Emergenza clima: proposte per la conversione ecologica della città dal Forum Ferrara Partecipata
Secondo gli analisti siamo vicini al punto di non ritorno, per questo dovremmo decidere con tempestività di invertire la rotta. Le catastrofi ambientali legate al cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni di CO2, chiedono a governanti e popolazioni di cambiare stili di vita e modello di sviluppo. Partono da queste premesse le proposte presentate dal Forum Ferrara partecipata alla città e ai politici locali.
Quattro Proposte per la Ferrara di domani concrete e dettagliate, da offrire ai politici in questa vigilia di elezioni amministrative, che convergono su misure tese a ridurre le famigerate emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti, pericolose e per la salute dell’ambiente e delle persone Chiunque dovesse vincere le elezioni dovrà, infatti, rendere conto alla popolazione delle scelte che farà sul tema del contrasto al cambiamento del clima, pericolo incombente e reale a tutte le latitudini.
Ad avanzarle ad una platea di cittadine e cittadini, rappresentanti di Istizuioni associazioni e politica locale è stata martedì 16 Gennaio nella chiesa di S. Giacomo apostolo, Francesca Cigala Fulgosi, rappresentante del Forum Ferrara Partecipata, rete di associazioni impegnate a riflettere sui bisogni della città., che da anni affronta con studiosi ed esperti i temi della CONVERSIONE ECOLOGICA.
L’incontro di informazione e confronto ha visto i contributi di Romeo Farinella, architetto-urbanista dell’Università di Ferrara e Margherita Venturi, professoressa Alma Mater, del gruppo “Energia Per l’Italia”.. Per il professor Farinella, attento a sottolineare come le politiche tese alla transizione ecologica abbiano bisogno di una visione complessiva non di interventi spot e di demagogia: “Serve una visione della Ferrara del futuro, che tenga insieme sostenibilità economica, sociale, ambientale, come sottolineato dall’agenda 2030 e dal PNRR, che accanto alla transizione ecologica e digitale, grandi sfide del nostro tempo, mette le politiche di inclusione e riduzione delle diseguaglianze.
Dalla professoressa Venturi un quadro articolato delle energie alternative in sostituzione dei combustibili fossili. Non valgono tutte allo stesso modo, né per i costi né per la riduzione effettiva delle emissioni di CO2, né per i rischi che comportano.“Attenti, allora, alle false rassicurazioni delle lobby del fossile, alle false alternative, in sostanza, alle bufale ai danni del cittadino. Bocciato decisamente dalla studiosa , il nucleare, per tanti versi insostenibile. Promossi l’eolico e il fotovoltaico.
Per pianificare un nuovo disegno della città, dice il Forum Ferrara partecipata, bisogna puntare alla salvaguardia del territorio, alla riduzione del consumo di suolo, alla riduzione degli sprechi, alla tutela dei beni comuni, a nuovi modi di gestire la mobilità, gli spazi e il verde urbano. Necessarie nuove politiche energetiche, un nuovo welfare e politiche abitative adeguate. Le azioni proposte all’interno di un piano articolato riconoscono un ruolo centrale al tema della mobilità e prevedono
un potenziamento forte del trasporto pubblico, da rendere tendenzialmente gratuito e ecologicamente sostenibile, piste ciclabili, navette elettriche gratuite, parcheggi scambiatori, estensione ZTL e aree a 30km orari , pubblicizzazione dell’azienda che gestisce il servizio. Necessaria, si è detto, una trama verde per la città, da fermare completamente il consumo di suolo, da mantenere e valorizzare il paesaggio agricolo da utilizzare le aree dismesse anche per attività considerate strategiche e/o di interesse pubblico. Per la transizione energetica urge promuovere comunità energetiche e l’efficientamento energetico degli edifici, a partire da quelli pubblici, fermare tutte le autorizzazioni agli impianti di biogas/biometano. Per la rigenerazione urbana, il Forum oltre a ribadire la centralità dell’interesse pubblico, chiede l’elaborazione di un piano casa programmando risorse per i prossimi 10 anni per alloggi dedicati alle fasce più marginali, studenti e a chi cerca affitto a canone agevolato, la riorganizzazione degli spazi pubblici dei quartieri della città per favorire sicurezza e mobilità attiva per anziani e bambini, una pianificazione territoriale per la valorizzazione delle vie d’acqua e la sicurezza, ma anche il ripensamento dell’organizzazione del commercio mettendolo in relazione con il tema della mobilità. Un piano certamente ambizioso a cui l’Università dovrebbe dare un contributo importante, con l’Amministrazione pubblica e gli altri principali attori socio-economici locali.