piano urbanistico manca assolutamente una normativa chiara che non consenta interpretazioni utilitaristiche».
Accanto alle problematiche riguardanti la città, Sandra Travagli di Villanova ha portato invece l’attenzione su quelle relative alle frazioni.
«Ci preme far sentire la voce delle frazioni tutte- ha esordito – perché Ferrara è composta anche da un territorio che per noi sta rischiando moltissimo. Mi riferisco alla centrale di biometano dalle enormi dimensioni che si vuole costruire senza considerare che la sua attività non risponde alla tutela degli abitanti e nell’ambiente i lavori dovrebbero iniziare nel marzo 2026 e noi da due anni lottiamo contro questo progetto che porterà sulla via Pomposa un incredibile traffico di automezzi pesanti e di trattori che inquinerà, creando notevoli disagi anche agli automobilisti. Tutti i venerdì abbiamo dimostrato con striscioni e cartelli vicino allo scalone del Municipio il nostro dissenso senza riuscire ad incontrare ancora il sindaco».
Margherita Gobetti