FERRARA CITTA’ SANA
L’idea attorno alla quale proponiamo di imperniare il futuro e lo sviluppo della nostra città – Ferrara – è quella di salute (ci scuserete per la nostra evidente deformazione professionale), intesa nel senso più ampio possibile del termine, ovvero di un completo stato di benessere, fisico, psicologico e sociale, che abbracci tutto l’esistente: gli individui, compresi quelli appartenenti alle popolazioni più fragili e alle generazioni future, le forme di vita non umane, che nel complesso costituiscono la biosfera, e il vasto ecosistema che ne rende possibile la vita.
Riteniamo che, intesa in questa accezione, la salute possa rappresentare una chiave di lettura trasversale alle molteplici tematiche che interessano la vita cittadina e il dibattito pubblico in ambito urbano. E’ infatti noto come a determinare lo stato di salute di una popolazione siano tutti i determinanti sociali, ovvero quei fattori che nel loro complesso costituiscono gli ambienti di vita in cui le persone nascono, crescono e lavorano. Tali fattori comprendono e abbracciano elementi come la casa, la mobilità, l’istruzione, la sanità, la socialità, l’alimentazione, il reddito, la produzione di energia, la gestione dei beni comuni. Tutti questi elementi sono rilevanti per la costruzione della salute e del benessere della popolazione e fondamentali per realizzare una transizione ecologica che renda possibile la sopravvivenza dell’ecosistema, a fronte di una crisi ecologica senza precedenti, che rende necessario mettere in discussione la nostra attuale organizzazione sociale. A questo proposito è particolarmente interessante far notare come una molteplicità di studi che si vanno accumulando nel tempo ha dimostrato che le scelte politiche necessarie al contrasto della crisi climatica sono anche le stesse che determinerebbero i migliori esiti in termini di salute, configurandosi di fatto come dei co-benefici, o delle soluzioni win-win. La costruzione di un benessere può dunque passare dal considerare la salute come l’elemento guida nella costruzione di tutte le politiche pubbliche, come suggerito dall’OMS.
Da questa premessa discendono le nostre proposte concrete, elencate di seguito.
1) Creazione di spazi istituzionali dove si esercitare la partecipazione democratica:
Riteniamo che cittadini e istituzioni del Comune di Ferrara dovrebbero intraprendere un dialogo volto alla progettazione di un percorso di promozione della salute intesa come un processo che porti al progressivo trasferimento del controllo e del potere decisionale, dalle istituzioni ai cittadini, su tutte quelle questioni che sono rilevanti per la costruzione della salute e del benessere collettivo. (CFR: Glenn Laverack, Ronald Labontè. Health promotion in action). Aggiungiamo che il settore sanitario è chiamato per propria missione a promuovere progetti di questo tipo e potrebbe essere strategico ricercare l’alleanza con tale settore. In particolare, il DM 77/2022, che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, individua anche uno specifico luogo in cui tale funzione potrebbe trovare una sua collocazione fisica e concreta, ovvero le Case della Comunità (CdC). Il documento ministeriale infatti definisce la CdC come “un progetto di innovazione in cui la comunità degli assistiti non è solo destinataria di servizi ma è parte attiva nella valorizzazione delle competenze presenti all’interno della comunità stessa: disegnando nuove soluzioni di servizio, contribuendo a costruire e organizzare le opportunità di cui ha bisogno al fine di migliorare qualità della vita e del territorio, rimettendo al centro dei propri valori le relazioni e la condivisione.”
Tra gli obiettivi che lo sviluppo delle Case della Comunità deve garantire è esplicitamente citata “la partecipazione della comunità locale, delle associazioni di cittadini, dei pazienti, dei caregiver”, così come tra i servizi erogati è prevista la “Partecipazione della Comunità e valorizzazione della co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini e volontariato”h7yyb
Sempre secondo il DM 77/2022 la CdC in sintesi svolge quattro funzioni principali:
- è il luogo dove la comunità, in tutte le sue espressioni e con l’ausilio dei professionisti, interpreta il quadro dei bisogni, definendo il proprio progetto di salute, le priorità di azione e i correlati servizi;
- è il luogo dove professioni integrate tra loro dialogano con la comunità e gli utenti per riprogettare i servizi in funzione dei bisogni della comunità, attraverso il lavoro interprofessionale e multidisciplinare;
- è il luogo dove le risorse pubbliche vengono aggregate e ricomposte in funzione dei bisogni della comunità attraverso lo strumento del budget di comunità; è il luogo dove la comunità ricompone il quadro dei bisogni locali sommando le informazioni dei sistemi informativi istituzionali con le informazioni provenienti dalle reti sociali.
Il Documento di indirizzo per il Metaprogetto della Casa di Comunità pubblicato da Agenas rende inoltre esplicito che nella progettazione delle Case della Comunità deve essere obbligatoriamente prevista la presenza di una sala riunioni polivalente destinata esplicitamente ai servizi per la comunità per creare uno spazio fisico per i bisogni della comunità.
Alla luce di quanto detto, le CdC che insistono sul territorio di Ferrara potrebbero essere utilizzate, nel peggiore dei casi come mero spazio fisico dove la comunità possa riunirsi per discutere di questioni ritenute rilevanti per la salute collettiva (tema già emerso come problematico in numerose riunioni del Forum), nel migliore dei casi come porta di ingresso e spazio di dialogo con le istituzioni per la co-progettazione di interventi che rispondano ai bisogni di salute collettivi. In tal senso esiste almeno un precedente di interesse, individuabile nella Casa della Salute Navile presso il comune di Bologna dove da tempo è in corso una sperimentazione volta a favorire la partecipazione comunitaria all’interno di tale struttura (alcuni riferimenti si possono trovare qui, qui e qui).
2)promozione della mobilità attiva e dolce e il disincentivo all’utilizzo dell’automobile privata: Il tema della mobilità è fondamentale tanto per la salute umana quanto per i benefici ambientali e per la transizione ecologica. Esempi virtuosi da imitare comprendono: l’esperienza di Bologna città 30, l’abbassamento – se non l’abolizione – del costo dei mezzi pubblici (strategia già sperimentata in diversi paesi, tra le esperienze più recenti quella in Germania e quella di Montpellier).
I disincentivi all’utilizzo dell’automobile privata potrebbero inoltre essere graduati, con interventi più onerosi nei confronti dei veicoli con maggiore pericolosità ambientale e per la salute umana come i SUV (Un esempio è la tariffa per i parcheggi introdotta a Parigi , così come la tariffazione progressiva promossa dal comune di Lione).
Mezzi inquinanti non dovrebbero inoltre più essere pubblicizzati, come avviene nel comune di Amsterdam. La pubblicità può in generale essere considerata nociva di per sè in quanto induce iperconsumo non necessario e infelicità e potrebbe essere limitata almeno in alcune aree pubbliche o zone sensibili (ad. esempio attorno alle scuole)
3) promozione di una transizione verso una dieta a base prevalentemente vegetale: L’alimentazione rappresenta uno tra i più importanti determinanti di salute in assoluto, con effetti su tutte le principali malattie cronico-degenerative. Il sistema di produzione alimentare, d’altro canto, rappresenta uno dei settori produttivi maggiormente impattanti sull’ambiente. Ci sono evidenze del fatto che una transizione verso una dieta prevalentemente vegetariana o vegana avrebbe conseguenze positive enormi su ambiente e salute delle persone. Sulla base di questa consapevolezza il comune di Edimburgo nel 2023 ha sottoscritto l’appello per un trattato sui prodotti a base vegetale. Il comune di Ferrara potrebbe essere spinto a fare lo stesso.
4) tutela delle aree verdi: vivere in un ambiente urbano dove è garantita una presenza consistente di spazi pubblici verdi è fondamentale per il benessere non solo dell’ecosistema ad esempio in termini di conservazione della biodiversità, ma anche degli individui in quanto permette loro di poter disporre di spazi gratuiti da utilizzare per tenersi in forma (camminata, corsa, bicicletta…) ma anche abbatte notevolmente l’impatto dell’aumento delle temperature sulla città. Riteniamo pertanto che il patrimonio naturale di cui dispone Ferrara vada tutelato e protetto.
5) Tutela degli spazi sociali:. lo sviluppo e il supporto delle reti sociali e comunitarie di una comunità è uno dei più importanti determinanti di salute. Nel concreto tali reti sono i centri di volontariato, i centri sociali e tutti quegli spazi fisici e sociali dove vengono accolti gratuitamente e senza giudizio i bisogni materiali e sociali di una comunità. In particolare riteniamo importante avviare una campagna di azioni concrete a sostegno del centro sociale La Resistenza, recentemente posto sotto sfratto dal comune.
6) aprire il dibattito su nuove forme di economia per affrontare il futuro: l’attuale sistema economico e produttivo, orientato alla crescita, rimane il principale motore di devastazione ambientale, inquinamento e danni a salute e pianeta. Il dibattito su come riuscire ad abbandonare l’attuale sistema per abbracciare forme alternative di economia è in corso da anni (CFR: Less is more: how degrowth will save the world, Jason Hickel). Tale problema ha dimensioni globali ed è estremamente ambizioso, ma il panorama internazionale mostra come siano già in corso esperimenti locali di attuazione concreta di modelli di economia circolare. Un esempio da cui Ferrara potrebbe trarre ispirazione è l’esperienza del comune di Amsterdam che sta provando ad applicare nel concreto il modello dell’economia della ciambella proposto dall’economista britannica Kate Raworth.
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