Da LECCEPRIMA: Piano urbanistico, il sindaco: “Il consenso serve per fare scelte difficili”
IL PRECEDENTE È DEL 1983
Nell’ex chiesa degli Agostiniani è stato aperto l’Urban Center dove i cittadini possono consultare i materiali per la redazione del Pug. Subito prima l’assemblea pubblica con la sintesi della consultazione della cittadinanza
Ci sono stati sette incontri, organizzati per aree tematiche, nei quali hanno preso la parola oltre 100 cittadini in rappresentanza di associazioni, di gruppi informali o anche solo di sé stessi. Sono stati raccolti più di 300 questionari e recepite 170 proposte, in formato cartaceo e online. Si poteva fare di più e meglio? Forse sì, ha detto la presidente della commissione Urbanistica, Paolo Povero, rivendicando la scelta dell’amministrazione di intraprendere un percorso diverso da quello delle precedenti esperienze di governo cittadino nelle quali – ha detto assumendosene la responsabilità – “l’urbanistica era legata più a interessi personali che all’interesse della città”.
Le attività preliminari alla redazione del Pug sono iniziate nel 2021 con l’istituzione dell’Ufficio di Piano. Il coordinamento di tutta l’operazione è affidato all’assessora Rita Miglietta. L’approvazione del Pug rappresenta un obiettivo di mandato per l’amministrazione, così come lo era il Piano comunale delle coste, definitivamente approvato nel luglio scorso. Non è stato un percorso facile, quello, e lo sarà ancor meno quello per il Pug: le critiche, le pressioni, le resistenze saranno ancora più forti e diffuse di quelle opposte, ad esempio, dai titolari degli stabilimenti balneari che hanno fatto ricorso alla giustizia amministrativa.
Scrivere e approvare un Pug significa avere una priorità di interessi, dare forma ad alcune esigenze secondo una scala di valori che, inevitabilmente, non può accontentare le aspettative di tutti. Si tratta, insomma, e si è sempre trattato di un percorso in salita, pieno di insidie, di trappole e anche di fuoco amico. Non è un caso se l’adozione del precendete piano (allora si chiamava Piano regolatore generale) risale al 1983 (e l’approvazione addirittura al 1989). Ecco perché Salvemini ha aggiunto: “Qualsiasi consulente per la campagna elettorale mi direbbe di lasciare stare. Io penso che il consenso che viene dall’essere eletto serva per prendere scelte difficili, ecco perché abbiamo chiesto e chiediamo il voto, non per metterci a sedere e dire lo faranno dopo di noi, ma per assumerci la responsabilità di farlo assieme a voi, tutti, a chi mi ha votato e a chi non mi ha votato perché questo è il piano della città di Lecce, la città per tutti”.
Al termine dell’incontro, che si è svolto alle Officine Cantelmo, c’è stato il trasferimento al vicino complesso degli Agostiniani dove è stato inaugurato l’Urban Center. Di cosa si tratta? Di uno spazio dove i cittadini possono consultare le mappe e i materiali che illustrano le strategie per il futuro della città, leggere le istanze emerse nel corso della consultazione pubblica, scaricare e consultare i report delle giornate tematiche e, grazie ai codici qr, interagire con il sito tematico che è stato già molto frequentato durante il percorso di partecipazione.
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