Democrazia partecipata e Ambiente
A seguito degli interessanti interventi sul documento condiviso e la riunione del 12/09 c.m provo ad esprimere il mio pensiero.
DEMOCRAZIA PARTECIPATA
Condivido quanto espresso da Michele e Corrado ed altri nella succitata riunione in merito all’importanza del volantinaggio e del rapporto diretto con le persone. L’obiettivo è riuscire ad instillare la curiosità per la vita sociale, la voglia di impegnarsi al fine di conoscere, onde poter esprimere un giudizio qualificato in merito ai vari temi che via via occorre o si decide di affrontare.
Questo è l’esatto opposto di quanto avviene ora sui “social”, (non c’è bisogno che mi ci dilunghi), quindi dobbiamo usarli per divulgare le nostre proposte, ma alle nostre condizioni.
Non condivido la proposta presentata da Fochi all’ultima riunione, tanto meno il suo modo di porsi, ovvero “chi mi ama mi segua”. Si propone e se ne discute, tanto più che c’è già uno specifico gruppo di lavoro. Tale esperienza, per me anche poco democratica, è già stata fatta con i risultati che sappiamo. Sicuramente non aumenterebbe la consapevolezza dei cittadini.
Ho qualche perplessità sulle assemblee dei cittadini, ma ovviamente bisogna approfondire.
Come già detto nel documento e in riunione, occorre lavorare con quanto la normativa vigente ci permette, poi chiaramente in base alla esperienza maturata fare proposte di miglioramento che sappiamo sarebbero già, allo stato attuale, necessarie.
AMBIENTE
Il PUG resta l’obiettivo primario,anche perché attorno a questo girano gli altri temi ambientali che sono nei nostri pensieri, quindi mantenersi pronti a presentare le nostre “controdeduzioni” non appena possibile.
Continuare con l’impegno sulla mobilità sostenibile, senza dimenticare da dove partiamo, cioè evitare di essere troppo avveniristici, il che potrebbe diventare un ostacolo.
Insieme alle proposte di ulteriore ZTL e ZONA PEDONALE, dobbiamo presentare quelle per la periferia, al fine di evitare di far sentire escluso chi vi abita, anzi si senta coinvolto positivamente al cambiamento necessario. Procedere quindi con studi approfonditi su parcheggi scambiatori, efficientamento del trasporto pubblico, piste ciclabili, aree verdi, ecc. Va da se l’impegno per il risparmio energetico nell’ottica della decarbonizzazione. Al momento non condivido la gratuità del trasporto pubblico e fatico a vederlo come bene comune.
Insistere sull’arresto del consumo di territorio (consiglio la lettura del libro “l’intelligenza del suolo” di Paolo Pileri), anzi ridurre la percentuale di quello già impermeabilizzato.
Fare proposte tese a far fronte all’emergenza climatica, come già esplicitato sia nel documento condiviso che nella riunione.
Concordo anche con il non dimenticare la negativa impronta ambientale dell’attuale regime alimentare e penso dovrebbe diventare argomento su cui impegnarci.
Il tutto come è stato evidenziato nell’ottica di una riduzione dei consumi in senso lato, contro quindi una società basata sul consumismo e sulla crescita infinita, in parole povere prima i bisogni poi i desideri. Attualmente i desideri li fanno diventare bisogni.
Ciò potrebbe anche essere un nostro mantra.
C’è tanto su cui lavorare e, indipendentemente dai risultati, tale esperienza può arricchire chi partecipa. Abbiamo la fortuna di poterci avvalere di esperti, quali il Dott.Farinella ed altri (anche sociologi) per cui potranno scaturire solo proposte sostenibili.
Termino sostenendo la proposta di Corrado sulla adesione convinta alla iniziativa della CGIL ed altre associazioni contro l’autonomia differenziata ed il presidenzialismo. Come dice lui se vanno avanti queste cose allora per un po’ non si parlerà di democrazia partecipata e andremo a pescare.
Non siamo un partito ma stiamo facendo politica. Giusto chiamare i partiti,alla pari, in vista delle future elezioni.
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